Figli della Divina Provvidenza (FDP) A B C D E F G H I J K L M N O P Q R S T U V W Z ordine alfabetico per Cognome
Necrologio Figli della Divina Provvidenza (ricordati nel giorno anniversario) |
V (38)
10. Vanoli Giovanni 11. Vanzetto Gianni 12. Varetto Luigi 15. Vedovato Silvano 18. Veneziano Santo 20. Vergari Antonio 22. Viano Basilio 23. Viconi Vittorio 24. Viel Armando 25. Vighi Secondo 26. Vigo Giuseppe 27. Villa Mario 29. Villanueva Escobar Rafael Angel 30. Villari Antonino 31. Viola Dante 33. Visintin Carlo 34. Viti Orlando 35. Volpe Gennaro 37. Volpini Michele 38. Volpini Sante |
Tornato al
Signore in Roma – Istituto Teologico il 3 aprile 1999 a 61 anni di età, 43 di
professione religiosa e 33 di sacerdozio. Riposa nel cimitero di Civitanova
Marche alta (Macerata). “…Sento sempre la stessa voce di Gesù dirmi ‘Vieni e seguimi’”. Si può dire sia stato il motto programmatico che il Confratello si è proposto nel fare la domanda per la prima professione, il 20 agosto 1955, e che si è sforzato di vivere come sicuro riferimento della sua scelta vocazionale, sia nelle liete, come nelle avverse circostanze che tutti ci accompagna nella vita. “È stata veramente una gran perdita per la Congregazione – umanamente parlando – ma anche una vera esperienza di Dio”, ha commentato il Superiore generale dopo la morte di Don Angelo. Era nato nella ridente e collinare cittadina costiera di Civitanova Marche in provincia di Macerata, il 5 luglio 1937. Di famiglia povera, onesta, laboriosa, unita e credente, compie le classi elementari con ottimo profitto e, dal suo Parroco, che ne ha notato la bontà d’animo e i segni di vocazione religiosa, è indirizzato ed accolto nel probandato di Villa Periaschi in Sassello (Savona). Qui frequenta e completa il ginnasio distinguendosi per l'intelligenza, e dove ha modo di conoscere e vivere con esemplari sacerdoti lo spirito di Don Orione che lo attrae sempre più. Deciso nella sua vocazione di donarsi a Dio e farsi sacerdote, superando le resistenze iniziali del padre, entra in noviziato a Villa Moffa (1954-55) e professa la prima volta nella festa del nome di Maria, il 12 settembre 1955. Seguono il corso liceale con l’abilitazione magistrale e l’anno di propedeutica a Tortona (1956-59). Compiuto il tirocinio come assistente ed insegnante ai probandi di Finale Emilia (Modena) (1959-61), è dai Superiori inviato per gli studi teologici a Roma, coronati dall’ordine sacerdotale ricevuto il 10 aprile 1965 dal Card. Cesare Zerba. Prosegue poi al Laterano il biennio di specializzazione in Teologia pastorale, contemporaneamente svolgendo l’incarico di assistente ed insegnante nel ginnasio di Sassello (1965-70). La fiducia dei Superiori unita alle sue capacità lo destina all’Istituto Teologico in Roma – Via Camilluccia, con compiti di consigliere, insegnante e animatore dei chierici studenti. Ebbe pure l’incarico di promotore vocazionale nazionale. Dal 1973, per un triennio curò presso la Parrocchia d’Ognissanti in Roma, la formazione dei Chierici del V° eVI° Corso con indirizzo pastorale. Nel 1976 è destinato alla Parrocchia – Santuario del SS. Crocifisso in Borgo San Lorenzo (Firenze) prima come Viceparroco ed Insegnante (76-78), poi come Parroco (78-82) e dall’82 all’87 assumendo anche la direzione della comunità religiosa. Spese i suoi talenti-doni a servizio ecclesiale anche come Insegnante di Religione al Liceo scientifico di Borgo San Lorenzo, come segretario dei religiosi della diocesi di Firenze, nonché come conferenziere, animatore spirituale e pastorale. Fu anche Consigliere provinciale di San Benedetto dal 1982 al 1985. Ritornò al Teologico di Roma come Direttore ed insegnante. Qui diede il meglio di se stesso, nel delicato e importante compito di formazione dei futuri sacerdoti e ciò per ben 12 anni, inculcando in tutti il vero spirito orionino di famiglia, soprattutto con il suo esempio. Dal 1996 passò al Centro di spiritualità di Villa San Biagio a Fano (Pesaro) come animatore e predicatore, sempre seguito ed ascoltato da ogni ceto di persone, per la sua capacità comunicativa, e di coinvolgere gli uditori a scelte concrete nella vita cristiana e religiosa. Don Vallesi partecipò agli ultimi quattro capitoli generali: nell’ultimo, svoltosi nel 1998 a Montebello della Battaglia (Pavia) fu eletto Consigliere generale, con l’incarico della Pastorale delle Parrocchie e delle Scuole, della Pastorale giovanile-vocazionale, dell’Ufficio Stampa Orionino e del Centro Studi Orionino. Servizi che accettò e iniziò a svolgere con generosa disponibilità. Ma il Signore aveva altre vie, altri progetti, e Don Angelo avrà ricordato l’antico “Vieni e seguimi” per prepararsi alla salita dolorosa verso di Lui, nella sofferenza. Fu la verifica della sua vocazione religiosa e sacerdotale. Negli ultimi mesi, Don Vallesi convisse con la malattia e con la sofferenza fisica ed anche morale. A tutti inviò un messaggio scritto: “…Sento che il desiderio della salute viene scavalcato da quello di una rassomiglianza più netta, più definita con Nostro Signore…È certo opera dello Spirito: sia Lui a portare a compimento il tutto!”. Sono parole di vita che svelano la sua grande statura sacerdotale, religiosa e spirituale come San Paolo e Don Orione stesso. Seppe prima incarnare in sé quanto insegnava agli altri. (dagli "Atti e Comunicazioni della Curia Generalizia") Don Angelo ci ha lasciati di Don Roberto Simionato, Don Orione Oggi, n5/1999 indimenticabile compagno di viaggio Ognuno di noi ha un dono da offrir ...sia Lui a portare a compimento il tutto
Montespertoli 6 Aprile 2009
Ricordando chi era don Angelo Vallesi….
