Figli della Divina Provvidenza (FDP) A B C D E F G H I J K L M N O P Q R S T U V W Z ordine alfabetico per Cognome
Necrologio Figli della Divina Provvidenza (ricordati nel giorno anniversario) |
F (54)
5. Fantin Luigi 10. Fattor Mario 11. Favarato Luigi 12. Favaretto Igino 14. Fedeli Mario 15. Felici Lucio 16. Felici Ulderico 19. Ferracci Angelo 20. Ferracci Umberto 21. Ferrarese Orfeo 22. Ferrari Antonio 23. Ferrari Cesare 24. Ferrari Giuseppe 26. Ferrero Michele 27. Ferretti Silvio 28. Ferri Celso 29. Ferrini Matteo 31. Ferronato Paolo 33. Filia Salvatore 36. Filippini Arturo 38. Fiori Giuseppe 39. Florentino Edgard de Jesus 40. Florczak Zygmunt 41. Florian Giulio 42. Foglia Giuseppe 45. Formentin Bruno 46. Foroni Pietro 47. Fragoli Antonio 51. Frette Marciano 53. Froli Marcello 54. Frosi Albino |
Nato nel Comune di Romano d'Ezzelino nella frazione di Pellette Spin (Vicenza), passato al Signore a Selargius (Cagliari) il 25 settembre 1990, a 77 anni di età, 53 di professione e 48 di sacerdozio. Nato il 14 dicembre 1913, rimase orfano di guerra con la mamma, molto religiosa ed esigente nella educazione, e i fratelli. Dal 1928 al 1931 provò la propria vocazione nel seminario Padovano di Thiene, donde una brutta otite, secondo le prevenzioni del tempo, lo costrinse a rinunciare. Venne accolto dal venerabile don Sterpi nella Casa Madre di Tortona il 21 ottobre 1931, ricevendo poi l'abito religioso dal Beato don Orione la vigilia della Guardia del 1933. Nel frattempo conchiuse le classi ginnasiali a Tortona e a Genova Castagna e, nell'anno 1936-37, fece il suo noviziato alla scuola di don Cremaschi, pronunciando i primi Voti il 7 novembre 1937, seguiti da quelli perpetui il 25 dicembre 1940, quando già faceva la classe seconda di teologia. Il suo tirocinio lo aveva compiuto, insieme al liceo come lavoratore e studente a Genova Castagna, come allora si usava con le vocazioni tardive, nella costruzione di quel Piccolo Cottolengo. Dopo un anno di lavoro e studio anche all'Istituto San Filippo in Roma (1937-38), frequentò regolarmente la teologia nel seminario di Tortona, dove venne ordinato sacerdote in cattedrale il 19 settembre 1942 da mons. Melchiori. Incaricato dell'insegnamento fu maestro elementare al San Filippo, Roma (1944-45) e alla Camilluccia (1945-46), per essere poi destinato a Borgomontello (Latina) (1946-48), e ad Ognissanti di Roma (1948-50) in aiuto alle attività parrocchiali. Dal 1953 al 1955 fu cappellano di ospedale a Napoli; nel 1956 parroco di Brazzolo di Copparo (Ferrara). Il resto della sua vita don Farronato lo trascorse in Sardegna nel seminario dell'Opera (1956-59) e dopo un triennio nella Casa dell'Operaio a Genova Rivarolo (1960-62) consigliere a Carbonia nella Parrocchia SS. Addolorata (1963-69); poi di nuovo a Selargius, impegnato tra il seminario nostro e la annesa parrocchia SS. Salvatore. Potè così esercitare la sua forte inclinazione al ministero parrocchiale, l'amore alle cerimonie sacre che lo contraddistinse sin da chierico mostrando spirito di sacrificio. Bonario e affezionato a superiori e confratelli accusò gracilità di costituzione, nonostante il fisico apparentemente robusto, che gli richiese rinunce. In carattere forte ma giovanile, sensibile verso il prossimo, si dimostrò fortemente ligio e coerente all'insegnamento della Chiesa, e alle tradizioni orionine di fedeltà alle disposizioni e consuetudini della liturgia sacra, trasmettendo anche nell'insegnamento presso istituti femminili in Cagliari e nella collaborazione larga prestata nelle parrocchie, la serietà della dottrina e del vivere cristiano, così come nella osservanza della vita religiosa in comunità, con il cuore grato rivolto sempre a don Orione, a don Sterpi, ai superiori tutti e confratelli. Atti e comunicazioni della Curia Generale, settembre – dicembre 1990
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