Figli della Divina Provvidenza (FDP) A B C D E F G H I J K L M N O P Q R S T U V W Z ordine alfabetico per Cognome
Necrologio Figli della Divina Provvidenza (ricordati nel giorno anniversario) |
R (53)
4. Raffa Bruno 8. Rampin Igino 10. Rastelli Ennio 11. Ratajek Jozef 12. Ratti Lorenzo 14. Ravera Carlo 15. Re Andrea 17. Re Vincenzo 18. Rebora Nicola 19. Reggiani Agostino Fra Redento 21. Renaudo Pietro 22. Renzini Alfredo 24. Riondato Luigi 25. Ripepi Domenico 26. Risi Giuseppe 27. Risi Roberto 29. Riva Angelo 30. Rivano Raffaele 31. Rizza Corrado 32. Rizzi Gino 33. Rizzo Antonio 34. Rocca Gaspare 35. Rodler Augusto 37. Rodriguez Pastrana Juan A. 38. Roggia Tommaso 39. Rosato Nicolas 40. Rosin Giuseppe 41. Rossi Bernardo 42. Rossi Nerino 43. Rossi Oreste 44. Rossi Valerio 45. Roszak Taddeo 46. Rotta Pasquale 48. Ruggeri Antonio 49. Ruggeri Attilio 50. Ruggeri Pasquale 52. Russo Michele 53. Ryzko Zygmunt |
Sac. Tommaso ROGGIA Serenamente deceduto nel Piccolo Cottolengo Don Orione di Santiago del Cile il 6 marzo 2007, a 88 anni d’età, 70 di Professione religiosa 63 di sacerdozio e 48 di missione in Cile. Il piccolo “Tomaso” come fu registrato alla sua nascita, nacque il 23 luglio 1918 a Racconigi (Cuneo), allora residenza estiva della Real Casa di Torino, da Giuseppe e Cavaglià Margherita. Aveva altri tre fratelli e due sorelle; fu battezzato il primo agosto successivo e cresimato il primo giugno 1924. All’età di quattro anni restò orfano di padre e visse l’infanzia con la famiglia nella casa paterna a Fossano (Cuneo), educato dalla madre, molto pia e laboriosa. La sua vocazione fu frutto della famosa “questua vocazionale” del 1927: il Ch. Costamagna, inviato da Don Orione, chiese al Parroco se aveva qualche giovinetto che voleva farsi prete ma non poteva permettersi il seminario perché povero. E il chierico tornò a Tortona con Tommaso e suo fratello Matteo. I due furono accolti al “Paterno” dallo stesso Don Orione il 18 ottobre 1927, che li mise subito a loro agio, parlando loro in dialetto piemontese, (non conoscevano ancora l’italiano), inviandoli poi ad Alessandria per terminare la scuola d’obbligo. Nel ’29, dopo le elementari, Matteo tornò con la madre e Tommaso accettò l’invito a proseguire, compiendo gli studi di ginnasio e liceo tra Tortona, Genova e Tortona (’29-’34). Ricordava spesso lo stile orionino che integrava lo studio con il lavoro quale mezzo efficace di formazione del carattere e della persona. Era già fervoroso; infatti, in una minuta di Don Orione del ’33 si legge:”Roggia Tommaso, anni 13, chiede di fare i voti di devozione” (Scr. 93, 101). Fece il noviziato nella storica casa di Villa Moffa (Cuneo) con Don Giulio Cremaschi professando la prima volta il 7 ottobre ’36. Tornato a Tortona, completò il liceo e il tirocinio come meccanico della casa, felice di vivere e fare anche da autista al Padre Fondatore e a Don Sterpi, che ben lo conoscevano, apprezzandone pure le doti tecniche e scientifiche, che metteva a servizio e bene del prossimo e della comunità. Tirocinio pratico che continuò anche dopo la ripresa degli studi teologici (’41-’44), svolti a Genova e a Rosano di Casalnoceto, prestandosi spesso, dopo la morte di Don Orione e durante la guerra, nei vari servizi logistici e di soccorso, senza paura, a favore dei poveri e sfollati delle varie opere orionine. Raggiunse la mèta della Professione perpetua il 29 maggio 1942 e quella del sacerdozio il 3 ottobre 1943, che ricevette per mano di Mons. Egisto Domenico Melchiori. Dopo l’ordinazione i superiori gli affidarono la responsabilità delle officine e dei servizi tecnici del Piccolo Cottolengo Milanese che disimpegnò con competenza e attenzione al personale, facendosi stimare e benvolere per il suo spirito e grande sensibilità religiosa e culturale, ma anche per intelligenza e intraprendenza nel ramo della scienza e tecnica (‘43-’47). Anche per questo divenne poi il padre e formatore ideale dei fratelli coadiutori orionini. Fu vicario e insegnante nei probandati di Vigevano (’47-’48) e Montebello (’48-’59) con passione e dedizione totale. Nel 1959, memore dell’antico desiderio espresso al Fondatore, chiese e ottenne di partire missionario, con destinazione il Cile dove giunse verso la fine di luglio, dopo una traversata navale istruttiva sul piano delle relazioni umane e apostoliche che gli mostrarono la necessità di integrare sempre i bisogni spirituali e materiali del prossimo. Per 30 anni, dal 1960 al 1990 fu a Santiago – Los Cerrillos, principalmente come insegnante ma anche Direttore(’64-’70) e Vicario (’70-’90) nel Collegio e Centro Professionale Don Orione, che portò ad un alto livello di qualità educativa e di stima in tutta la città, curando pure le vocazioni del piccolo seminario orionino. Dal 1990 al 2006 svolse il suo apostolato a Rancagua, dividendosi tra parrocchia e Cottolengo, esercitando il ministero sacerdotale, sempre attuando gl’insegnamenti appresi dal Fondatore: “Anime!, anime!”, “Non vi raccomando le macchine, ma le anime e i cuori dei giovani!...” Quando