Figli della Divina Provvidenza (FDP) A B C D E F G H I J K L M N O P Q R S T U V W Z ordine alfabetico per Cognome
Necrologio Figli della Divina Provvidenza (ricordati nel giorno anniversario) |
D (62) 14. Damele Michele 15. Danna Giuseppe 16. Dapra Cesare 22. De Cortes Frugoni Miguel A. 27. De Paoli Angelo 28. De Rosa Benito 31. Degaudenz Mario 35. Del Rosso Luigi 37. Del Fabbro Giovanni Battista 38. Delfino Filippo 40. Demarco Roberto 41. Demontis Cesare Fra Pacomio 43. Di Giusto Giosuè 45. Di Iorio Luis 50. Dobosz Francesco 51. D'Odorico Renato 52. Dominguez Ramon 53. Dondero Carlo 54. Dondero Giuseppe 55. D'Onofrio Cesare 57. Doria Luigi 59. Draghi Domenico 61. Durante Gerardo 62. Dutto Giuseppe |
Sac. DE VIDO GIOVAN BATTISTA da San Vito di Cadere. (Bellurie), passato al Signore in Claypole di Buenos Aires (Argentina) il 19 gennaio 1989, a 87 anni di età, 50 di professione religiosa e 45 di sacerdozio. Nato il 2 Febbraio 1902, trascorse la sua giovinezza in famiglia, perché, dopo la morte prematura del padre, rimase, ancor giovane, a capo di un numeroso gruppo di tre famiglie unite, che gestivano attività agricole, una segheria, un'azienda di trasporto con i mezzi di allora, i cavalli. Nel 1934, all'età di 32 anni, morta anche la mamma, potè soddisfare il desiderio di darsi a Dio e, insieme al suo pievano, il defunto nostro confratello don Attilio de Lorenzo, entrò nell'Opera a Tortona. Essendo il Beato don Orione in Argentina, lo accolse il Servo di Dio don Sterpi: era il 1 dicembre 1934. Don Sterpi stesso gli diede l'abito religioso il 28 ottobre 1936, mentre don De Vido faceva le prime classi, quale "carissimo", con gli altri compagni raccolti nella Casa dietro il Santuario in San Bernardino. Al termine del noviziato (a Villa Moffa 1937-38) fece la prima professione religiosa, il 15 ottobre 1938, seguita da quella perpetua fatta a Tortona e ricevuta da don Sterpi l'8 dicembre 1941. Finito il liceo a Villa Moffa, iniziò la teologia in Casa Madre di Tortona (1940-41) e fu ammesso agli ordini sacri; coronati dal sacerdozio per mano di Mons. Melchiori, Vescovo di Tortona, il 3 ottobre 1943. I primi anni del suo sacerdozio li trascorse in mansioni varie, soprattutto addetto in aiuto e servizio filiale di don Sterpi, che proprio in quegli anni sofferse perché colpito da paresi, e poi nei compiti di economato. Nel 1946 chiese di recarsi a lavorare fuori Italia in Argentina: vi giunse il 31 gennaio 1947 e venne destinato nella Casa di via Carlos Pellegrini, dove dieci anni prima aveva tenuto propria sede il Beato don Orione, dal 1934 al 1937. Qui don De Vido trascorse tutti i suoi anni, quasi custode delle memorie del Padre Fondatore e, in particolare, della cappella ove amici, benefattori e tanti fedeli entrano a pregare e a ricordare don Orione. Fin al 1985 fu come il factotum di Carlos Pellegrini. Le condizioni di salute indussero i superiori a destinarlo nel Piccolo Cottolengo di Claypole. Custodiva in cuore le corroboranti memorie degli anni trascorsi vicino a don Orione e a don Sterpi e ai primi e più anziani dell'Opera. Nel luglio 1971 aveva avuto la consolazione di rivedere i luoghi della sua giovinezza, i parenti e amici tutti di San Vito. «Mi sono sforzato», diceva, «di studiare la storia, i costumi, la lingua degli argentini e ho cercato di assimilare il loro modo di vivere: e alla fine è subentrato l'affetto per l'Argentina, favorito soprattutto dal carattere della popolazione». Atti e comunicazioni della curia generale, gennaio aprile 1989
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