Figli della Divina Provvidenza (FDP) A B C D E F G H I J K L M N O P Q R S T U V W Z ordine alfabetico per Cognome
Necrologio Figli della Divina Provvidenza (ricordati nel giorno anniversario) |
G (81) 8. Galli Italo 10. Gallini Carlo 11. Galluzzi Angelo 13. Gandini Ernesto 14. Gandini Giuseppe 16. Garbelli Luciano 18. Garbin Massimo 20. Gardini Aldo 22. Garncarek Jozef 23. Garuffi Alvaro 27. Gatti Carlo 29. Gatti Mario 30. Gatti Vittorio 31. Gatto Giovanni 32. Gemelli Sante 33. Genovese Antonio 35. Ghezzi Giovanni 36. Ghiazza Mario 37. Ghiglione Mario 39. Ghio Chiaffredo 47. Gili Franco 50. Giorgis Giovanni 52. Girelli Giuseppe 54. Giuffre Antonio 56. Giust Angelo 57. Giustozzi Enzo 59. Gnali Marco 60. Gnosini Angelo 61. Goggi Gaspare 62. Goldoni Alberto 65. Gonella Riccardo 66. Gonzaga Edvaldo 67. Gorreta Giuseppe 72. Grechi Mario 73. Greppi Pietro 74. Grossi Bruno 77. Gualdo Antonio 78. Guida Domenico 79. Guolo Fortunato 80. Guzek Franciszek 81. Guzowski Bozydar
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Annuncio della morte Sac. Giovanni Grossholz Don Giovanni
Grossholz è morto ieri 9 luglio 2016 all’Hospital “Dom Orione” ad
Araguaína (TO, Brasile). Era nato a Roma (RM, Italia) il 10 agosto 1934,
aveva 81 anni di età e 64 di professione religiosa e 55 di sacerdozio.
Apparteneva alla Provincia “Nossa Senhora de Fátima” (Brasilia) Il superiore generale Don Tarcisio Vieira
scrive: Il nostro caro Don Giovanni
Grossholz è tornato alla Casa del Padre nella domenica del “Buon Samaritano”. Nato a Roma, è stato
battezzato il 15 agosto 1934, 5 giorni dopo la nascita. È entrato nella Congregazione
a Patrica nel 1946 e ha fatto la prima professione religiosa l’11 ottobre
1951. Negli anni 1952-54 ha frequentato gli studi di filosofia a Villa Moffa;
ha svolto il tirocinio a Roma, Patrica e Grotte di Castro (1955-57); negli
anni 1958-61 ha fatto gli studi di teologia a Tortona. Finalmente l’11
ottobre 1957 ha emesso la professione perpetua e il 29 giugno 1961 è stato
ordinato sacerdote. Pochi mesi dopo, il 13 settembre 1961, è già arrivato in
Brasile, come missionario orionino della Missione dell’allora “nord Goiás”. In Brasile, è arrivato
inizialmente al “cuore” della Missione a Tocantinópolis, dove è rimasto per
due anni, come responsabile del Seminario della Prelatura. Solo per due brevi
periodi ha lavorato fuori della “Missione”: a São Paulo (1964-65) e a
Siderópolis (1978-80). Tutto il resto del suo soggiorno in Brasile è rimasto
nella “Missione”: ad Araguatins (1966-71), a Tocantinópolis (1972-77), come
direttore del Collegio, e dal 1981 fino alla fine della sua vita ad Araguaína
(prima al Collegio “Santa Cruz” e poi all’Ospedale), guidando un’ampia
ristrutturazione e l’ampliamento delle strutture, con un monumento
commemorativo per il 50º di morte di Don Orione. Don Giovanni è stato eletto
più volte membro del Consiglio Provinciale. Il “missionario orionino”
Don Giovanni sarà ricordato come un “buon samaritano” che si fece vicino a
tante persone bisognose, prendendosi cura e fasciando molte ferite ai malati
non solo spiritualmente, ma anche letteralmente corporalmente, secondo la
parabola, soprattutto durante il periodo ad Araguatins e all’Ospedale Don
Orione di Araguaína. È bello anche pensare a Don Giovanni, come l’albergatore
della parabola – direttore della “Casa della Carità” (nome ufficiale
dell’Ospedale di Araguaína), che aveva ricevuto l’incarico di prendersi cura
delle persone ferite, facendolo anche per l’ispirazione di San Luigi Orione. Il Signore Gesù, buon
samaritano, si è avvicinato al letto di Don Giovanni nella notte del 9 luglio
2016, trasformando la sua “notte del dolore” e aprendo la sua vita
“alla luce pasquale”. Pregando per Don Giovanni e
chiedendo a tutta la Provincia brasiliana di pregare per lui, ricordiamo la
sua famiglia, specialmente il nostro confratello Don Marco Grossholz e la
sorella Lucila. Visitando una volta la Sorella in Via Prenestina a Roma ho
capito quanto è stata missionaria anche la famiglia in questi 55 anni in cui
Don Giovanni ha esercitato il suo ministero sacerdotale in Brasile. Oggi, dopo aver ricevuto la
notizia della morte di Don Giovanni, mi ha scritto suo fratello Don Marco: “Giovanni
è andato a ricongiungersi ai suoi cari papà Giuseppe e mamma Santina e a suo
fratello Tarcisio e a tutti coloro che in questi anni gli sono stati vicini
nella sua vita missionaria. Unendomi a tutti voi in preghiera, ringrazio di
cuore tutti coloro che l’hanno accompagnato in questi lunghi mesi di
