Figli della Divina Provvidenza (FDP) A B C D E F G H I J K L M N O P Q R S T U V W Z ordine alfabetico per Cognome
Necrologio Figli della Divina Provvidenza (ricordati nel giorno anniversario) |
D (62) 14. Damele Michele 15. Danna Giuseppe 16. Dapra Cesare 22. De Cortes Frugoni Miguel A. 27. De Paoli Angelo 28. De Rosa Benito 31. Degaudenz Mario 35. Del Rosso Luigi 37. Del Fabbro Giovanni Battista 38. Delfino Filippo 40. Demarco Roberto 41. Demontis Cesare Fra Pacomio 43. Di Giusto Giosuè 45. Di Iorio Luis 50. Dobosz Francesco 51. D'Odorico Renato 52. Dominguez Ramon 53. Dondero Carlo 54. Dondero Giuseppe 55. D'Onofrio Cesare 57. Doria Luigi 59. Draghi Domenico 61. Durante Gerardo 62. Dutto Giuseppe |
Don Mario Degaudenz Nato a Tesero (Trento) il 13 luglio 1926, è morto a Trebaseleghe
(Padova) il 14 luglio 2012 a 86 anni
di età, 67 di Professione Religiosa e 57 di Sacerdozio. Riposa nel cimitero
di Copparo. Il giorno 14 luglio 2012, presso la Casa di
Trebaseleghe (Padova), è morto il carissimo Confratello Sac. MARIO DEGAUDENZ.
Da “Atti e
Comunicazioni della Curia Generale (Don Orione)” n. 238, maggio – agosto
2012: Sac. Mario DEGAUDENZ Serenamente deceduto nella "Casa Don Orione" di
Trebaseleghe (Padova) il 14 luglio 2012. Aveva 86 anni d'età, 67 di
Professione religiosa e 57 di sacerdozio. Apparteneva alla Provincia
"Madre della Divina Provvidenza" (Roma). "Il confratello aveva compiuto ieri
86 anni e oggi, 14 luglio, assistito dai confratelli e personale medico
nella Casa Don Orione di Trebaseleghe (Padova), nella quale era arrivato
il 27 aprile scorso, proveniente dalla comunità di Copparo (Ferrara), la
S. Madonna ha voluto con se questo amato figlio, in questo sabato a Lei
dedicato, per allungare in cielo la catena del "Rosario
Vivente" del quale s'era fatto promotore." Così l'annuncio del
direttore di Trebaseleghe. Era nato il
13 luglio 1926 a Tesero (Trento). Aveva un fratello e una sorella che,
con la madre Antonia, si trasferirono a Predazzo, dopo la morte del padre
Umberto, e dove fece le scuole elementari. Sentendo la chiamata a servire
Dio e il prossimo, con l'aiuto del parroco fu accolto in congregazione a
Tortona, il 29 settembre 1941. Tra i disagi della guerra allora in corso, completò il ginnasio
nei probandati di Montebello, Buccinigo e Sassello ('41-'45). Nel 1943
passò a Villa Moffa di Bra (Cuneo) per il noviziato, professando la prima
volta l'8 dicembre 1944, ritornando poi a Sassello come studente e
assistente tirocinante ('44-'46) proseguendo l'assistenza nell'istituto
per orfani di Magreta (Modena). Nel 1948 espletò al San Tommaso di Bra
(Cuneo) il corso liceale, proseguendo la formazione nel Teologico
orionino di Tortona (Alessandria) ('51-'55), completata con la
professione perpetua (25 dicembre 1950), il Diaconato (18 dicembre 1954)
e l'ordinazione sacerdotale ricevuta il 29 giugno 1955 nel Santuario
Madonna della Guardia a Tortona. Dopo un anno
di assistenza nel vicino oratorio, Don Mario fu inviato a continuare
l'apostolato tra i giovani e ragazzi dei vari centri giovanili , oratori
e parrocchie. Dando sempre il meglio di sé fu a Magreta ('56-'59,
Pitigliano (Grosseto) dal '59 al 62, Copparo (Ferrara) ('62-'67), Borgo
san Lorenzo (Firenze) ('67-'69). Trascorso un anno di direzione
all'istituto di Camucia (Arezzo), dal '70 al 75 tornò alla comunità di
Copparo (Ferrara) come vicario parrocchiale e incaricato dell'oratorio. Dopo altra breve esperienza
all'istituto S. Cuore di San Severino Marche (Macerata),
nel '76 approdò alla Parrocchia s. Giuseppe Benedetto Cottolengo di
Bologna. Qui, per ben 22 anni e in seguito per altri 13 anni nella Parrocchia
di Copparo, don Mario - come disse a un confratello - "faccio il
lavoro di un prete" nel senso evangelico, orionino ed ecclesiale del
termine, con l'assistenza religiosa e sociale verso tutti: grandi e
piccoli, anziani e malati, ma soprattutto dopo aver accettato di fare il
cappellano all'ospedale maggiore di Bologna nei reparti di neurologia,
dei "malati infettivi" che gli cambiarono l'esistenza e il
modo di vivere la sua vocazione. Buono e discreto, operoso ed amabile,
viveva di pietà e di attenzione al prossimo. Si era fatto promotore di
una lunga catena di "rosario vivente" che curava con un foglio
di collegamento. Col quotidiano contatto con
il mondo della droga, dell'aids, dei malati in fase terminale, affermò:
"m'accorsi che la sofferenza è maestra di vita, e che, se trova
vicino un amore evangelico, ci fa scoprire i veri valori e il perché dell'esistenza
ed infine la presenza di Dio misterioso, ma infinitamente buono. Mi sono
sentito sacerdote due volte: per Cristo e per i suoi sofferenti.." A Bologna, oltre che
vicario parrocchiale e cappellano, fu anche vicario della comunità
('80-'84), direttore ('84-'87) ed economo ('90-'98). Dal '98 al 2012
collaborava nella comunità di Copparo (ferrara) vicario e consigliere,
lieto di rendersi utile, finché l'aggravarsi della salute ne decisero il trasferimento
a Trebaseleghe (padova) ove il signore e la S. Madonna lo attendevano
per chiamarlo al premio eterno della fedeltà. I funerali si svolsero il
17 luglio nella Parrocchia orionina di Copparo, presieduti dal superiore
generale don Peloso, presente il vicario generale della diocesi,
confratelli e rappresentanze varie. Fu infine sepolto nel locale
cimitero. D:\www.unangelo.it\figli
della Divina Provvidenza\immagini varie\Instaurare omnia in Christo.pdf |