Figli della Divina Provvidenza (FDP) A B C D E F G H I J K L M N O P Q R S T U V W Z ordine alfabetico per Cognome
Necrologio Figli della Divina Provvidenza (ricordati nel giorno anniversario) |
T (39) 1. Tacca Carlo 2. Taggiasco Giuseppe (Fra Antonio) 10. Taverna Ernesto 11. Tedaldi Romeo 12. Terenghi Damiano 13. Terzi Ignazio 15. Testa Armando 16. Tezze Teofilo 18. Tiburzio Michele 19. Tirello Giuseppe 20. Tiveron Alvise 21. Tomasella Renato 22. Tombari Sergio 23. Tonelli Giuseppe 24. Tonini Quinto 25. Tonoli Rocco 28. Torti Giovanni 30. Tosetti Mario 31. Tosik Enrico 32. Toso Bernardino 33. Toso Giovanni 34. Tossutti Antonio (Fr. Placido) 35. Tozzo Luigi 36. Trevisan Giacomo 37. Tricerri Antonio 38. Troiani Domenico 39. Troncon Giovanni |
da Salò (Brescia), passato al Signore nel Centro Don Orione di Bergamo-Redona il 4 novembre 1995, a 87 anni di età, 59 di professione religiosa e 51 di sacerdozio. Riposa a Salò (Brescia). Lo accolse nella Casa Madre di Tortona, in occasione del Presepio vivente il 6 gennaio 1933, lo stesso Beato don Orione, che, l’anno successivo, trovandosi in America Latina lo chiamò in Argentina, salutandolo di persona, il 21 giugno 1935, nel porto di Buenos Aires. Sapendolo diplomato in agraria, il Fondatore aveva posto su di lui gli occhi per la realizzazione di un grande progetto che gli stava a cuore: l'acquisto e la preparazione di 22 ettari di terreno per la fondazione del primo Piccolo Cottolengo in quella nazione. Entrando nell'Opera, Stanislao aveva 25 anni, perché nato il 22 maggio 1908. Dopo due anni di ginnasio e di santa fatica a Quarto Castagna e ricevuto l'abito santo da Don Orione in Tortona il 2 aprile 1934, egli fu lieto di accoglierne l'invito e di raggiungerlo: lasciò l'Italia il 6 giugno 1935, stabilendosi in quell'Argentina che gli divenne per mezzo secolo una seconda amata patria. L'inaugurazione dei padiglioni del Piccolo Cottolengo s'aprono ai primi poverelli all'inizio del 1936. Alla nuova importantissima attività, decisiva per i futuri sviluppi della stessa Congregazione nella capitale argentina, Tonoli offre generosa fatica, con attenta sistemazione degli orfani e la cura dei poveri, senza tuttavia risparmiare il più vivo impegno nei suoi studi ecclesiastici e la formazione religiosa orionina sotto la guida del nostro missionario Padre Cesare Di Salvatore, che gli sarà maestro di noviziato (1935-36) e primo direttore del nascente Piccolo Cottolengo di Claypole. Confiderà più tardi che l'esempio e gli insegnamenti di Don Di Salvatore furono per lui salutari e luminosi, soprattutto per la sua obbedienza al Fondatore e l'esercizio della carità senza misura. Nel frattempo ha la consolazione dell'arrivo in Argentina (13 aprile 1940) di suo fratello Rocco, novello sacerdote, col quale dividerà in seguito ideali e fatiche per gli sviluppi dell'amata Congregazione. Dopo i voti perpetui (16 gennaio 1943) e l'ordinazione sacerdotale, ricevuta a Claypole il 23 dicembre 1944, Don Stanislao passa collaboratore parrocchiale in Nuova Pompeya (Buenos Aires), torna come direttore a Claypole e a Mercedes (1946-55); è viceparroco a Barranqueras (1956-62), a Claypole e Victoria (1962-67), per riunirsi poi con il fratello Padre Rocco, in fecondo apostolato a Tucuman (1968-70), a Itatì (1970-78). A Godoy Cruz (Mendoza) (1978-84) e Santa Fe - General Lagos (1984-86). Una lunga fraternità d'intenti, di sacrifici e di speranze nelle diverse mansioni di viceparroco e di economo. Raggiunti
e coadiuvati, nel frattempo, anche dalla sorella Clelia, tutti e tre
fanno ritorno in Italia il 25 aprile 1986, dopo 51 anni di missione, da parte
di Don Stanislao, il quale trascorre tre anni in aiuto ai Confratelli
nel Santuario di Tortona (1986-88), per due anni cura spiritualmente, come cappellano,
le Oblate Sacerdotali di San Felice del Benaco (Verona) e, nel 1992, si
stabilisce per cure nell'Istituto Don Orione di Redona (Bergamo),
continuandovi soprattutto il fervido apostolato della preghiera. L'anno
scorso aveva celebrato in gioia, fede e consolazione il giubileo d'oro
del suo sacerdozio e di vita missionaria, diffondendo questa invocazione:
"Oh Santa Madonna, Madre del mio sacerdozio, fa' fiorire, nell'amata
Congregazione, generose vocazioni, dal cuore missionario come quello di Don
Orione, per i cinque continenti.". dagli "Atti e Comunicazioni della Curia Generalizia" settembre dicembre 1995
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