Figli della Divina Provvidenza (FDP)

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ordine alfabetico per Cognome

 

 Necrologio Figli della Divina Provvidenza (ricordati nel giorno anniversario)  

  

 

A (40)

 

1.      Abalos Americo Miguel

2.      Acevedo Juan

3.      Achramiej Piotr

4.      Acquaotta Serafino fra Umile

5.      Adaglio Giuseppe

6.      Adobati Egidio

7.      Aggio Angelo

8.      Agostini Fioravante

9.      Agustin Esteban

10.  Albera Paolo

11.  Albergucci Roberto

12.  Albertazzi Dalmazio

13.  Alexandre Geraldo Pedro

14.  Alferano Carlo

15.  Alice Andrea Giuseppe

16.  Aliprandi Eugenio

17.  Allione Vincenzo

18.  Alonzo Tomas

19.  Alpeggiani Luigi

20.  Álvarez Martìnez Miguel

21.  Alves Camilo Josè

22.  Alvigini Giambattista

23.  Ambrus Juan

24.  Ancelliero Giorgio

25.  Andrada Dante Luis

26.  Andreani Pietro

27.  Andreos Mansueto

28.  Andretta Marco

29.  Andriollo Giovanni

30.  Andrysiewicz Vincenzo

31.  Antonello Fedele

32.  Antoniewicz Stanislaw

33.  Anzolin Benedetto

34.  Argenti Giuseppe

35.  Arlotti Francesco

36.  Arrue Peiro Antonio

37.  Aureli Giuseppe

38.  Azzalin Mario

39.  Azzaro Giuseppe

40.  Azzoli Paolo

      Fratel Marco Andretta

       da Albaredo (Treviso), morto a San Francisco de Cordoba (Argentina) il 23 settembre 1964, a 59 anni di età e 18 di Professione.

   Don Giuseppe Zambarbieri su:   Atti e comunicazioni della Curia generale, da Tortona, 3 ottobre 1964:

  La scomparsa del fratello coadiutore Marco Andretta. A renderci sempre più fedeli, più vigilanti e soprattutto persuasi che tutto è sempre secondo un misterioso disegno della Divina Provvidenza, ecco un'altra morte improvvisa nella nostra famiglia, quella dell'ottimo hermano Marco Andretta, che da tanti anni si prodigava nelle Case dell'Argentina ed era stato carissimo al venerato Fondatore Don Orione. Aveva sessant'anni ormai, ma era instancabile nel lavoro tra i poveri, cui si donava con particolare entusiasmo e con quel caratteristico suo culto del decoro, della proprietà e pulizia. Che splendore la cappella e la casa di S. Francisco de Cordoba, il Piccolo Cottolengo, dove lo avevo incontrato la prima volta due anni fa e poi ancora nello scorso aprile, sempre edificato soprattutto - per le caritatevoli premure che il buon hermano Marco aveva per ognuno, particolarmente per i suoi vecchietti, i «buoni figli», tanto a lui affezionati e riconoscenti!
Soffriva di cuore, ma nessuno avrebbe pensato che dovesse mancare così presto. Aveva lavorato come al solito, anche in quella che fu l'ultima sua giornata, e la sera si era trattenuto amabilmente col Padre De Marco che dal Piccolo Cottolengo di Montevideo era passato in visita a S. Francisco de Cordoba. Al mattino, l'insolito suo ritardo a scendere per la meditazione preoccupò il Direttore, il caro Padre Lorenzetti, che mandò a vedere. Colpito da una crisi di cuore, l'hermano Marco era agonizzante nel suo letto. Si fece appena in tempo per i Sacramenti e il fedelissimo, instancabile servitore dei poveri il 23 settembre tornava piamente a Dio per ricevere la sua mercede...
Ho sentito come non mai, e fatto mio, il rimpianto di tutti i confratelli dell'Argentina, dove il caro hermano era universalmente apprezzato e benvoluto, e mentre mi pare doveroso additare a tutta la Congregazione l'esempio davvero edificante di una intera vita spesa, in letizia, accanto ai poveri e ai derelitti — considerati ed amati quali autentici «padroni», immagini vive di Cristo - chiedo suffragi per l'anima benedetta nonché a conforto dei Confratelli, delle Suore, dei vecchietti e «buoni figli» di S. Francisco.
Forse ancora non possono credere che l'hermano Marco non debba tornare, e stanno sempre aspettando il fratello buono, che era tanto comprensivo, attento, materno con tutti.

