Figli della Divina Provvidenza (FDP) A B C D E F G H I J K L M N O P Q R S T U V W Z ordine alfabetico per Cognome
Necrologio Figli della Divina Provvidenza (ricordati nel giorno anniversario) |
D (62) 14. Damele Michele 15. Danna Giuseppe 16. Dapra Cesare 22. De Cortes Frugoni Miguel A. 27. De Paoli Angelo 28. De Rosa Benito 31. Degaudenz Mario 35. Del Rosso Luigi 37. Del Fabbro Giovanni Battista 38. Delfino Filippo 40. Demarco Roberto 41. Demontis Cesare Fra Pacomio 43. Di Giusto Giosuè 45. Di Iorio Luis 50. Dobosz Francesco 51. D'Odorico Renato 52. Dominguez Ramon 53. Dondero Carlo 54. Dondero Giuseppe 55. D'Onofrio Cesare 57. Doria Luigi 59. Draghi Domenico 61. Durante Gerardo 62. Dutto Giuseppe |
da Pescina (L'Aquila), morto a Borgomanero (Novara) il 19 giugno 1983, a 72 anni di età, 54 di professione e 48 di sacerdozio.
Nasce a Pescina (L'Aquila) il 14 settembre 1911 e nel 1915 resta orfano di padre. Frequenta le elementari fino alla terza. Nel 1923 si reca a Tortona ove ultima il corso elementare e frequenta per due anni l'Istituto Tecnico Dante. Sentendo svilupparsi sempre più la chiamata di Dio al suo diretto servizio, lascia gli studi tecnici per seguire quelli ginnasiali e nel 1928 si trasferisce a Villa Moffa per compiere il suo noviziato. Tuttavia la prima professione la emette in Tortona nelle mani di Don Angelo De Paoli, essendo testi Don Orione stesso e Don Salvatore Masci, il giorno dell'Immacolata del 1929. Rinnoverà poi due volte a Villa Moffa ove compie ulteriori studi e il 20 ottobre 1934 compie la sua professione perpetua a Tortona. Nel 1935 è tirocinante a Fano. Ottimo il giudizio in questo tempo del suo superiore Don Galimberti che così lo sintetizza. « Di lui non si può dire che del bene in tutto ! ». Riceve tutti gli ordini sacri in Tortona, eccetto che il Suddiaconato che gli è conferito da Mons. Rousset in Ventimiglia. Sarà però consacrato sacerdote in Tortona da Mons. Melchiori il 29 giugno 1935. Giovane sacerdote è subito inviato al nascente Piccolo Cottolengo di Milano come cappellano e confessore. L'anno seguente è trasferito direttore all'Istituto Bambin Gesù di Sant'Oreste (Roma); quindi a Reggio Calabria come aiutante e catechista. Nel 1937 la salute comincia a declinare: depressioni nervose si alternano con dolori polmonari. E' inviato al Monte Soratte (Roma) in riposo e ha modo di offrire ai confratelli un raro esempio di rassegnazione e abbandono ai divini voleri. Nel 1939 la salute riprende un poco e gli consente di spostarsi dall'eremo al vicino Istituto « Bambin Gesù » di Sant'Oreste ove era già stato anni prima giovane sacerdote. Nel 1940 è trasferito in alta Italia, prima a Tortona alla Casa Madre, quindi a Voghera all'Istituto Sant'Antonio come confessore dei piccoli aspiranti. L'anno seguente è inviato all'Istituto Sant'Antonio di Ameno (Novara) ove si tratterrà fino alla chiamata divina, prodigandosi nei limiti consentiti dalla salute, quale cappellano per i ricoverati e specialmente i malati. Attaccatissimo alla Congregazione, fedele allo spirito di Don Orione, spiritualmente tanto vicino ai più poveri e sofferenti, sempre umile e lieto il caro Don Berardo resta un vero esempio di umiltà e carità orionina. da "Atti e comunicazioni della Curia generalizia"
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