Figli della Divina Provvidenza (FDP) A B C D E F G H I J K L M N O P Q R S T U V W Z ordine alfabetico per Cognome
Necrologio Figli della Divina Provvidenza (ricordati nel giorno anniversario) |
R (53)
4. Raffa Bruno 8. Rampin Igino 10. Rastelli Ennio 11. Ratajek Jozef 12. Ratti Lorenzo 14. Ravera Carlo 15. Re Andrea 17. Re Vincenzo 18. Rebora Nicola 19. Reggiani Agostino Fra Redento 21. Renaudo Pietro 22. Renzini Alfredo 24. Riondato Luigi 25. Ripepi Domenico 26. Risi Giuseppe 27. Risi Roberto 29. Riva Angelo 30. Rivano Raffaele 31. Rizza Corrado 32. Rizzi Gino 33. Rizzo Antonio 34. Rocca Gaspare 35. Rodler Augusto 37. Rodriguez Pastrana Juan A. 38. Roggia Tommaso 39. Rosato Nicolas 40. Rosin Giuseppe 41. Rossi Bernardo 42. Rossi Nerino 43. Rossi Oreste 44. Rossi Valerio 45. Roszak Taddeo 46. Rotta Pasquale 48. Ruggeri Antonio 49. Ruggeri Attilio 50. Ruggeri Pasquale 52. Russo Michele 53. Ryzko Zygmunt |
Tornato al Signore il 23 marzo 2000, in Warszawa (Polonia), a 51 anni d’età, 32 di Professione religiosa e 24 di sacerdozio. Nato a Wloclawek il 2 aprile 1948 da genitori che avevano altri cinque figli, proveniva dalla parrocchia del Sacratissimo Cuore di Gesù, che ha dato il maggior numero di sacerdoti alla nostra Congregazione in Polonia. Finita la scuola elementare, (1962) a Wloclawek, e nel 1996, il ginnasio, ottenne il diploma di maturità. In quel periodo i preti-insegnanti della catechesi dovettero lasciare le scuole e insegnarla nei centri catechistici, presso le case canoniche, in chiesa, e perfino in case private. Andrzej Rapsiewicz poteva partecipare alla catechesi in queste condizioni. Nello stesso tempo faceva anche da ministrante e preside dei ministranti, meritandosi lodi e incoraggiamenti per il suo modo di fare, giacché era un buon organizzatore. Era in tal modo legato all’altare. Entrato nel noviziato a Izbica Kujawska (1966), — dato che gli piaceva lo stile degli orionini, percepito già a Wloclawek —, nel 1967 cominciò gli studi di filosofia nel Seminario Maggiore a Zdunska Wola. Era un tempo in cui le autorità civili chiamavano dei chierici diocesani e religiosi, a scelta, per fare il servizio militare. Dal nostro Seminario chiamarono, tra gli altri, anche il chierico Andrzej, che fece servizio per due anni (1968-70), lasciando un memoriale del tempo di servizio, scritto a macchina. Tra i suoi documenti si conserva anche un fascio di lettere ai superiori, molto interessanti, giacché, manteneva con loro un contatto epistolare permanente, che ora ci rende possibile riprodurre, sulla base delle lettere, l’atmosfera militare dell’unità in cui faceva servizio: disciplinato, aveva certe preferenze dai superiori e, tutto considerato, questa esperienza gli giovava come preparazione al futuro lavoro da sacerdote. Finito il servizio militare, completò nel 1975 la filosofia e la teologia, mentre fu dispensato dal tirocinio di regola, sostituito dal servizio militare. Nello stesso anno emise la professione perpetua e ricevette l’ordinazione sacerdotale (22 giugno 1975). Alunno non facile, in molte questioni aveva il proprio parere, ma già in quel periodo apparve il diabete che lo costrinse all’insulina. La vita da sacerdote, per quasi 25 anni, la passò lodevolmente in diverse case e con incarichi diversi: vicario parrocchiale a Wolomin (1975), a Kalisz (1976-1983) e a Malbork (1984); in qualità di parroco, a Malbork (1984-1990) e a Varsavia, nella chiesa del Bambino Gesù, direttore della comunità a Malbork (1987-1990) e a Varsavia (1990-1996). Costruì a Malbork-Piski il Centro catechistico, aiutato molto dalle parrocchie protestanti di Germania e dalla Congregazione, della quale Casa e terreno sono proprietà. A Varsavia era consigliere provinciale e vi rimase stabile dal 1996 come residente, legato alla dialisi. Questa malattia gl’impose l’amputazione di parte del dito di una mano e di un pezzo del piede: Don Andrzej la sopportò con esemplare pazienza cristiana, soffrendo molto. Il Provinciale, don Marian Klis, nell’encomio a Zdunska Wola, il 27 marzo c.a., ha usato una parola, con riferimento a don Andrzej sofferente: “L’Insegnante”. Era, sotto quest’aspetto, il nostro insegnante, giacché trovava la forza d’essere, nonostante il dolore, sereno e perfino loquace. Aveva imparato dal Padre Fondatore la bella lezione: “Gesù si ama crocifissi alla croce e crocifissi con Lui. La
sua giovane vita la donò al Signore con il sacrificio di tutti i santi suoi
desideri, offrendo a Lui i frutti dell’apostolato prezioso della sofferenza.
(dagli "Atti e Comunicazioni della Curia Generalizia")
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