Figli della Divina Provvidenza (FDP) A B C D E F G H I J K L M N O P Q R S T U V W Z ordine alfabetico per Cognome
Necrologio Figli della Divina Provvidenza (ricordati nel giorno anniversario) |
D (62) 14. Damele Michele 15. Danna Giuseppe 16. Dapra Cesare 22. De Cortes Frugoni Miguel A. 27. De Paoli Angelo 28. De Rosa Benito 31. Degaudenz Mario 35. Del Rosso Luigi 37. Del Fabbro Giovanni Battista 38. Delfino Filippo 40. Demarco Roberto 41. Demontis Cesare Fra Pacomio 43. Di Giusto Giosuè 45. Di Iorio Luis 50. Dobosz Francesco 51. D'Odorico Renato 52. Dominguez Ramon 53. Dondero Carlo 54. Dondero Giuseppe 55. D'Onofrio Cesare 57. Doria Luigi 59. Draghi Domenico 61. Durante Gerardo 62. Dutto Giuseppe |
Sac.
Dionisio DI CLEMENTE Tornato al Signore il 26 febbraio 2003 presso l’Istituto Don Orione di Avezzano (L’Aquila), a 87 anni d’età, 71 di Professione religiosa e 62 di sacerdozio. La tomba è nel cimitero di Avezzano. Era nato a Marano de’ Marsi (L’Aquila) il 21 marzo 1915. Entrò nell’Opera della Divina Provvidenza (Don Orione) a Tortona, il 29 ottobre 1927, accolto dallo stesso fondatore Don Orione, che gl’impose l’abito religioso nella festa dell’Immacolata dello stesso anno, serbandone sempre un grato e venerato ricordo che lo confortarono nei non pochi periodi di prove e difficoltà della sua vocazione. Dopo il regolare noviziato a Villa Moffa di Bra, sotto la guida di Don Cremaschi, emise i primi voti nell’Assunta del 1931, professandoli in perpetuo nello stesso giorno del 1938. Fece gli studi liceali a Tortona (’31-’34) e quelli di Teologia presso l’Università Gregoriana in Roma (’34-’41). Ottenne la licenza in Teologia dogmatica con una tesi sulla lettera di Papa San Clemente ai Corinti. Godette della grazia delle frequenti visite del Fondatore mentre risiedeva nell’Istituto di Via Sette Sale, vicino a S. Pietro in Vincoli. Fu ordinato sacerdote in Roma il 14 luglio 1940, per le mani del Vicegerente Mons. Luigi Traglia. Dopo l’ordinazione ebbe l’incarico di prefetto ed insegnante al collegio “Dante Alighieri” di Tortona. Nel ’42, dopo la morte del Fondatore, fu scelto da Don Carlo Sterpi, successore di Don Orione, per lavorare direttamente al servizio del Papa presso gli uffici della Santa Sede. Qui egli rimase per ben 30 anni, dal ’42 al ’72. Dal ’42 al ’46 fu addetto all’Ufficio informazioni prigionieri di guerra, istitutito presso la Segreteria di Stato, e dal ’46 al ’72 fu Ispettore delle Poste e dei Telegrafi del Vaticano, e superiore della comunità orionina preposta a tale servizio. Dal 1972 fu chiamato a collaborare nella Curia generale dell’Opera Don Orione. Continuò poi il suo instancabile apostolato sacerdotale al Santuario dell’Incoronata a Foggia, con la vicina parrocchia, e nella comunità di Velletri. Socievole, uomo di ascolto, calmo ma deciso, seppe sempre ricercare l’unione dei cuori e delle menti. Si modellò sull’esempio e sugli insegnamenti di Don Orione, del quale assimilò lo spirito di famiglia, di preghiera e di mortificazione. Disponibile all’azione dello Spirito e al bene dei fratelli, la santità, fu lo scopo primario della sua vita religiosa. Assieme a Don Gaetano Piccinini, Don Francesco Di Pietro, Don Stefano Di Candido, proveniva dalla Marsica, tanto cara a Don Orione per le fatiche del terremoto e per i frutti vocazionali che la Provvidenza gli diede. Dall’ottobre 2002 risiedeva per cure ed assistenza nella comunità di Avezzano, dove si preparò con la sofferenza accettata per amore e nella preghiera del cuore offerta per la Chiesa, per il Papa e per la Congregazione, a ricevere il premio dell’incontro con il Padre della Misericordia. (dagli "Atti e Comunicazioni della Curia Generalizia") ================================== Sono stato con don Dionisio
per alcuni anni in Parrocchia a Foggia e spesso si usciva in macchina
insieme. Con lui i chilometri si contavano a “Rosari”. Foggia -
Incoronata: 3 misteri; Parrocchia - seminario diocesano: 1 mistero; Foggia -
S. Giovanni Rotondo: 2 Rosari ad andare e due a tornare; Foggia - Velletri: 7
Rosari ad andare e 7 a tornare; e così via, tutte le volte……….. Più avanti ci siamo ritrovati insieme, trasferiti nella Comunità di Avezzano. Un giorno mi chiama il Direttore della casa perché don Dionisio era grave e alla fine. Vado e trovo i medici che si ritiravano perché non c’era più nulla da fare. Sono rimasto da solo con lui e ho cominciato a dire il Rosario. Lui non poteva rispondere, ma credo mi sentisse. Continuavo a dire il Rosario quando è arrivata l’infermiera a constatare che don Dionisio era morto. Ero contento di aver avuto l’opportunità di fargli fare “il viaggio più importante” recitando il Rosario. don Angelo De Ninis
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