Figli della Divina Provvidenza (FDP) A B C D E F G H I J K L M N O P Q R S T U V W Z ordine alfabetico per Cognome
Necrologio Figli della Divina Provvidenza (ricordati nel giorno anniversario) |
Z 3. Zak Jan 10. Zani Luigi 14. Zebri Guido 15. Zuchegna Lorenzo 18. Zumbo Vincenzo |
Sac. Guido ZEBRI Deceduto all’ospedale Villa San Pietro – Roma, il 4
aprile 2004, a 85 anni d’età, 68 di Professione religiosa e 60 di sacerdozio.
Riposa a Gaggio Montano (Bologna). Da qualche settimana era ricoverato all’ospedale sulla Via Cassia per problemi cardiocircolatori con serena adesione alla volontà divina, pur nella sofferenza, accettata e offerta a Dio per l’ormai prossima canonizzazione di Don Orione, dal quale ricevette il santo abito dei figli della Divina Provvidenza nel lontano 28 agosto 1931. Quarto di sette figli di Cesare e Taldo Margherita, Guido nacque a Gaggio Montano (Bologna), il 15 maggio 1918 e fu battezzato lo stesso giorno e cresimato il 26 luglio 1925, da Mons. Nasalli Rocca. Di famiglia contadina, povera ma onesta e fiduciosa nella Divina Provvidenza. Dopo le scuole elementari, manifestando segni di vocazione religiosa e desiderio di studiare, nonostante la povertà, il suo parroco Don Oreste Marchi, che conosceva la Congregazione e la sua attività a favore delle vocazioni povere, lo indirizzò a Don Orione. Accolto al Paterno di Tortona da Don Carlo Sterpi, il 10 settembre 1930, fece il ginnasio a San Bernardino e a Montebello, fu pronto per il noviziato a Villa Moffa di Bra (Cuneo) (’34-’35). Professò davanti a Don Sterpi nella festa dell’Assunta ’35. Fatta la filosofia a Tortona (’35-’37), fu inviato a Roma, all’Istituto Divin Salvatore di Via Sette Sale per il corso teologico presso la “Gregoriana”, interrotto da tre anni di tirocinio, assistente e insegnante ai probandi di Velletri, e consegue la licenza in Teologia (’37-’44). Si fortificò nella vocazione con la Professione perpetua (25 ottobre 1942), l’ordine diaconale (19 giugno 1943) e il Presbiterato, ricevuto a Roma, nella festa di Cristo Re (31 ottobre 1943). Dopo gli studi, dal ’44 al ’46 fu incaricato dei probandi di Velletri, indi economo e insegnante nel collegio di Patrica (Frosinone), fino al ’53. Dal ’53 al ’64 lavorò come economo e responsabile delle officine e scuole di addestramento professionale all’istituto per orfani di Roma Monte Mario, ricoprendo anche la carica di vicario della comunità negli ultimi tre anni. Don Guido fu poi nominato direttore e parroco a Messina, prodigandosi con zelo al bene dei fedeli, ricordando l’eroismo che ivi profuse il Beato Fondatore nel terremoto del 1908. Vi rimase fino al ’72. Richiamato a Roma, ebbe la direzione dell’istituto per mutilatini in Via della Camilluccia 112, ma l’anno successivo, per la fiducia dei superiori e dei confratelli divenne Direttore della Provincia romana “SS. Apostoli Pietro e Paolo” sforzandosi di farla crescere nella concordia fraterna e nella fedeltà al carisma orionino che il Concilio Vaticano II aiutava a riscoprire e attualizzare. Nel ’79, dopo il governo provinciale, fu destinato al Centro Don Orione di Monte Mario a Roma, prima come vicario ed economo, fino al 1987, poi collaborando nel ministero sacerdotale sia nel Centro che nella vicina parrocchia, ma soprattutto col buon esempio, accettando e offrendo a Dio la nuova condizione d’infermo, conseguente alla grave paralisi post infarto che l’aveva colpito. Gli fu di conforto e incoraggiamento la frase che Don Orione gli disse poco dopo la sua prima professione: “Fai del bene, sempre!”. Ricordando l’incontro in occasione del suo 60° di ordinazione, dirà: “Capii subito di aver fatto la scelta giusta, perché quello era il cammino indicato dal Signore per noi tutti, e se io potessi, rifarei la stessa scelta, senza esitare.”. Ebbe la gioia di festeggiare la giornata del malato col Papa nell’Anno Santo 2000 e il suo 60° di sacerdozio nel 2003, ripetendo spesso il “Deo Gratias!” tanto caro a S. Giuseppe Benedetto Cottolengo, che esprimeva la bontà di Dio e il dovere della nostra gratitudine per il bene ricevuto e quello che, col suo aiuto, riusciamo a fare. Si preparò nella preghiera e nel raccoglimento all’attesa del “Dio solo”, scopo e traguardo della santità, nella speranza di goderlo in Paradiso. I funerali si svolsero il 5 aprile nella parrocchia “Mater Dei” a Roma, e il giorno successivo a Gaggio Montano (Bologna), con tumulazione nella tomba di famiglia. (dagli "Atti e
Comunicazioni della Curia Generalizia") |