Figli della Divina Provvidenza (FDP) A B C D E F G H I J K L M N O P Q R S T U V W Z ordine alfabetico per Cognome
Necrologio Figli della Divina Provvidenza (ricordati nel giorno anniversario)
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A (40) 2. Acevedo
Juan 4. Acquaotta Serafino fra Umile 7. Aggio
Angelo 10. Albera
Paolo 14. Alferano Carlo 17. Allione Vincenzo 18. Alonzo
Tomas 19. Alpeggiani Luigi 23. Ambrus
Juan 26. Andreani Pietro 27. Andreos Mansueto 28. Andretta Marco 31. Antonello Fedele 34. Argenti Giuseppe 37. Aureli Giuseppe 38. Azzalin Mario 39. Azzaro Giuseppe 40. Azzoli
Paolo |
da Cuneo, morto a Genova il 26 aprile 1975, a 62 anni di età, 39 di professione e 33 di sacerdozio. E' serenamente passato al Signore nella festa della Madonna del Buon Consiglio (26 aprile), dopo un luogo periodo di precarie condizioni psicofisiche, che sono servite senza dubbio a purificare la sua anima e a renderla più preparata al grande passo. Chi lo conosceva bene è subito corso col pensiero al particolare « mariano » che Don Allione rievocava ogni qualvolta parlava della sua giovinezza, egli aveva visto sorgere, nel lontano 1928, il Santuario della Regina Pacis di Fontanelle (Cuneo) «dove, diceva, è sbocciata nel mio cuore la vocazione al sacerdozio e dove da ragazzo con la mamma, egli era orfano, mi recavo in pellegrinaggio a piedi, allora si facevano tanti chilometri a piedi...». Ricordava inoltre di aver conosciuto Don Pellegrino, il «fervoroso Apostolo della Madonna nella provincia grande» e di averne ricavato impressioni salutari e slanci interiori verso la vocazione prima seminaristica e poi religiosa. Nato il 24 aprile 1913, era infatti passato tredicenne al Seminario diocesano, dove era rimasto quattro anni ma, uscitone per difficoltà negli studi, giacché aveva sentito in cuore di non dover rinunciare alla vocazione, gli era stato consigliato di raccomandarsi a Don Orione. Venne ricevuto da Don Sterpi a Tortona il 29 ottobre 1931 e nell'anno successivo, la vigilia della Madonna della Guardia, gli diede l'abito santo lo stesso Padre Fondatore. Aggregato al gruppo numeroso e benemerito dei Chierici « carissimi », facchini della Madonna e della carità, intercalò il lavoro allo studio, completando il ginnasio (Tortona, 13d-32) la filosofia (Genova e Tortona, 1932-35) il Noviziato (Villa Moffa, 1935-36), la teologia (Tortona, 1936-40). Pronunciata la professione perpetua il 23 giugno 1940, ricevette il sacro Presbiterato il 19 settembre 1942, dopo aver premesso un tirocinio biennale dedicandosi all'assistenza dei giovani della Tipografia San Giuseppe di Tortona. Qui imparò l'arte del rilegatore che non mancò dì prediligere anche dopo l'ordinazione, quando prese ad alternarlo come ottimo, fruttuoso « tempo libero » con il ministero sacerdotale. Lo svolse quasi in continuazione con sede nella Casa Madre di Tortona e con qualche puntata a Genova o in altre Case viciniori. Particolare motivo di consolazione gli riusciva fare il cappellano delle innocenti creature subnormali del Piccolo Cottolengo Don Orione a Porta Voghera: vi si recava con il buono e il cattivo tempo, servendosi di ogni mezzo, con amore e sacrificio. Anche lui un poco « innocente » lo era, non molto aperto, ma pure, nei momenti buoni, effusivo: senza particolari problemi ma, nella ritiratezza, nella soddisfazione del poco, contento del suo lavoro: soprattutto felice di appartenere alla Piccola Opera. Nel 1950 fece il giuramento in difesa della povertà, come desiderava Don Orione. « Se non c'era Don Orione confidò un giorno —, non sarei sacerdote: a lui, a Don Sterpi e a Don Cremaschi devo tutta la mia gratitudine. Essi sono come la luce che mi guida, sono sicuro che andando dietro a loro, sarò contento e mi salverò l'anima »... Questa certezza lo ha consolato anche nella lunga malattia trascorsa alla Casa Madre, all'Ospedale di Tortona e a Genova, ovunque circondato dalle amorevoli cure dei confratelli. Atti e comunicazioni della Curia generale
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