Figli della Divina Provvidenza (FDP) A B C D E F G H I J K L M N O P Q R S T U V W Z ordine alfabetico per Cognome
Necrologio Figli della Divina Provvidenza (ricordati nel giorno anniversario) |
F (54)
5. Fantin Luigi 10. Fattor Mario 11. Favarato Luigi 12. Favaretto Igino 14. Fedeli Mario 15. Felici Lucio 16. Felici Ulderico 19. Ferracci Angelo 20. Ferracci Umberto 21. Ferrarese Orfeo 22. Ferrari Antonio 23. Ferrari Cesare 24. Ferrari Giuseppe 26. Ferrero Michele 27. Ferretti Silvio 28. Ferri Celso 29. Ferrini Matteo 31. Ferronato Paolo 33. Filia Salvatore 36. Filippini Arturo 38. Fiori Giuseppe 39. Florentino Edgard de Jesus 40. Florczak Zygmunt 41. Florian Giulio 42. Foglia Giuseppe 45. Formentin Bruno 46. Foroni Pietro 47. Fragoli Antonio 51. Frette Marciano 53. Froli Marcello 54. Frosi Albino |
da Roméno (Trento), morto a Foggia il 5 ottobre 1981, a 63, anni di età, 45 di professione e 37 di sacerdozio.
Nato a Romeno (Trento) il 3 marzo 1918, era entrato in Congregazione il 23 novembre 1932. Rivelatosi già da aspirante, come dicono le relazioni « sincero, laborioso e di sicura vocazione » fece il suo Noviziato a Villa Moffa di Bra emettendo la prima professione il 7 ottobre 1936, festa della Madonna SS. del Rosario. Compì il primo anno di tirocinio a Magreta nel Pio Istituto del suffragio; i superiori poi, data l'urgenza di buoni formatori, lo trasferirono nel 1939 a Villa Moffa quale assistente dei Novizi, ufficio che, specie a quei tempi, costituiva una notevole prova di fiducia. E infatti tutti i novizi di quegli anni ricordano con stima e simpatia la figura di Don Mario, pio e fermo di carattere, esigente sul compimento dei propri doveri, ma tanto umano e comprensivo, sereno sempre ed equilibrato. Nel 1941, finito il suo compito di assistente tirocinante, passava per compiere gli studi di Teologia, al nostro Istituto Teologico di recente costituzione sito in Villa Rosano di Casalnoceto, nell'antico monastero dei Padri Carmelitani. Qui a Rosano, Don Fattor emise la professione perpetua il 25 aprile 1943 e fu pure ordinato sacerdote il 25 marzo 1944, festa dell'Annunciazione. Compiuto quindi, secondo le norme di allora, l'anno di pastorale nel Castello di Butrio (Costigliele d'Asti) veniva poi inviato a Roma, quale assistente nella Casa dell'Orfano di Via Induno, restandovi fino al 1947 Fu poi a Noto di Sicilia, quale addetto alla Parrocchia e poi tornò fra gli orfanelli di Reggio Calabria. Nel 1952 era finalmente destinato alla Chiesa di Santa Croce di Foggia ove, dedito a uno zelante apostolato pastorale e di insegnamento scolastico, rimase fino alla morte. Religioso convinto e amante della sua piccola Congregazione, era pronto a dedicarsi a qualsiasi forma di apostolato: lo abbiamo visto infatti nelle case di formazione, fra ragazzi, in parrocchia e anche fra i malati. A Paverano nel 1946 aveva conseguito un'abilitazione infermieristica con specializzazione per i malati mentali. Se non ebbe mai incarichi di primissimo piano lo si deve a quanto nelle relazioni i superiori affermarono di lui. «Modestissimo, non vuole mai comparire». Ma ci piace anche del carissimo Don Mario riportare una significativa paginetta di propositi scritti di suo pugno ancor da aspirante «Un maggior adempimento e una maggior corrispondenza da parte mia ai doveri e ai benefizi dei superiori, con l'amore che lega a Gesù, alla Madona e al Papa. Fare, per quanto mi è possibile, ciò che la Congregazione aspetta da me e prepararmi alla meta luminosa con una preparazione tutta adorna di purezza umiltà e obbedienza ».
Atti e Comunicazioni della Curia Generalizia
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