Figli della Divina Provvidenza (FDP)

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ordine alfabetico per Cognome

 

 Necrologio Figli della Divina Provvidenza (ricordati nel giorno anniversario) 

 

D  (64)

 

1.      Da Rech Giuseppe

2.      Da Silva Antonio Aparecida

3.      Da Silva Geraldo Mauricio

4.      Dabrowski Bronislaw

5.      Dabrowski Edmund

6.      D'Addio Raffaele

7.      Dal Lago Ottorino

8.      Dall’Ovo Ferdinando

9.      Dalla Bà Dino

10.  Dalla Costa Giacomo A.

11.  Dalla Libera Aldo

12.  Dalla Libera Giovanni

13.  Dalle Nogare Giuseppe

14.  Damele Michele

15.  Danna Giuseppe

16.  Dapra Cesare

17.  D'Attilia Giovanni

18.  De Angelis Arsenio

19.  De Bettin Ottavio

20.  De Bona Oliveira Antonio

21.  De Carvalho Geraldo Cruz

22.  De Cortes Frugoni Miguel A.

23.  De Franca Vianna Augusto

24.  De Francesco Giovanni

25.  Del Fabbro Giovanni Battista

26.  De Lorenzo Attilio

27.  De Marchi Agostino

28.  De Paoli Angelo

29.  De Rosa Benito

30.  De Vido Giovan Battista

31.  Defrancesco Francesco

32.  Degaudenz Mario

33.  Degiampietro Gustavo

34.  Del Grosso Berardo

35.  Del Rosso Domenico

36.  Del Rosso Luigi

37.  Del Vecchio Cesare

38.  Del Fabbro Giovanni Battista

39.  Delfino Filippo

40.  Dellalian Giovanni

41.  Demarco Roberto

42.  Demontis Cesare Fra Pacomio

43.  Di Clemente Dionisio

44.  Di Giusto Giosuè

45.  Di Gregorio Carmelo

46.  Di Iorio Luis

47.  Di Nicola Vittorio

48.  Di Pietro Francesco

49.  Di Salvatore Cesare

50.  Di Stefano Candido

51.  Dobosz Francesco

52.  D'Odorico Renato

53.  Dominguez Ramon

54.  Dondero Carlo

55.  Dondero Giuseppe

56.  Donzelli Pietro

57.  D'Onofrio Cesare

58.  D'Onorio De Meo Giovanni

59.  Doria Luigi

60.  Dos Santos Jose Carlos

61.  Draghi Domenico

62.  Drzewiecki Franciszek

63.  Durante Gerardo

64.  Dutto Giuseppe

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Sac. Pietro Donzelli

Annuncio della morte

Il Religioso è deceduto al Centro Don Orione di Bergamo. giorno 3 luglio 2015 .  Era nato a Comun Nuovo (BG, Italia) il 15 marzo 1917, aveva 98 anni di età, 79 di professione religiosa e 71 di sacerdozio. Apparteneva alla Provincia “Madre della Divina Provvidenza” (Roma). Riposa a Comun Nuovo (Bergamo).

Entrò nello studentato orionino di Tortona, “il Paterno”, il 21 ottobre 1931. Incontrò Don Orione alcuni giorni più tardi. Ma lasciamo a Don Pietro il racconto di quell’incontro straordinario. Lo ricordava così: “Eravamo più di cento riuniti all’ingresso del “Paterno” quando comparve Don Orione. Spalancò i suoi grandi occhi e il suo volto si illuminò, vedendo davanti a sé tante speranze. Ci benedisse. Per me fu un incontro decisivo: Don Orione divenne il mio Padre, il mio ideale, il mio amore... Mi sentii già suo figlio spirituale. Egli stesso, l'8 dicembre, festa dell'Immacolata Concezione, mi indossò l'abito talare, assieme ad altri undici miei compagni. Anche allora, Don Orione ci disse che eravamo "le dodici stelle di Maria”. Con i miei compagni vissi per tre anni praticamente a contatto con il Fondatore. Si interessava personalmente dei nostri studi, della nostra formazione spirituale. In quei tre inverni ci preparava meticolosamente per le varie "parti" che dovevamo sostenere nella celebrazione del Presepio vivente svoltosi a Tortona, Novi Ligure e Voghera. Egli, nel 1934 andò poi in America e io al Noviziato. Quando nell'agosto del 1931 rientrò in Italia, io avevo già la patente d’ auto da due anni. (…) Mossi da amore, da venerazione, alcuni di noi chierici ci impegnammo a stendere per iscritto, senza avere mai visto una riga di stenografia, quanto egli andava dicendo alla Comunità col sermoncino della 'Buona Notte", dopo le preghiere della sera.
     Verso la fine di maggio 1938 accompagnavo il Direttore in macchina da Tortona a Montebello della Battaglia (PV). I miei polmoni non rispondevano più a dovere; di tanto in tanto, ecco che mi sfuggiva un colpo di tosse. A1 primo colpo, Don Orione, preoccupato, mi chiese se non mi sentissi bene, se mi facevo controllare dal dottore, ecc. A1 secondo, scattò domandandomi se mi curavo, se prendevo delle medicine... Lo tranquillizzai positivamente. A1 terzo colpo di tosse più impertinente, Don Orione balzò da sedere, si protese verso di me e volle sapere cosa ne dicesse don Sterpi: cosa intendesse decidere per me. Gli assicurai che don Sterpi aveva già deciso che, terminato l'anno scolastico, mi avrebbe mandato alle arie native. Solo allora si calmò, un po’ soddisfatto. Nell'ottobre dello stesso anno i Superiori decisero di farmi ricoverare in Sanatorio per curarmi a dovere. Prima di partire andai a salutare Don Orione e a chiedergli la benedizione. Egli, con tutta naturalezza, ritenendo ovvia la mia guarigione, come se l'avesse davanti, mi disse: "Guarirai! Guarirai!" – Non vidi più Don Orione, perché 1l 12 marzo 1940 terminò la sua vita terrena, ed io ero ancora in Sanatorio. Ma da quel giorno cominciai a pregarlo con ardore e fiducia, ricordandogli ciò che mi aveva detto: "Guarirai! Guarirai!". Nell'agosto successivo lasciai il Sanatorio "clinicamente guarito".

