Figli della Divina Provvidenza (FDP) A B C D E F G H I J K L M N O P Q R S T U V W Z ordine alfabetico per Cognome
Necrologio Figli della Divina Provvidenza (ricordati nel giorno anniversario) |
V (38)
10. Vanoli Giovanni 11. Vanzetto Gianni 12. Varetto Luigi 15. Vedovato Silvano 18. Veneziano Santo 20. Vergari Antonio 22. Viano Basilio 23. Viconi Vittorio 24. Viel Armando 25. Vighi Secondo 26. Vigo Giuseppe 27. Villa Mario 29. Villanueva Escobar Rafael Angel 30. Villari Antonino 31. Viola Dante 33. Visintin Carlo 34. Viti Orlando 35. Volpe Gennaro 37. Volpini Michele 38. Volpini Sante |
Sac. Giovanni Vanoli Passato al
Signore nell’istituto Don Orione in Avezzano (L’Aquila), il 24 agosto 2004, a
85 anni di età, 66 di Professione religiosa e 60 di sacerdozio. Riposa a
Savignano Irpino (Avellino). Stava concludendo il suo 60° anno giubilare di sacerdozio curandosi la salute in una delle case teatro del suo apostolato orionino e caritativo: Avezzano, quando la chiamata del Signore lo raggiunse il 24 agosto, per ricevere e festeggiare in cielo il premio della sua fedeltà religiosa e sacerdotale. Era nato il 5 giugno 1919 ad Affori, allora comune autonomo fino al 1923, oggi Rione della città di Milano. Secondo di quattro figli di Giuseppe e Angelina Allara, fu battezzato il 10 agosto successivo e cresimato il 28 novembre 1928 a Moncalvo Monferrato (Asti), dove la famiglia, nel frattempo, s’era trasferita. Al termine delle elementari qui compiute, il Prevosto, notandone il desiderio e la volontà di darsi a Dio, lo indirizzò al “Paterno” di Tortona, dove lo accolse Don Carlo Sterpi, il 1 novembre 1930. Espletato il corso ginnasiale tra Tortona e Montebello (’30-’34), frequentò il collegio San Giorgio di Novi Ligure (Alessandria), conseguendo l’abilitazione magistrale (’34-’36). Passò poi al noviziato di Bra Bandito, concludendolo con la Professione religiosa (1 settembre ’37), nelle mani di Don Orione, che già gli aveva imposto l’abito religioso il 29 agosto ’31. Indi fu destinato al tirocinio presso il San Filippo Neri di Roma Appio, assistente e insegnante alle elementari fino al ’40. Gli studi teologici, a causa della guerra, li compì nelle case di Genova Camaldoli, al Boschetto e a Rosano di Casalnoceto (’40-’43), dove venne ordinato il 18 settembre 1943, per mano di Mons. Domenico Melchiori, Vescovo di Tortona. In precedenza emise la Professione perpetua davanti a Don Carlo Pensa, il 29 maggio ’42, a Genova. Dopo l’ordinazione riprese gli studi presso la Pontificia Università Gregoriana (’43-’45), conseguendo la licenza in sacra Teologia. In seguito si perfezionò nelle Facoltà di lettere nelle Università di Roma e Torino. Gli studi furono integrati dall’insegnamento negli istituti del San Filippo a Roma e a Villa Moffa di Bra, fra i quali fece la spola, fino al ’48. Nel ’46 ebbe l’incarico di apertura del probandato di Camucia–Cortona (Arezzo). Dal ’49 al ’55 gli fu affidata la direzione del Villaggio del Fanciullo a Palermo, con scuole di avviamento professionale e parrocchia. Diresse poi a Roma la Casa dell’Orfano in Trastevere (’55-’61), e quella di Avezzano (L’Aquila) (’61-’67), prodigandosi ovunque con sacrificio e senza risparmio alla formazione civile e religiosa dei giovani ivi accolti, valorizzando le sue doti e capacità umane e sacerdotali per ben cinque lustri. Cambiò poi apostolato con la direzione della nuova casa di riposo a Savignano Irpino (Avellino) fino al ’75, restandovi poi come vicario e parroco nella parrocchia di San Nicola fino al 1983, passando, con le stesse mansioni al Centro Don Orione di Monte Mario a Roma, dove resse la parrocchia Mater Dei (’83-’87). In seguito fu prodirettore ad Arnesano (Lecce) (’87-’90), direttore a Reggio Calabria (’90-’93), vicario a Foggia Incoronata (’93-’95) e dal ’95 al 2004 era residente nella comunità di Palermo fino all’andata ad Avezzano dove il Signore l’attendeva. Durante il suo lungo servizio svolse anche l’incarico di Consigliere provinciale della Provincia religiosa romana cui apparteneva, dal ’58 al ’67. Intelligente, aperto e schietto, amabile e discreto, Don Vanoli si fece amare ed amò tutti: il Signore, la Madonna, la Congregazione, i confratelli e le anime incontrate nel suo lungo apostolato. Era felice e lo ricordava spesso, d’aver incontrato Don Orione e d’aver attinto dai suoi esempi ed insegnamenti la via per farsi santo: facendo sempre, del bene a tutti. Ebbe la gioia di presenziare, pur nelle condizioni precarie di salute, in Piazza San Pietro, il 16 maggio u.s., alla canonizzazione di Don Orione, , col vivo desiderio di presto incontrarlo in Paradiso. I
funerali si sono svolti il 25 nella chiesa dell’istituto ad Avezzano, e nel
pomeriggio a Savignano Irpino dove, dopo una sosta alla casa di riposo per
una benedizione, la salma giunse nella parrocchia di San Nicola per la Messa
funebre concelebrata da vari confratelli, presieduta dal Vicario provinciale
Don Angelo Cordischi e dal parroco del luogo Don Vincenzo, presenti la
sorella Vincenzina, vari nipoti e numerosi fedeli. La salma è poi stata
accompagnata processionalmente e tumulata, come da sua volontà, nel cimitero
di Savignano Irpino (AV) (dagli "Atti e Comunicazioni della Curia Generalizia") |