Figli della Divina Provvidenza (FDP) A B C D E F G H I J K L M N O P Q R S T U V W Z ordine alfabetico per Cognome
Necrologio Figli della Divina Provvidenza (ricordati nel giorno anniversario) |
V (38)
10. Vanoli Giovanni 11. Vanzetto Gianni 12. Varetto Luigi 15. Vedovato Silvano 18. Veneziano Santo 20. Vergari Antonio 22. Viano Basilio 23. Viconi Vittorio 24. Viel Armando 25. Vighi Secondo 26. Vigo Giuseppe 27. Villa Mario 29. Villanueva Escobar Rafael Angel 30. Villari Antonino 31. Viola Dante 33. Visintin Carlo 34. Viti Orlando 35. Volpe Gennaro 37. Volpini Michele 38. Volpini Sante |
Fratel VISINTIN CARLO da Romans d'Isonzo (Gorizia), passato al Signore in Roma il 30 ottobre 1994, a 72 anni di età e 40 di professione religiosa. Riposa a Roma Prima Porta. I nostri giovani studenti di teologia, che lo hanno assistito sino alla fine, ci danno testimonianza di questo Confratello con parole di edificazione: «Assisterlo è stato per me una grazia, giacché più che dare, ho ricevuto da fratel Carlo un grande esempio di pazienza, dolcezza, silenziosa sofferenza: le ultime sue parole sono state "grazie di tutto". Il povero fratello, sull'altare del suo letto d'ospedale, terminava il suo culminante olocausto, perché tutta la sua vita è stata un lungo, silenzioso, nascosto sacrificio... Ogni tanto afferrava la grande corona, che teneva accanto al letto, come il naufrago che si aggrappa all'ancora: "dammi la Madonna", mi diceva. "Come si vive - amava ripetere il nostro Padre Don Orione -, così si muore..." E tale fu la vita di Fratel Visintin». Nato il 18.10.1922, era stato accolto, ultra ventenne, a Tortona il 4 settembre 1949, e cominciò subito un forte lavoro interiore, testimoniato dagli attestati dei suoi superiori. Ricevuto l'abito sacro - come allora si costumava - il 10.10.1953 nell'Istituto Don Goggi di Montebello (Pavia), ivi compì anche il noviziato (1953-54) e si legò subito al Signore con voti nella festa della Mater Dei, 11.10.1954. Venne dopo impegnato nell'Istituto di San Remo, donde tornò a Tortona per la professione perpetua, pronunciata il 17.12.1960. Ritornò poi a San Remo, nel Piccolo Cottolengo alla Costa, diede tutta la generosità nell'adempimento dei suoi doveri, con vivo spirito di attaccamento alla Congregazione, capace in diversi servizi e sempre pronto all'ubbidienza. Di buone iniziative, curava soprattutto la retta intenzione, che serve i poveri e ogni fratello nel puro e santo amore del Signore. Ultimamente era passato al Piccolo Cottolengo di via Poerio in Monteverde di Roma. Adoperò le sue buone qualità di infermiere con spirito missionario, come desiderò ardentemente di diventare di fatto, in terre lontane. Invece - ed è il miglior elogio che possiamo fare di lui - fu "missionario nella carità", come, per tutti i suoi figli, auspicava il nostro Beato fondatore Don Orione. da: Atti e comunicazioni della Curia Generale - settembre dicembre 1994
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