Si, volentieri e con il desiderio di rendere viva ancora una volta la presenza di don Angelo raccontandolo a chi non ha avuto il dono di conoscerlo, di fare un cammino con lui o anche soltanto di incontrarlo una sola volta. Dire di don Angelo è come aprire il nostro cuore con la volontà di ispezionare la parte più intima, ritrovarsi con lui con la sua forza vitale e risentire quello stimolo, quella grinta fondata sulla verità, ripensare a quel coraggio per affrontare talvolta le relazioni più difficili e nelle difficoltà relazionali aprirsi all’accoglienza e farsi testimoni credibili senza barriere alcune. Essere in cammino con don Angelo è senza dubbio un cammino con i fratelli ora bisognosi d’affetto ora di beni essenziali per vivere. Lui ci ha dato l’esempio di guardare negli occhi e nel cuore dell’altro e saper cogliere i bisogni, saper prestare attenzione, dare testimonianza ciò che davvero vale, scartando tutto il resto andando al nocciolo della questione per carpire l’essenziale e trovare ogni volta la giusta soluzione. La persona sorretta e aiutata percepiva subito di aver incontrato “un Angelo” e l’identica sensazione la provava anche chi da spettatore assisteva con meraviglia. Don Angelo ci ha trasmesso la fede incarnata che nessuno più ci toglierà, quella forza che ci distingue come cristiani autentici anche se deboli e sempre peccatori. Incontrando don Angelo subito ti sentivi spinto verso i fratelli con la volontà di fare del bene nel sociale, riusciva a smuovere tutti e a guardare avanti per crescere insieme. Voltarsi indietro era come vedere una tela di relazioni costruita e voluta con passione costantemente e instancabilmente, quella tela umana indispensabile per il bene comune e per la tanta richiesta oggi più di sempre d’emergenza educativa. Oh….. don Angelo quanto ci ha dato con le sue relazioni a noi genitori dei bambini della scuola materna Immacolata Concezione di Montespertoli in occasione del S. Natale e della S. Pasqua. Quanto ci ha dato a Roma con i nostri ragazzi del dopo-cresima quando per due anni consecutivi siamo stati ospitati al centro Don Orione in via Della Camilluccia assieme ad altri gruppi provenienti da tutte le regioni d’Italia in occasione dell’ultimo dell’anno. Si creava davvero un abbraccio delle regioni con i giovani in p.za S. Pietro la notte di S. Silvestro, un cerchio d’amicizia nel Signore sotto l’albero e il presepe che intonava canti e lodava il Signore. L’animazione, la festa vera nei cuori dei ragazzi presenti rendeva visibile la gioia nei loro occhi e ricompensava tutto il lavoro, le preoccupazioni, i permessi e tutte le difficoltà che don Angelo con i suoi collaboratori donorionini doveva affrontare nella preparazione di tali incontri. Un’esperienza unica, un capodanno davvero contro corrente che nessun partecipante non potrà mai dimenticare come la cioccolata calda durante la festa nel salone animata e partecipata da tutti (giovani, educatori, preti e suore). Ricordo ancora don Angelo che assieme a due suore mimava l’Angelo della morte assieme agli altri personaggi presenti nel testo della canzone di De Andrè. Come poi non riassaporare la preziosa spiegazione della Cappella Sistina dove ci ha voluti far entrare di mattina prestissimo quando ancora era chiusa al pubblico, proprio per poterci spiegare solo a noi senza distrazioni e potendo usare un tono più alto della voce. Volle donarci anche questo, spendendosi in parole da grande intenditore e amante dell’arte, offrendoci una spiegazione completa in ogni suo aspetto sia culturale che religioso. Che Dio lo benedica davvero. Riuscì ad organizzarci questo momento mettendosi d’accordo con la biglietteria nei giorni precedenti e facendoci alzare alle cinque del mattino ci regalò questo momento. Ci ha fatto vedere la Roma che come diceva lui molte guide turistiche non fanno vedere. Concludo e scusate ma proprio non si può essere brevi, che don Angelo è stato un angelo autentico per chi lo ha incontrato e tale rimane per tutta la vita e anche se non lo si vede più, lo si sente presente. Siamo la “famiglia di poca fede!” (amava chiamarci così al telefono) che da Montespertoli sempre lo ricorderà per il suo aiuto con i ragazzi del dopo-cresima voluto e creato da Suor Tommasina. Il primo gruppo di dopo-cresima di Montespertoli, quante belle esperienze! A don Angelo e a suor Tommasina il merito e a Dio un grazie per le meraviglie che ogni giorno ci fa vivere nella nostra famiglia con le nostre figlie Benedetta ed Elisabetta. Don Angelo sarai sempre il “NOSTRO ANGELO CUSTODE” e scusa se tante, troppe volte non siamo pronti come ci hai insegnato tu a fare il bene con opere e parole.
Grazie.
Silvia Cruciani e Gianfranco Cecconi di Montespertoli (FI)
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