Figli della Divina Provvidenza (FDP) A B C D E F G H I J K L M N O P Q R S T U V W Z ordine alfabetico per Cognome
Necrologio Figli della Divina Provvidenza (ricordati nel giorno anniversario)
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F (54)
5. Fantin Luigi 10. Fattor Mario 11. Favarato Luigi 12. Favaretto Igino 14. Fedeli Mario 15. Felici Lucio 16. Felici Ulderico 19. Ferracci Angelo 20. Ferracci Umberto 21. Ferrarese Orfeo 22. Ferrari Antonio 23. Ferrari Cesare 24. Ferrari Giuseppe 26. Ferrero Michele 27. Ferretti Silvio 28. Ferri Celso 29. Ferrini Matteo 31. Ferronato Paolo 33. Filia Salvatore 36. Filippini Arturo 38. Fiori Giuseppe 39. Florentino Edgard de Jesus 40. Florczak Zygmunt 41. Florian Giulio 42. Foglia Giuseppe 45. Formentin Bruno 46. Foroni Pietro 47. Fragoli Antonio 51. Frette Marciano 53. Froli Marcello 54. Frosi Albino |
Sac. Umberto Ferracci da Vallecorsa (Frosinone), passato al Signore nel Policlinico “Gemelli” di Roma il 7 giugno 1996, a 64 anni di età, 41 di professione religiosa e 35 di sacerdozio. Un intimo profondo sentimento di adorazione dei divini voleri dominava il cuore dei circa cinquanta sacerdoti, delle molte religiose di altri Istituti e dei fedeli che gremivano la Chiesa “Mater Dei” a Monte Mario durante i solenni riti esequiali, presieduti dal Direttore generale della Piccola Opera, in suffragio dell’anima di questo carissimo Confratello, strappato ai nostri affetti, contro ogni possibile previsione, sei mesi soltanto dalla tanto dolorosa dipartita di suo fratello Don Angelo, e a più d’un anno di quella del fratello Michele. Sopravvissuti, con la sorella, alla tragica scomparsa, per bombardamento aereo, dei loro genitori nel 1944, essi avevano trovato rifugio, aiuto, educazione presso i Figli di Don Orione, ai quali avevano offerto, in tempi e modi diversi, corrispondenza cordiale e collaborazione. Don Umberto - pur maggiore d’età - aveva vissuto recentemente, con angoscia nel cuore, la dipartita dei due fratelli minori. Ma quest’angoscia ha finito di ferirne inguaribilmente il cuore, che ha ceduto, fino a raggiungerli nella pace di Dio. “Grazie di cuore - aveva scritto il 6 febbraio u.s., al Direttore generale Don Simionato -, grazie per le parole che ha scritto e detto nella morte di Don Angelo e, soprattutto, per la sua presenza tra noi: è stato di grande conforto per me e per i miei familiari sentire, nella sua persona e nella presenza di tanti Confratelli, tutta la Famiglia Orionina. Anche Don Angelo, che tanto ha amato la Congregazione e la sua missione, implori dal Signore su Lei e sugli altri Superiori abbondanza di bene e coraggio apostolico...”. In questa lacrimata circostanza, e anche per lui, i Figli dell’Opera e quanti lo hanno conosciuto possono ripetere che Don Umberto “ha tanto amato la Congregazione”. E’ la lode più semplice, riassuntiva di tutta la sua vita, che possiamo riferire al carissimo Confratello, definito, nei giudizi dei Superiori e Confratelli, “sereno, mite, delicato e generoso, esemplare e laborioso, fervente nella pietà, coscien-zioso nell’obbedienza, osservante, rispettoso, accondiscendente.”. Un’attività senza rumori, la sua, seria in ogni atteggiamento della vita religiosa, pronto al sacrificio, nel silenzio e nell’obbedienza. Nato il 23 agosto 1932 e accolto come orfano al San Filippo di Roma il 18 febbraio 1945, compì il ginnasio nel probandato di Patrica (1946-1949), il noviziato nella Colonia Santa Maria in Roma (1950-51), con prima professione l’11 ottobre 1951 e voti perpetui lo stesso giorno del 1957. A Villa Moffa fece il liceo, (1951-1954), coronato da abilitazione magistrale, e, dopo la teologia fatta in Tortona (1957-1960), venne ordinato sacerdote il 29 giugno 1961. Ebbe l’obbedienza di essere direttore, vocazionista e insegnante a Grotte di Castro (1962-1968), economo a Roma presso i Mutilatini (1963), direttore a Villa Moffa (1970), incaricato del Centro Italiano Addestramento Cinematografico (CIAC) a Monte Mario (1972-74), direttore al Piccolo Cottolengo di Napoli (1975-80), direttore degli orfani in Via della Camilluccia in Roma (1981-83), Vicario ed economo a Napoli (1984-86), direttore a Terracina (1987-92), Direttore spirituale dei Chierici teologi dell’Opera a Monte Mario (1993). Ultimamente era stato designato anche collaboratore spirituale del Movimento “TRA NOI”. Sin da giovane aveva accusato qualche debolezza fisica, che non gli aveva tuttavia impedito l’osservanza assidua della vita religiosa e l’adempimento dei suoi doveri, in ilarità santa di spirito e in coscienziosa esplicazione dei suoi doveri. L’amore a Don Orione e alla Congregazione ne guidò costantemente l’attività e i pensieri, trovando in esso luce e conforto per il suo spirito e indicazioni sicure per la guida di chierici, suore e fedeli, che egli amò e diresse nello spirito, paternamente, nel Signore. dagli
"Atti e Comunicazioni della Curia Generalizia" maggio agosto 1996
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