Figli della Divina Provvidenza (FDP) A B C D E F G H I J K L M N O P Q R S T U V W Z ordine alfabetico per Cognome
Necrologio Figli della Divina Provvidenza (ricordati nel giorno anniversario) |
L (31)
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Sac. Ettore LIMONTA Nato al Signore a Santiago del Cile il 30 settembre 2005, a 82 anni d’età, 65 di Professione religiosa e 49 di sacerdozio. Proveniva da Brianzola, frazione di Castello di Brianza (Como). Ultimogenito di Giuseppe e di Teresa Tentori che crebbero ed educarono altri nove figli alla fede e tradizione cattolica, vivendo in un’onesta povertà di lavoro e fidando nella Provvidenza di Dio. Il piccolo Ettore fu battezzato lo stesso giorno e cresimato il primo agosto ’33, dal Card. Idelfonso Schuster, Arcivescovo di Milano. Compiute con profitto le classi elementari, il giovane Ettore può ritenersi un frutto della famosa circolare di Don Orione sulla questua delle vocazioni. Infatti, il suo parroco Don Paolo Gallizia, nel chiedere a Don Orione di accettarlo, così si esprimeva: “Dimostra ottima volontà di ricominciare gli studi unita ad una buona intelligenza. ( ) Sento proprio un vivo rincrescimento nel vederlo partire, anche perché era un vero apostolo tra i compagni. Sarebbe un vero peccato trascurare una vocazione che si manifesta con segni così evidenti. Se le possibilità della famiglia o della parrocchia fossero più ampie, l’avrei mandato senz’altro in seminario. Lo affido alla sua carità perché ne faccia un santo sacerdote.”. Accolto al “Paterno” il 26 settembre e ricevuto l’abito religioso l’8 dicembre ’35, compie gli studi ginnasiali tra Tortona, Voghera e Montebello (’35-’39). Passò poi a Villa Moffa di Bra (Cuneo) per il noviziato sotto la guida di Don Giulio Cremaschi e con l’indimenticabile esperienza dei funerali del Padre Fondatore. Professati i primi voti religiosi nelle mani di Don Carlo Sterpi, il 15 agosto ’40, completa la filosofia e il liceo a Tortona e Villa Moffa (’40-’43), prosegue l’iter con il tirocinio: assistente dei ragazzi a Roma Via Massimi e Via della Camilluccia ed a Sanseverino Marche (’43-47), ed emettendo la Professione perpetua il 15 agosto 1947. Ebbe allora una crisi che mise a dura prova la sua ferma volontà di farsi sacerdote e orionino, che superò con l’aiuto del Padre spirituale e una più intensa vita di preghiera e mortificazione, e la decisione di raggiungere la meta con l’aiuto di Dio. Conseguito il diploma magistrale e ripresi gli studi teologici, dopo aver ricevuto i vari ordini sacri, fu ordinato sacerdote il 29 giugno 1956. Va a suo onore rilevare che, dopo le prove ed umiliazioni superate, due mesi dopo l’ordinazione si offre di partire per le missioni in America Latina. Scrivendo a Don Silvio Parodi, così si esprimeva: “ Non ho nessuna dote speciale, ho solo un po di salute che ben sacrificherei per questo ideale, ed un briciolo di buona volontà, ma ho soprattutto la Santa Messa. Disposto però sempre a fare la volontà dei Superiori, volontà di Dio.”. Da allora, il Cile divenne la sua terra d’elezione e di apostolato, soprattutto con l’educare schiere di giovani ai grandi valori della patria e della religione cattolica, secondo il carisma e gli insegnamenti appresi dal Fondatore San Luigi Orione, del quale conservò perenne riconoscenza per il bene avuto e Dal quale trasse ispirazione, entusiasmo, intraprendenza e larghe vedute nel suo apostolato sacerdotale ed educativo, che gli meritarono, oltre la stima e ammirazione dei collaboratori ed alunni, anche l’onorificenza di “Cavaliere dell’Ordine di Gabriele Mistral” al merito dell’educazione e della cultura, conferitogli dal Ministro della Pubblica Istruzione Cilena, Prof. Herick Muñoz, il 23 giugno 1981, a Santiago. Eccetto la parentesi dell’anno 1970, trascorsa nel collegio di Los Angeles, il suo apostolato scolastico educativo lo svolse dal 1956 al 1998 nel grande collegio “Don Orione” di Santiago – Los Cerrillos, facendosi benvolere per il suo fare gioviale e sorridente. Fece poi, dal ’98 al 2004 una nuova esperienza pastorale ed educativa nella nuova opera della zona povera di Iquique. Negli ultimi due anni, per la salute sempre più debole fu trasferito a Santiago, ma nonostante le premurose cure che lo prepararono anche al grande incontro col Signore, ebbe un ulteriore crollo e alle ore 19 del 30 settembre, rese l’anima a Dio. Giustamente il Superiore generale, nel comunicarne la morte scrive tra l’altro: “Le promesse di quel fanciullo di 12 anni sono state mantenute fino agli 82 anni; “Ha buona intelligenza, è di ottimo spirito, un vero modello per pietà e moralità, un vero apostolo tra i compagni. Lo affido alla sua carità perché ne faccia un santo sacerdote.”. I funerali si svolsero dopo un primo saluto chiesa parrocchiale “San José Benito Cottolengo”, nel celebre Santuario della Madonna di Maipú, tanto caro ai cileni, con la successiva tumulazione nella tomba della Congregazione nel locale cimitero in Santiago. (dagli "Atti e
Comunicazioni della Curia Generalizia")
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