sofferenza redentrice: i medici, gli infermieri e in particolare la signore e
le signorine del Tra Noi e i membri della Pastorale della salute che l’hanno
sostenuto con le visite e la preghiera. Questa mattina, mentre
pregavo il breviario davanti al tabernacolo, è entrata in chiesa una colomba
che si è posata sul tabernacolo e successivamente sul grande crocifisso sopra
l’altare e poi se ne è volata via... Ho pensato: poni un fiore bianco a nome
di noi che ci uniamo nella preghiera.” Grazie, don Giovanni! Requiescat
in pace! P. Tarcísio G. Vieira Da Atti e Comunicazioni della Curia
Generale maggio agosto 2016 n.248: SAC. GIOVANNI GROSSHOLZ
Serenamente spentosi all'Hospital "Dom Orione" ad Araguaína (TO, Brasile) il 09 luglio 2016. Aveva 81 anni d'età, 64 di Professione religiosa, 55 di sacerdozio e 55 di missione. Apparteneva alla Provincia "Nossa Senhora di Fátima" (Brasilia, Brasile). Romano de Roma, Giovanni era il terzo di quattro figli di Giuseppe e di Santa Succi. La famiglia risiedeva nel territorio della parrocchia orionina di Ognissanti in Via Appia nuova. Nacque a Roma il 10 agosto1934, fu battezzato il 15 agosto e confermato il 24 giugno 1943, sempre ad Ognissanti. Pur nelle difficoltà della guerra e del clima sociale, con l'aiuto della famiglia e dell'oratorio, Giovanni coltivò la vocazione religiosa, sacerdotale e missionaria che lo portarono ad entrare il 7 ottobre 1946 nel probandato di Patrica (Frosinone) per gli studi ginnasiali. Con la guida di Don Ferruccio Netto, nel 1950-51 fece il noviziato all'istituto Santa Maria del Soccorso in via Massimi alla Balduina, professando i primi voti religiosi l'11 ottobre 1951. A Villa Moffa di Bra (Cuneo) espletò il liceo filosofico con l'abilitazione magistrale (1951-54), seguiti dal tirocinio, assistente e insegnante tra i mutilatini di Roma Monte Mario e i probandi di Grotte di Castro (Viterbo). Preceduto dalla Professione perpetua (11 ottobre 1957) a Tortona (Alessandria), completò la preparazione umana ed ecclesiale al sacerdozio nel Teologico Don Orione, ricevendo i vari ordini sacri e l'ordinazione sacerdotale il 29 giugno 1961 per le mani di Mons. Angelo Zambarbieri, nel santuario Madonna della Guardia. Nel 1954 e nel 1960 chiese e ottenne dai superiori, di partire per le missioni e, nei mesi successivi all'ordinazione si preparò con fervore ed impegno alla partenza per il Brasile, arrivando il 13 settembre 1961 nel Nord Goias a Tocantinópolis, sede e "cuore" della Missione Orionina che diverrà la sua seconda patria. Vi profuse i primi due anni come responsabile del seminario della Prelatura. Come ricorda il nuovo Superiore generale Don Tarcisio Vieira, Don Giovanni ha lavorato fuori della "Missione" solo per due brevi periodi: a São Paulo (1964-65), responsabile del Filosofico e a Siderópolis (1978-80), direttore del seminario; il resto del suo soggiorno di lavoro, di apostolato e di testimonianza fu circoscritto nella amata "Missione" del Nord Goias, oggi Tocantins. Integrate dalle numerose partecipazioni come membro del consiglio provinciale "Nossa Senhora di Fátima" dal 1973-82 e dal 1991-2000, e dagli studi per la licenza in filosofia, pedagogia e amministrazione, ecco le varie tappe del suo multiforme apostolato: vicario parrocchiale ad Araguatins (1966-71), a Tocantonópolis, direttore del Collegio Don Orione e incaricato d'opera (1972-77). Infine, dal 1981 fino al termine della sua laboriosa e intensa vita ad Araguaína: prima direttore al Collegio "Santa Cruz" e poi all'ospedale "Casa de Caridade", con vari incarichi, guidando un'ampia ristrutturazione e l'ampliamento delle strutture come monumento commemorativo per il 500 della morte di Don Orione. Don Giovanni lo ricordano come persona e religioso sereno, mite, aperto, laborioso, sensibile, con forte spirito di famiglia, comunitario ed ecclesiale, tanto da meritarsi l'onorificenza di cittadino onorario di Araguaína, per il bene spirituale e materiale a favore del popolo, nello spirito e sull'esempio del Fondatore, facendosi brasiliano con i brasiliani. In ciò sostenuto dalla missionarietà della sua famiglia, come constatò Don Tarcisio in una recente visita alla sorella Lucilla e al fratello don Marco, anche lui Orionino. La Messa di esequie si concelebrò il giorno dopo nella cappella dell'Ospedale; presiedeva il Vescovo di Tocantinópolis Mons. Geovani Pereira de Melo, con successiva tumulazione nella tomba della Congregazione nel cimitero cittadino, accanto ad altri confratelli che sono stati missionari in Brasile.
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