Figli della Divina Provvidenza (FDP) A B C D E F G H I J K L M N O P Q R S T U V W Z ordine alfabetico per Cognome
Necrologio Figli della Divina Provvidenza (ricordati nel giorno anniversario)
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A (40) 2. Acevedo
Juan 4. Acquaotta Serafino fra Umile 7. Aggio
Angelo 10. Albera
Paolo 14. Alferano Carlo 17. Allione Vincenzo 18. Alonzo
Tomas 19. Alpeggiani Luigi 23. Ambrus
Juan 26. Andreani Pietro 27. Andreos Mansueto 28. Andretta Marco 31. Antonello Fedele 34. Argenti Giuseppe 37. Aureli Giuseppe 38. Azzalin Mario 39. Azzaro Giuseppe 40. Azzoli
Paolo |
Spentosi nel Signore l’8 novembre 2003, nel Piccolo Cottolengo Don Orione di Los Cerrillos – Santiago (Cile), a 87 anni d’età, 71 di Professione religiosa e 63 di sacerdozio. Era nato a Pievebovigliana (Macerata), il 17 marzo 1916, quarto di cinque figli. Fu battezzato il 26 dello stesso mese e cresimato il 24 giugno 1924. In una visita all’istituto S. Cuore di San Severino Marche, sentì parlare di Don Orione e della sua Opera, e desiderando farsi sacerdote, fu accolto alla casa madre in Tortona da Don Sterpi, il 16 ottobre 1928, che gli fece compiere il ginnasio a San Bernardino e a Voghera (’28-’31), ricevendo il santo abito da Don Orione, il 6 gennaio ’29. Compiuto il regolare noviziato (’31-’32) a Villa Moffa di Bra, professa i primi voti il 14 agosto ’32, nelle mani di Don Orione e frequenta il liceo a Tortona (’32-’34), assistendo i probandi a San Bernardino. Inviato a Roma per gli studi teologici, risiedendo a Via Sette Sale, frequenta la Gregoriana, licenziandosi con la tesi sul martirio delle sante Felicita e Perpetua (’34-’41). Nel frattempo professa in perpetuo nelle mani di Don Orione, il 15 agosto ’38, che lo destina assistente dei novizi, (’36-’39), e nel pieno della guerra viene ordinato sacerdote da Mons. Luigi Traglia, il 14 luglio 1940. Fresco di studi ed entusiasmo, viene destinato a Villa Moffa, assistente, formatore e vice maestro dei novizi e chierici (’41-’46). Dal ’46 al ’52 passa direttore dell’istituto e centro professionale di Fano (Pesaro), oltre che consigliere provinciale della sua provincia religiosa. Dirige poi il probandato di Villa Periaschi a Sassello fino al ’55, quando fu chiamato alla responsabilità di Direttore provinciale di “San Benedetto”, espletandola fino al ’61. Fece poi conoscenza del settore dell’assistenza, dirigendo la casa famiglia di Perolla (Grosseto), con azienda agricola e lavoro protetto per handicappati adulti lievi. La sua costante e pronta disponibilità alla volontà di Dio nei superiori lo porta a così rispondere all’invito a partire per le missioni: “Ecce adsum, mitte me!” ( ) ..sempre confidando nel misericordioso intervento divino e nella materna assistenza della S. Madonna, ed impegnando le mie poche possibilità ed energie al miglior bene delle anime e della Congregazione.” Anni prima era pronto ad andare in Polonia con lo stesso spirito. Nell’ottobre ’64 parte per il Cile, iniziando il suo servizio come direttore della casa di Los Angeles. Nel gennaio ’66 è nominato Superiore della Delegazione, passando a Santiago, dà inizio al Piccolo Cottolengo Cileno, facendo conoscere Don Orione e la sua carità verso tutti. Nel ’70 la Delegazione diviene Viceprovincia e si pone sotto la protezione di N. S. del Carmen, mentre Don Aureli passa Viceprovinciale dell’Uruguay. Nel ’75 partecipa al Capitolo generale e viene eletto Vicario generale, con l’incarico della vita religiosa e della formazione permanente, richiesta dal Concilio Vaticano II. Allo scopo, organizza i primi corsi specifici, che aiutano a riscoprire lo spirito di famiglia, il carisma del fondatore e il primato della comunione con Dio per un fecondo apostolato. Dopo il sessennio di governo, torna in Cile nel ’81, come Viceprovinciale per sei anni, e direttore del Piccolo Cottolengo di Los Cerrillos fino all’83; qui resta con vari incarichi, fino alla morte. Anche con la salute ormai precaria, continua a rendersi utile ed edificare col ministero della sofferenza offerta al Crocifisso. Nel suo poliedrico apostolato trova tempo per fondare, seguire e formare il gruppo cileno dell’Istituto Secolare Orionino, coinvolge amici, benefattori, e collaboratori nel fare il bene agli ospiti del Cottolengo, meritandosi nel ’69, la decorazione con la stella della solidarietà italiana, conferitagli dal Presidente della Repubblica Giuseppe Saragat, e, nel ’97, la Cruz del Apostól Santiago, da parte del Card. Carlos Oviedo Cavada, Arcivescovo della Capitale cilena. Si distinse per la sua umiltà e fede nella Divina Provvidenza, per la pronta obbedienza ed impegno nel fare il bene, per il senso spiccato della gratitudine, verso Dio, la Madonna e Don Orione, e verso i fratelli. (dagli "Atti e
Comunicazioni della Curia Generalizia") |