Figli della Divina Provvidenza (FDP) A B C D E F G H I J K L M N O P Q R S T U V W Z ordine alfabetico per Cognome
Necrologio Figli della Divina Provvidenza (ricordati nel giorno anniversario) |
D (62) 14. Damele Michele 15. Danna Giuseppe 16. Dapra Cesare 22. De Cortes Frugoni Miguel A. 27. De Paoli Angelo 28. De Rosa Benito 31. Degaudenz Mario 35. Del Rosso Luigi 37. Del Fabbro Giovanni Battista 38. Delfino Filippo 40. Demarco Roberto 41. Demontis Cesare Fra Pacomio 43. Di Giusto Giosuè 45. Di Iorio Luis 50. Dobosz Francesco 51. D'Odorico Renato 52. Dominguez Ramon 53. Dondero Carlo 54. Dondero Giuseppe 55. D'Onofrio Cesare 57. Doria Luigi 59. Draghi Domenico 61. Durante Gerardo 62. Dutto Giuseppe |
da Monteporzio (Pesaro), passato al Signore il 10 settembre 1991 nel Policlinico Gemelli di Roma, a 59 anni di età e 38 di professione religiosa. Riposa nel cimitero di Prima Porta a Roma. È entrato nella pace di Dio dopo un lunghissimo calvario sopportato esemplarmente nel fisico e nello spirito, dopo aver dato alla Congregazione, e sempre generosamente, l'adesione del cuore e l'apporto fattivo della propria donazione. Tutti i confratelli lo hanno conosciuto durante i lunghi anni che egli ha trascorso in Casa Generalizia, dove esercitava il servizio di infermeria, assistendo anziani e malati, da lui seguiti e curati. Nato il 12 aprile 1932, entrò in Congregazione a Grotte di Castro il 13 maggio 1947 ottenendo la licenza media al San Filippo di Roma e completando il ginnasio a Velletri e Patrica. A questi studi aggiunse poi, il 15 luglio 1965, il diploma di infermiere professionale presso i Cavalieri di Malta. Compì il noviziato nella Casa di Montebello (Pavia), seguito dai primi voti nella festa della Mater Dei ,11 ottobre del 1953 e da quelli perpetui il 12 settembre a Campocroce di Mirano (VE), nelle mani del Direttore generale Don Pensa, testimoni Don Zambarbieri e Don Luigi Piccardo. Fu quel giorno, egli confidava, che la sua anima si rivolse con decisivo anelito di perfezione a dare completamente se stesso nella misura che le condizioni fisiche gli avrebbero consentito. Colpito da grave cifoscoliosi cercivo-dorsale, con insufficienza respiratoria, non si risparmiò nel rendersi utile e ricercato dai Confratelli, che, nel suo carattere mite e sempre pronto, trovarono a loro volta conforto e assistenza. Giunto in Curia generalizia nell'autunno 1953, ci rimase per circa quarant'anni spendendosi in serenità e pace, fino agli ultimi tempi, quando il suo calvario si compì tra la Casa e l'ospedale, sempre in offerta alla divina Volontà. Un edificante esempio del sapersi dare a Dio e alla Congregazione completamente, per amore. Atti e comunicazioni della Curia Generale, settembre – dicembre 1991
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