Figli della Divina Provvidenza (FDP) A B C D E F G H I J K L M N O P Q R S T U V W Z ordine alfabetico per Cognome
Necrologio Figli della Divina Provvidenza (ricordati nel giorno anniversario) |
F (54)
5. Fantin Luigi 10. Fattor Mario 11. Favarato Luigi 12. Favaretto Igino 14. Fedeli Mario 15. Felici Lucio 16. Felici Ulderico 19. Ferracci Angelo 20. Ferracci Umberto 21. Ferrarese Orfeo 22. Ferrari Antonio 23. Ferrari Cesare 24. Ferrari Giuseppe 26. Ferrero Michele 27. Ferretti Silvio 28. Ferri Celso 29. Ferrini Matteo 31. Ferronato Paolo 33. Filia Salvatore 36. Filippini Arturo 38. Fiori Giuseppe 39. Florentino Edgard de Jesus 40. Florczak Zygmunt 41. Florian Giulio 42. Foglia Giuseppe 45. Formentin Bruno 46. Foroni Pietro 47. Fragoli Antonio 51. Frette Marciano 53. Froli Marcello 54. Frosi Albino |
da Faenza (Ravenna), morto a Mendoza-Godoy Cruz (Argentina) il 17 aprile 1974, a 66 anni di età e 42 di professione. Accolto da Don Sterpi nella Casa Madre di Tortona, alla età di 22 anni, nell'ottobre del 1930, partì presto per I’Argentina ove fece il noviziato nella Casa di Mar del Plata (1931-32) ed emise la prima Professione religiosa il 30-1-1932. Umile e laborioso, prestò la sua opera di fratello Coadiutore nelle seguenti istituzioni dell'Argentina: Parrocchia N.S. della Guardia di Victoria (1932-1934) Colegio S. Vicente de Paul in Lanus-Avellaneda (1934-36) Pequeno Cottolengo in Claypole, in qualità di infermiere (1936-49) Nel 1949 fu trasferito a Mendoza, presso la Parroquia de N.S. del Carmen in Godoy Cruz dove l'aria era più confacente alla sua salute e vi rimase in tutti questi anni prodigandosi soprattutto come sacrestano, sempre circondato da tanta stima per la sua pietà, semplicità e buon cuore. Ultimamente le sue condizioni anche psichiche, si erano piuttosto deteriorate e prima di Pasqua aveva sostenuto un'operazione dalla quale non si era più ripreso. La sua scomparsa (è stato trovato morto la mattina del 17 aprile) ha suscitato profonda impressione nella comunità parrocchiale, che gli era molto affezionata e riconoscente per il così generoso e fedele « servizio ». La salma è stata trasportata a Claypole e sepolta nel
cimitero del Piccolo Cottolengo. Atti
e Comunicazioni della Curia Generalizia Lo
avevo sempre incontrato, nelle mie visite in Argentina, alla Casa di Godoy
Cruz, in periferia di Mendoza, dove si trovava da 25 anni ormai, perchè il
clima della città situata ai piedi delle Ande si confaceva particolarmente
alla sua salute piuttosto delicata. Provvedeva agli acquisti, sbrigava tante
faccende di casa, ascoltava con pazienza la gente e soprattutto aveva cura
della chiesa parrocchiale di N.S. del Carmine. Aveva un tono bonario e
amabile con tutti e si faceva voler bene per la sua cordialità e semplicità.
Forse perchè quasi corregionali, era nato fra noi — fin dal primo incontro —
un clima di speciale confidenza e io tornavo sempre volentieri a Mendoza
pensando che avrei trovato, nell'hermano Antonio, un po' della mia terra,
anche nella tipica cadenza dialettale che gli era rimasta pur col passare
degli anni. Era
in Argentina dal 1931 perchè Don Orione lo aveva prescelto fra i primi, non
appena venuto a Tortona dalla sua Faenza, poco più che ventenne. Non gli era
stato possibile diventare sacerdote, ma serviva la sua famiglia religiosa
senza rimpianti, unicamente desideroso di lavorare dove e come i suoi
superiori indicassero. La salute, sempre delicata, in questi ultimi anni
aveva avuto una sensibile flessione, anche psichicamente, e nel nostro ultimo
incontro — a fine giugno dello scorso anno — lo avevo trovato un poco
ansioso: temeva di non accontentare, di essere di peso, non potendo ormai
fare gran che. Lo avevo assicurato e confortato (sapevo di quanta stima lo
circondassero tutti, in casa e fuori) e lo avevo benedetto di gran cuore
quando aveva voluto mettersi in ginocchio, ripetendomi la sua piena
disponibilità nelle mani dei Superiori. Era un gesto che aveva fatto altre
volte, nella sua fede semplice, ma ne ero rimasto particolarmente commosso
per le confidenze che mi aveva fatto. Lo avevo aiutato a rialzarsi e
abbracciato con fraterno affetto, lasciandolo sereno e contento quando ero
ripartito verso Santiago del Chile. Purtroppo le sue condizioni di salute
sono andate poi peggiorando. Prima di Pasqua aveva anche dovuto subire un
intervento e non si era più ripreso. Dal
Padre Beron de Astrada ho avuto le ultime sue notizie, riuscitemi di tanta
pena per l'affetto speciale che nutrivo verso il caro hermano Antonio, ed ho
saputo della profonda comprensione suscitata dalla sua scomparsa (è stato
trovato morto la mattina del 24 aprile) nella intera comunità parrocchiale.
Lo avevano visto, per tanti anni, assorto in preghiera, servizievole con
tutti, incapace di far del male a chicchessia, e sempre sorridente... Ha
avuto un solenne tributo di gratitudine a Godoy Gruz, poi la salma è stata
trasportata nel cimitero di Claypole. Mi conforta il pensare che sarà
vegliata dalle preghiere dei poveri di quel Piccolo Cottolengo, dove nella
sua giovinezza si era prodigato come infermiere per ben dieci anni. (Don
Giuseppe Zambarbieri)
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