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Da: Atti e Comunicazioni della Curia Generalizia:

 Il 23 di settembre scorso moriva improvvisamente a San Francisco di Cordoba (Argentina), dove era incaricato di quella Sezione del «Piccolo Cottclengo di Don Orion », il nostro carissimo Confratello Fratel MARCO ANDRETTA. Aveva 60 anni e da oltre trenta era tra i Figli di Don Orione.
E' caduto sulla breccia, dopo avere consacrato tutto se stesso, fino all'ultimo momento, in una dedizione commovente al servizio dei poveri e degli ammalati. Colpito da commozione cerebrale gravissima, al termine della sua ultima giornata di lavoro, passava a ricevere il premio della sua grande carità.
 Il P.Giovanni Lorenzetti, che aveva fatto in tempo ad amministrargli l'Olio degli infermi, comunicando al Superiore Generale la dolorosissima notizia della scomparsa del caro Hermano Marcos, ha scritto fra l'altro: ...« E' morto come desiderava: più volte aveva manifestato il desiderio di morire senza molta malattia, per non dare molestia ai confratelli! E si direbbe che presagisse la morte; quella stessa mattina aveva detto: morirò presto!... ».
Da tempo non sì sentiva bene; specialmente soffriva alta pressione che raggiungeva i 220 e i 230 gradi, nonostante le cure che stava facendo.
Vestito dell'abito talare e cotta, fu esposto, in camera ardente, nella chiesa dell'Istituto. Fu un vero accorrere dì pubblico durante il giorno e ancora durante tutta la notte seguente. Il povero Hermano Marcos era molto conosciuto e stimato non solo come infermiere assiduo, ma anche come sacrestano diligente, come ortolano e solerte incaricato dei servizi domestici della casa.
Per i poveri poi era un vero padre e fratello, vigilante e provvido perché loro non mancasse nulla.
La sua scomparsa ha lasciato un grande vuoto nella casa che difficilmente potrà essere ricolmato.
Il giorno 25 settembre il Rev.mo Don Alpeggiani, Vicario Provinciale, giunto da Buenos Aires, cantò Messa di corpo presente e poi, con Don Chiarini, accompagnò la salma del caro Hermano a Claypole, dove venne tumulata nel Cimitero privato del Piccolo Cottolengo, dove, prima di essere destinato a San Francisco, per oltre vent'anni, il fratello Marcos, si era prodigato eroicamente per i poveri.

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   Era nato nel 1904 a ALBAREDO, piccolo paese di Treviso, non lontano, da Castelfranco, da famiglia contadina, numerosa e profondamente cristiana. Dopo avere compiuto il servizio militare nel corpo dei bersaglieri, come molti altri suoi conterranei, il buon Marco Andretta era andato a cercare pane e lavoro nella lontana Argentina. Colà era stato assunto quale incaricato della cucina de « los peones » (manovali) della Estancia del Signor Anchorena, a Chapadmalal, non lontano da Mar del Plata. Era conosciuto per la sua dirittura e rettitudine.
Colà udì parlare di Don Orione e della sua opera e si sentì mosso a seguirlo, incorporandosi nella sua Congregazione...
Quando, nel 1934, Don Orione giunse in Argentina, Marco Andretta lavorava in qualità di cuoco nella comunità degli Orionini del Collegio della Sacra Famiglia

Dire del suo zelo, anzi della sua passione per i Poveri, si deve dire quasi lo inverosimile, tanto era diligente, assiduo, sacrificato perché nulla mancasse ai Poveri, perchè i locali brillassero per la pulizia. Durante molti anni fu incaricato del padiglione dei bambini, tutti minorati e vari anche paralitici.
E' incredibile il lavoro che seppe compiere il caro Hermano Marcos durante quegli anni. Tutte le mattine doveva lavare letteralmente e completamente in vasca apposita con acqua tiepida, almeno una dozzina dì quei poveretti, cambiarli e lasciarli nel loro letticciuolo tutto rinnovato, candido e profumato 'sì, anche profumato... anche a questo pensava l'hermano Marcos!). E poi all'ora del pranzo e della cena a organizzare i migliori degli assistiti che dovevano aiutarlo ad «imboccare» i paralitici, gli incapaci!... e poi lavare i pavimenti. Allora Fratel Marco era agile e robusto, ma sopratutto era animato da uno spirito di sacrificio instancabile!...
Il padiglione era normalmente di 24 posti, ma, trattandosi di bambini, i lettini potevano anche stringersi un poco, tanto più che le domande erano molte e pressanti!... e quindi le presenze arrivavano alle volte anche a trenta!
E tutto faceva, a tutto pensava l'hermano Marcos! Di giorno e di notte!
E anche allo spirituale pensava!... Trovava il tempo per insegnare il catechismo, così come poteva farsi intendere da quei poveretti senza intendimento!!... Ad un piccolo sordomuto era riuscito, a forza di segni e di figure didascaliche, a inoculare tale fede e amore a Gesù Sacramentato, che poi quel poveretto, dopo fatta la Prima Comunione, piangeva se non gli si dava la Comunione tutti i giorni.
E con che diligenza e proprietà sapeva preparare l'altarino su cui il sacerdote deponeva il Santissimo per distribuire poi la Comunione!
Sarebbe lungo e impossibile dire tutto il bene fatto ai Poveri e a costo di quanti sacrifici. Questo non lo sapeva dire neppure Lui, tanto vi si era abituato, ma ora in Cielo ha senza dubbio trovato quale patrimonio di meriti si è per quelli guadagnato !
La sua vita si risolvette in tre sostanziali AMORI:
DON ORIONE; LA CONGREGAZIONE; I POVERI !
J.D.