Consacrato sacerdote il 25 marzo del 1944, ha iniziato il ministero sacerdotale a Casalnoceto (AL), dove, tra studio e lavoro, ha completato il 4° anno di Teologia.

Dal 1946 al 1947 è stato a Genova Villa Solari, come padre spirituale. Nel 1947 ha continuato la sua attività di padre spirituale nel seminario di Sassello.

Nel 1951 (17 marzo) ebbe dai superiori l’incarico di andare a Selargius (Cagliari) per iniziare un’opera sociale a favore dei giovani. Cominciò con l’oratorio, coinvolgendo tanti bravi laici come collaboratori, suscitando attività sportive e ricreative, tirando su un dopo-scuola… in quel giardino variopinto, allegro e ben animato, nasceva anche il glorioso Gruppo Scout!    Intanto si formò una piccola comunità di religiosi e nel 1952 ne divenne direttore.  Fin dagli inizi don Pietro (chiamato dalla popolazione selargina “su Missionariu”), oltre alle solite attività religiose e pastorali, si prestava molto per l’opera vocazionale, attirando tanti giovani con una buona parola e, soprattutto, con un coerente stile di vita, sull’esempio di don Orione.  Sono rimasti famosi i tanti viaggi prima in bicicletta e poi con la mitica “Fiat 500-Bianchina”! Contattò parroci, visitò famiglie, incontrò giovani… Molti hanno accolto il suo invito ed hanno seguito il Signore nella strada del Sacerdozio tra i Figli di Don Orione o della vita consacrata come Piccole Suore Missionarie della Carità.

Da ricordare che in data 28 maggio 1998 il Sindaco di Selargius ha conferito a Don Pietro, l’onorificenza“Città di Selargius” per tutto il bene che lui, “su missionariu”,  seminato nella cittadina!

Nel 1955 è andato a Sassello, come superiore di comunità. Dal 1958 al 1962 ha svolto il suo ministero a Genova - Paverano, come vocazionista e consigliere provinciale. Nel 1962 è tornato a Selargius, sempre come animatore vocazionale e collaboratore nel seminario. Vi rimase fino al 1967.

In quell’anno l’ubbidienza lo chiamò a Finale Emilia (MO), in qualità di padre spirituale ma subito, nell’ottobre del 1968, ritornò a Selargius come parroco. Nel 1973 è nominato parroco a S. Severino Marche. Dal 1977 al 1979 lo ritroviamo a Tortona per seguire i lavori al Centro Mater Dei. Negli anni 1979-1984 è impegnato a Diano Marina, come direttore e nel 1984 ritornava a Selargius, ricoprendo il ruolo di superiore della comunità. Nel 1986 ha svolto il suo ministero a   Bologna, come cappellano nell’ ospedale Maggiore.

Nel 1987 ha avuto la nomina di incaricato della casa Villa Santa Clotilde in Sanremo. Dopo dieci anni, nel 1998, i superiori gli hanno chiesto il servizio pastorale a Fano Gentili, come vice-direttore e cappellano. In seguito ha svolto la sua missione a Genova - Camaldoli (1999), come animatore spirituale, e poi ancora a Genova - Paverano, sempre nello stesso ruolo.  Nel 2002 è ritornato a Sanremo - Villa Santa Clotilde con l’ufficio di consigliere della casa e promotore di iniziative ed eventi orionini. Vi è rimasto fino al 2012, fin quando cioè, per problemi di salute, si è dovuto recare a Bergamo.  Qui il Signore lo ha chiamato:” Vieni, servo buono e fedele…”

Requiescat in pace!

sj.