Figli della Divina Provvidenza (FDP) A B C D E F G H I J K L M N O P Q R S T U V W Z ordine alfabetico per Cognome
Necrologio Figli della Divina Provvidenza (ricordati nel giorno anniversario) |
G (81) 8. Galli Italo 10. Gallini Carlo 11. Galluzzi Angelo 13. Gandini Ernesto 14. Gandini Giuseppe 16. Garbelli Luciano 18. Garbin Massimo 20. Gardini Aldo 22. Garncarek Jozef 23. Garuffi Alvaro 27. Gatti Carlo 29. Gatti Mario 30. Gatti Vittorio 31. Gatto Giovanni 32. Gemelli Sante 33. Genovese Antonio 35. Ghezzi Giovanni 36. Ghiazza Mario 37. Ghiglione Mario 39. Ghio Chiaffredo 47. Gili Franco 50. Giorgis Giovanni 52. Girelli Giuseppe 54. Giuffre Antonio 56. Giust Angelo 57. Giustozzi Enzo 59. Gnali Marco 60. Gnosini Angelo 61. Goggi Gaspare 62. Goldoni Alberto 65. Gonella Riccardo 66. Gonzaga Edvaldo 67. Gorreta Giuseppe 72. Grechi Mario 73. Greppi Pietro 74. Grossi Bruno 77. Gualdo Antonio 78. Guida Domenico 79. Guolo Fortunato 80. Guzek Franciszek 81. Guzowski Bozydar |
Sac. Aldo
GARDINI
da Coriano (Forlì), passato al Signore in Genova il 1 aprile 1992, a 71 anni di età, 54 di professione religiosa e 45 di sacerdozio. Originario da una famiglia come si legge in documenti ecclesiastici ricca soltanto di pietà e di povertà, nacque il 12 ottobre 1920 e si trasferì poi con i suoi a San Giovanni in Marignano, dove maturò la sua vocazione all'ombra della chiesa, guidato da zelanti sacerdoti, che lo raccomandarono al Beato Don Orione, che lo accettò personalmente a Tortona il 28 ottobre 1932 e gli diede l'abito sacro il 28 agosto dello stesso anno, vigilia della grande festa, nel Santuario della Madonna della Guardia. Molto lusinghiere e promettenti della sua ottima riuscita le attestazioni dei superiori di Tortona e di Villa Moffa, dove egli fece il suo noviziato (1937-38) e la prima professione per l'Assunta del 1938, iniziando quell'anno i corsi filosofici completati a Villa Moffa e Tortona, seguiti dalla teologia a Rosane di Casalnoceto, e, finita la guerra, a Tortona. Qui il 29 giugno 1947 ricevette la sacra ordinazione sacerdotale, dopo i regolari voti perpetui, emessi l'8 settembre 1944, giorno della benedizione del Santuario della Madonna delle Grazie dì S. Agostino in Casei Gerola, restaurato dalla Congregazione nel ricordo della fanciullezza del fondatore. Per la matura formazione religiosa e il carattere mite, sempre sereno e docile, aperto e pronto all'aiuto ai fanciulli probandi presso i quali aveva fatto il suo tirocinio ancora chierico Genova Borzoli Don Cardini venne assegnato all'assistenza dei novizi e poi degli aspiranti dell'Opera a Villa Solari (Genova). Eletto direttore a Magreta (Modena) (1951-57), mentre era pure consigliere provinciale, fu qualche tempo a Borgonovo Val Tidone (Piacenza), sempre con gli orfani, per prendere dimora poi presso l'Istituto Paverano di Genova come vicedirettore e economo provinciale, in un servizio tutto dedizione serena e ricca di pietà. Durante il sessennio 1964-70 fu direttore dei giovani lavoratori a Barabino di Pigino (Teglia), fin quando la salute gli impose un periodo di cura nella Casa San Benedetto di via Celimi (1970-75) dove anche fu direttore e ultimamente economo. Aveva fatto il voto speciale di fedeltà al Papa il 12 marzo 1985. Visse intensamente il suo sacerdozio, animato da cordiale fraternità secondo lo spirito orionino, intento al vero bene dei fanciulli, dei giovani e degli anziani, avvicinati e confortati con ogni sua capacità e ottimismo, che lo spingeva al desiderio di riuscire a tutto, se le condizioni fisiche lo avessero sostenuto di più. La sua corrispondenza ai superiori dice la sua affettuosa bontà e generosità, la fiducia nei mezzi che la Congregazione offre per far rivivere Dio nel cuore dei giovani e sofferenti. Devotissimo della Madonna e affezionato alla vocazione, le si donò con pienezza di cuore benedicendo il Signore per la grazia insigne di aver conosciuto come si esprimeva le due grandi anime di Don Orione e di Don Sterpi, alla cui scuola aveva appreso il bene adeguato ai bisogni della sua anima e del suo sacerdozio. Una sua confidenza scritta dice: "Pienamente abbandonato nelle mani di Gesù e della Vergine, sotto il suo manto, con abbandono filiale, riposo tranquillo e felice"
Atti e Comunicazioni della Curia Generalizia
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