Figli della Divina Provvidenza (FDP) A B C D E F G H I J K L M N O P Q R S T U V W Z ordine alfabetico per Cognome
Necrologio Figli della Divina Provvidenza (ricordati nel giorno anniversario) |
D (62) 14. Damele Michele 15. Danna Giuseppe 16. Dapra Cesare 22. De Cortes Frugoni Miguel A. 27. De Paoli Angelo 28. De Rosa Benito 31. Degaudenz Mario 35. Del Rosso Luigi 37. Del Fabbro Giovanni Battista 38. Delfino Filippo 40. Demarco Roberto 41. Demontis Cesare Fra Pacomio 43. Di Giusto Giosuè 45. Di Iorio Luis 50. Dobosz Francesco 51. D'Odorico Renato 52. Dominguez Ramon 53. Dondero Carlo 54. Dondero Giuseppe 55. D'Onofrio Cesare 57. Doria Luigi 59. Draghi Domenico 61. Durante Gerardo 62. Dutto Giuseppe |
tornato al Signore il 25 settembre 2003, nel Piccolo Cottolengo Don Orione in Genova Castagna, a 83 anni d’età, 66 di Professione religiosa e 57 di sacerdozio. Da qualche mese era degente al Piccolo Cottolengo della Castagna. Amorevolmente assistito dai confratelli, si preparava nella serenità e nel raccoglimento, ad offrire al Signore l’ultima parte della sua vita, non gratificante in apparenza, ma meritoria davanti a Dio, per la fede e la speranza che l’accompagnavano. Era nato a Bozzolo di Marmirolo (Mantova) il 30 gennaio 1920, fu battezzato il 22 marzo successivo e cresimato il 23 agosto 1927, sempre a Bozzolo, dove completò le scuole dell’obbligo. Fu accolto il 28 ottobre ’33 nel probandato “Marco Soranzo” a Campocroce di Mirano (Venezia) da Don Carlo Pensa, che lo guidò nei primi passi della vocazione e della vita orionina. Fece il ginnasio (’33-’36) tra Tortona, Ortonovo e Montebello, ricevendo l’abito religioso dalle mani del Fondatore, il 28 agosto ’34 al Santuario della Guardia in Tortona. Il noviziato lo compì nel ’36-’37 a Villa Moffa di Bra (Cuneo), con la guida di Don Giulio Cremaschi, professando i voti religiosi nelle mani di Don Orione il 1° settembre ’37. Dopo il liceo a Tortona (’37-’39), fu dai superiori inviato a Roma, Istituto Divin Salvatore in Via Sette Sale dove, frequentando i corsi della Pontificia Università Gregoriana (’39-’46), ottenne la licenza in teologia. Fece il tirocinio come assistente e insegnante ai probandi di Velletri e Grotte di Castro (’40-’43). Preceduti dalla Professione perpetua (15 agosto ’44), ricevette i sacri ordini nel “Pio Leonino” da Mons. Luigi Traglia, che gli conferì pure il Presbiterato il 28 luglio 1946. Destinato insegnante ai chierici di Villa Moffa, dopo un solo anno fu trasferito a Genova Paverano per cure. Dal ’48 al ’50 diresse il probandato di Genova Salita Angeli, e per un anno, il convitto “San Romolo” di Sanremo (Imperia), per curarsi nuovamente a Diano Marina. Ripresosi, gli fu affidato il nuovo probandato di Villa San Biagio a Fano (Pesaro) che diresse con dedizione e competenza, pur tra difficoltà e ristrettezze, fino al ’64. Fatiche premiate con vari sacerdoti usciti dalle sue cure formative in quell’istituto. Continuò l’esperienza nel nuovo probandato di Camucia Cortona (Arezzo), come direttore prima, e vicario economo poi, fino al ’70. La direzione della comunità e della parrocchia di Copparo (Ferrara) furono il nuovo lavoro, fino al ’78. Passò poi, a causa di un incidente stradale con conseguenze chirurgiche e rieducazione motoria, a Firenze in Via Borghini, collaborando con Don Secchiaroli nell’assistenza di giovani con lavoro protetto, per due anni. Recuperate le forze, fu incaricato di Villa Santa Clotilde a Sanremo (’80-’87), direttore a Genova Paverano (’87-’90), pro direttore (’90-’96) prima e vicario economo (’96-’99) dopo, a Diano Marina, tornando infine a Sanremo, cappellano a Villa S. Clotilde, luogo e memoria del pio transito del Beato Don Orione. Aggravatosi nei primi mesi del 2003, fu trasferito a Genova Castagna, per adeguata assistenza. Disponibile alla volontà di Dio, seppe donarsi alle giovani vocazioni affidategli, formandole, soprattutto con l’esempio e il suo perenne sorriso, che denotavano gioia nel seguire Cristo e fiducia nella Provvidenza, trasmettendole a quanti incontrò nella sua vita. Perseguì sempre il bene della Chiesa, della Congregazione e delle anime, grato al Signore d’aver conosciuto il Fondatore in terra, nella speranza d’incontrarlo di nuovo in cielo. (dagli "Atti e Comunicazioni della Curia Generalizia")
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