Figli della Divina Provvidenza (FDP) A B C D E F G H I J K L M N O P Q R S T U V W Z ordine alfabetico per Cognome
Necrologio Figli della Divina Provvidenza (ricordati nel giorno anniversario) |
R (53)
4. Raffa Bruno 8. Rampin Igino 10. Rastelli Ennio 11. Ratajek Jozef 12. Ratti Lorenzo 14. Ravera Carlo 15. Re Andrea 17. Re Vincenzo 18. Rebora Nicola 19. Reggiani Agostino Fra Redento 21. Renaudo Pietro 22. Renzini Alfredo 24. Riondato Luigi 25. Ripepi Domenico 26. Risi Giuseppe 27. Risi Roberto 29. Riva Angelo 30. Rivano Raffaele 31. Rizza Corrado 32. Rizzi Gino 33. Rizzo Antonio 34. Rocca Gaspare 35. Rodler Augusto 37. Rodriguez Pastrana Juan A. 38. Roggia Tommaso 39. Rosato Nicolas 40. Rosin Giuseppe 41. Rossi Bernardo 42. Rossi Nerino 43. Rossi Oreste 44. Rossi Valerio 45. Roszak Taddeo 46. Rotta Pasquale 48. Ruggeri Antonio 49. Ruggeri Attilio 50. Ruggeri Pasquale 52. Russo Michele 53. Ryzko Zygmunt |
da Onferno (Forlì), passato al Signore in Genova Camaldoli il 4 aprile 1996, a 89 anni di età: Si è conclusa nel bacio del Signore la singolare vicenda di quest'anima che perseguì ideali mai raggiunti, pur tenacemente mantenendosi fedele a quelli di Don Orione, dal quale, insieme a Don Sterpi e agli altri Superiori e Confratelli, ebbe molti attestati di affetto e di stima. Nato il 15 marzo 1907, venne accolto in Tortona dallo stesso Beato Fondatore nel dicembre 1925: proveniva dal Convento francescano di Forano di Appignano dove aveva fatto ginnasio e liceo. Don Orione gli vestì l'abito sacro, davanti al devoto Crocifisso in sua camera, ed egli emise i voti già fatti tra i Francescani. Iniziò gli studi teologici a Venezia, dove lo accompagnò Don Sterpi, e donde passò assistente al "Camerini Rossi" di Padova. Il 12 settembre 1927 Don Pensa gli fece la vestizione di regola, presente Don Sterpi. Poi fu assegnato assistente dei probandi a Campocroce, lavorò in Ognissanti a Roma (1928-29), a San Rocco di Alessandria, finché fu mandato ad insegnare ai fanciulli armeni a Rodi (1930-34). Cominciarono poi disagi e sofferenze per la salute e per il suo pur bene animato ma insoddisfatto temperamento, mentre i superiori tardavano, a suo giudizio, la sua ammissione agli ordini sacri. Così passò di nuovo, nel 1935, ai Francescani: il 22 giugno 1936 ricevette in Città di Castello la tonsura e gli ordini minori. Le vicende prebelliche e belliche lo persuasero poi di ritirarsi tra i Cistercensi alle Frattocchie di Roma, dove professò nell'aprile 1941. Coinvolto, però, suo malgrado, in episodi dolorosi e costretto all'ospedale per un bombardamento, fu internato: liberato, tornò nella sua diocesi di origine, incorporandosi nelle opere diocesane e a San Leo come Vicerettore dell'Istituto Artigianelli di Don Conti.. Nel 1952 tornò nella Piccola Opera, bramoso di diventare sacerdote, ma psicologicamente scosso. Dal Santuario dell'Incoronata di Foggia domandò di partire per il Cile (25 febbraio 1954). Tornato in Italia per salute nel 1959, fu a Spezzano Albanese e a Sulmona (1963-67), accusando sempre più stanchezza fisica, ma, ormai rassegnato, adoperandosi per il meglio delle sue possibilità. Nel
1968, al Paverano di Genova e, successivamente, a Camaldoli, si offerse
particolarmente ad assistere i malati e, in special modo, a rendersi utile ai
sacerdoti anziani e bisognosi, con sentimento sempre devoto e
cuore riconoscentissimo alla Congregazione, e soprattutto al Beato
Fondatore e a Don Sterpi. (dagli "Atti e Comunicazioni della
Curia Generalizia")
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