la salute ormai non lo sosteneva più, Padre Tomás accettò con serenità e pazienza la croce e la sofferenza, trovò riposo “all’orionina” al Piccolo Cottolengo di Santiago. La sua cameretta infatti, continuò ad essere mèta di tante persone che a lui ricorrevano per un consiglio, per la confessione o una parola di conforto. Molti lo ricordano aperto, di poche parole, di grande ascendente morale, di genialità e intraprendenza educativa, ma soprattutto come religioso e sacerdote fedele fino all’ultimo respiro. Volentieri raccontava ai confratelli: “Ho avuto la grazia di vivere non solo ai tempi di Don Orione, ma con Don Orione, al suo lato. Pregava con noi, giocava con noi.” I funerali si sono svolti l’8 marzo nella chiesa del Piccolo Cottolengo di Cerrillos a Santiago. Confratelli, professori, alunni, ex allievi, la banda musicale, gente delle varie case, tutti sono accorsi a pregare, salutare e ringraziare una vita di servizio di quasi 50 anni da missionario. E’ stato sepolto nella cappella dell’Opera al cimitero di Maipú vicino al santuario nazionale della Madonna del Carmine. Da: Atti e comunicazioni della Curia Generale (Don Orione) gennaio - agosto 2007 n. 222/223
Padre TOMMASO ROGGIA (ricordo di don Flavio Peloso, Direttore Generale)
Padre Tommaso Roggia è morto il 6 marzo 2007 a Santiago del Cile. Vi era giunto nel 1959. La Congregazione deve molto a lui. Ha saputo essere una immagine vivente di Don Orione, del suo spirito e dei valori tipici della congregazione. Era un padre affettuoso e saggio, dolce ed esigente, umile e ottimista, un vero uomo di Dio. Quando lo incontravo era premuroso, interessato alla vita della congregazione, godeva di ogni buona notizia.
Era nato a Racconigi (Italia) il 23 luglio 1918 e dunque aveva 88 anni di età, 70 di Professione, 63 di sacerdozio e 48 di missione in Cile. Entrato in Congregazione il 24 ottobre 1929, compì gli studi di ginnasio e liceo tra Tortona e Genova. Dovette dimostrare un particolare fervore e desiderio di santità se, come veniamo a sapere da un autografo di Don Orione del 5 settembre 1933, “Roggia Tommaso, di anni 13, chiede di fare i voti di devozione”. Fece il noviziato nella storica casa di Villa Moffa, con Don Giulio Cremaschi, e la prima professione il 7 ottobre 1936. Poi restò al Paterno di Tortona fino al 1940 per il tirocinio e per iniziare la teologia. Sempre Padre Tomàs ricordò questo periodo come un tempo di grazia, anche per essere stato l’autista di Don Orione. “Ho avuto la grazia – scrisse - di vivere non solo ai tempi di Don Orione, ma con Don Orione, al suo lato. Pregava con noi, giocava con noi”. Don Orione lo conosceva bene e ne apprezzò anche le doti per la scienza e la tecnica. Il 2 febbraio 1938, Don Orione scrisse all’amico professor Leidi: “Il chierico Tommaso Roggia pare dimostri una speciale tendenza allo studio della fisica e matematica e amerebbe tanto coltivare la astronomia. Non sarei alieno dal farlo applicare a dette scienze, qualora mi risultasse che egli avesse vera stoffa a ciò. La vorrei pregare se potesse, in qualche momento, provarmelo un po’, e dirmi che glie ne pare”. Completò gli studi di teologia a Genova e Rosano. Raggiunse la meta della professione perpetua il 29 maggio 1942 e del sacerdozio 3 marzo 1943. Ebbe grande sensibilità religiosa e culturale, ma anche intelligenza e intraprendenza pratica in tutto quello che riguardava scienza e tecnica. Fu il padre e maestro ideale dei fratelli coadiutori orionini: dal 1943 al 1947 fu al Piccolo Cottolengo di Milano, poi 1947-1948 a Vigevano e dal 1948 al 1959 a Montebello (Pavia). Nel 1959 partì per il Cile e vi restò per tutto il resto della vita. Poté apparire una sorpresa, ma, in un appunto autografo di Don Orione senza data, troviamo scritto: “Roggia Tommaso vuol farsi missionario”. Dunque, già da chierico, aveva espresso a Don Orione questo desiderio. Per 30 anni, dal 1960 al 1990, Padre Roggia fu a Santiago – Los Cerrillos principalmente come insegnante nel Collegio e Centro professionale che portò ad un alto livello di qualità educativa e di stima in tutta la città. Dal 1993 fino al 2006 svolse il suo apostolato a Rancagua, dividendosi tra parrocchia e Piccolo Cottolengo. Quando la salute ormai non lo sosteneva più, trovò riposo “all’orionina” al Piccolo Cottolengo di Santiago. La sua cameretta, infatti, continuò ad essere meta di tante persone che a lui ricorrevano per un consiglio e per la confessione. Nella mia ultima visita, nel novembre scorso, lo trovai mentre leggeva la Divina Commedia e sul tavolino aveva un libro di trigonometria: “Che cose belle – mi disse – la scienza, l’arte, la religione! Io me ne nutro ancora perché mi danno gioia e mi fanno pensare a Dio”. Tutta la Famiglia orionina sparsa nel mondo ringrazia il Signore per il dono di Padre Tommaso Roggia e raccoglie l’esempio e l’eredità preziosa per la sua fedeltà creativa al carisma.
Don Tommaso
Roggia e il camioncino del Paverano, “Don Orione Oggi” gennaio 2012
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