Figli della Divina Provvidenza (FDP) A B C D E F G H I J K L M N O P Q R S T U V W Z ordine alfabetico per Cognome
Necrologio Figli della Divina Provvidenza (ricordati nel giorno anniversario) |
R (53)
4. Raffa Bruno 8. Rampin Igino 10. Rastelli Ennio 11. Ratajek Jozef 12. Ratti Lorenzo 14. Ravera Carlo 15. Re Andrea 17. Re Vincenzo 18. Rebora Nicola 19. Reggiani Agostino Fra Redento 21. Renaudo Pietro 22. Renzini Alfredo 24. Riondato Luigi 25. Ripepi Domenico 26. Risi Giuseppe 27. Risi Roberto 29. Riva Angelo 30. Rivano Raffaele 31. Rizza Corrado 32. Rizzi Gino 33. Rizzo Antonio 34. Rocca Gaspare 35. Rodler Augusto 37. Rodriguez Pastrana Juan A. 38. Roggia Tommaso 39. Rosato Nicolas 40. Rosin Giuseppe 41. Rossi Bernardo 42. Rossi Nerino 43. Rossi Oreste 44. Rossi Valerio 45. Roszak Taddeo 46. Rotta Pasquale 48. Ruggeri Antonio 49. Ruggeri Attilio 50. Ruggeri Pasquale 52. Russo Michele 53. Ryzko Zygmunt |
Passato al Signore in Napoli, il 6 luglio 1999, a 61 anni di età e 43 di professione religiosa. Riposa a Napoli. Ha destato sorpresa e commozione nei Fratelli orionini italiani e in quanti lo conoscevano la repentina dipartita di Fr. Michele, avvenuta nel Piccolo Cottolengo di Don Orione in Via Donnalbina a Napoli. Aveva partecipato due mesi prima, all’annuale convegno dei Fratelli, occasione di fraternità e ricarica per meglio vivere la vocazione di consacrati laici, sull’esempio di Don Orione. Era, come sempre, gioviale, sereno e ottimista. La sera del 1° luglio era stato ricoverato d’urgenza in ospedale per un ictus cerebrale: le sue condizioni, apparse subito preoccupanti, ne consigliarono il pronto intervento, tecnicamente riuscito, tanto che il 4 luglio Fr. Michele dava alcuni segni che aprivano alla speranza, riconoscendo le persone e mostrando di capire quanto gli si diceva. La notte successiva, essendo le sue condizioni irrimediabilmente peggiorate, i confratelli di Napoli, d’accordo con i medici, lo riportarono al Piccolo Cottolengo di Via Donnalbina, la casa a lui sempre tanto cara, dove, la mattina del 6 , ci lasciava per la casa del Padre. A Napoli, la Divina Provvidenza l’aveva accolto, all’indomani della guerra (1946), orfano dei genitori, dandogli, attraverso l’amore e la comprensione dei religiosi orionini, particolarmente di Don Giuseppe Musso, una famiglia e una speranza. Compiutevi le classi dell’obbligo, fu poi mandato a Montebello della Battaglia (Pavia) per frequentarvi il corso di avviamento professionale, ottenendo, tre anni dopo, la licenza. Qui, e con lui altri giovani, scopre e coltiva la vocazione di consacrarsi a Dio nel ramo laicale, offrendo se stesso per il bene del prossimo mediante l’apostolato della carità e del lavoro accanto ai sacerdoti. Compiuto il noviziato sotto la guida di Don Ferruccio Netto, emette la prima professione dei consigli evangelici l’11 ottobre 1955, perfezionata poi con la professione perpetua l’11 ottobre 1962, allora festa della “Mater Dei”, in pieno fervore di rinnovamento conciliare anche per la vita consacrata laicale. Dopo qualche mese di preparazione in Curia generalizia a Roma, passò nel Servizio Telefonico Vaticano, allora affidato agli orionini (1956-62), facendo saltuariamente l’assistente agli orfani di Trastevere, dove ritrovò Don Giuseppe Musso. Fu poi a Noto, vicino Siracusa, (1962-68), e a Reggio Calabria (1968-77), con mansioni di assistente, infermiere e factotum. Successivamente aiutò nell’economato provinciale in Via della Camilluccia a Roma fino al 1981, trascorrendo poi due anni a Terracina come assistente. Destinato nel 1983 nuovamente alle Opere di Reggio Calabria, curò il locale bollettino, i contatti con gli Amici, Benefattori, e rendendosi sempre disponibile ai vari bisogni e necessità. Dal 1988 passò al Piccolo Cottolengo di Napoli, dove, fino alla fine, a detta del Direttore Don Crucitti, diede il meglio di sé come collaboratore della Comunità, con la sua multiforme presenza, con il suo “essere religioso” e col buonumore che sapeva trasmettere agli altri. Ringraziamo il Signore – come diceva Don Morabito all’omelia del funerale – per il dono di Fr. Michele, nella certezza che ci manderà nuove vocazioni alla vita consacrata, per il bene della Chiesa e della Congregazione.
(dagli "Atti e Comunicazioni della Curia Generalizia", maggio - agosto 1999, n.199)
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