Figli della Divina Provvidenza (FDP)

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ordine alfabetico per Cognome

 

 Necrologio Figli della Divina Provvidenza (ricordati nel giorno anniversario)  

 

L (31)

 

La Monica Nunzio

Lanza Antonio

Laurendi Giuseppe

Lazzarin Belisario

Lazzarin Luigi

Lelli Cesare

Lemos Goncalves Antonio

Leoni Lorenzo

Lewandowski Antoni

Liberalon Erminio

Lignini Luigi

Limonta Ettore

Lingua Giovanni

Lion Raffaele

Lisi Giuseppe

Llosa Leonardo Roberto

Lobos Marcelo Rafael

Longoni Paolo

Lopez Rodolfo Conrado

Lorenzetti Giovanni

Lorenzi Luigi

Lo Torto Mario

Lovandina Riccardo

Lovas Amerigo Fra Paolo

Lovo Tarcisio

Lucarini Giovanni Battista

Luccherini Mario

Lucian Francesco

Luggi Narciso

Lukasiewicz Francesco

Lunardi Leonio

  Sac. ANTONI   LEWANDOWSKI

    da Rumunki Maliszewo (Wloclawek, Polonia), morto nell'ospedale oncologico di Varsavia il 13 maggio 1984, a 52 anni di età, 33 di  professione e 25 di   sacerdozio.

       Nato a Ruminki - Maliszewo a 45 km. da Wlociawek, il 5 giugno 1932, dopo il ginnasio (1950) entrò nel noviziato dell'Opera di Don Orione.

  Nel nostro Seminario Maggiore di Zdunska Wola compì i corsi liceali, filosofici e teologici (1951 - 1959). Nel medesimo periodo, per qualche tempo, fu anche all'Istituto "Caritas" di Kalisz come assistente dei ragazzi, dimostrando capacità organizzative e pedagogiche. Il 5 luglio 1959 fu ordinato sacerdote.

Dopo l'ordinazione passò un anno pastorale a Cracovia, dove Mons. Karol Wojtyla aveva appena cominciato a svolgere la sua vasta attività pastorale vescovile. Poi per otto anni fu vicario parrocchiale e insegnante della religione a Wtoctawek (1960 - 1961), a Zdunska Wola (1961 - 1963) e nella nostra parrocchia di Kalisz (1963 - 1968), e quindi tre anni (1969 - 1972) nella capitale presso la parrocchia di San Giacomo, ovunque apprezzato per la sua predicazione.

Nel 1972 espresse il desiderio di andare missionario e fu destinato al nord del Brasile. In Goias, ad Axixà prestò la sua prima attività accanto a Don Stanislaw Swiderski, e vi rimase fino al 1980: prima come viceparroco e dal 1975, poi come direttore e parroco, non risparmiandosi in nessun modo. Era felice della sua vita missionaria, pur in mezzo a tante privazioni e nelle visite che fece in Polonia seppe suscitare uno straordinario entusiasmo per le missioni.

Nominato direttore - parroco a Xambioà,  vi svolge l'attività pastorale fino al ritorno in Polonia nel gennaio 1984, sempre tenendo cordiali e incoraggianti contatti con gli altri, ma soprattutto con i nuovi, giovani missionari polacchi. Don Teofil Górny e Janusz Ortowski. (Don Swiderski rimane il suo amico più intimo. Sarà lui a riaccompagnarlo dalla missione a Roma e poi in Polonia quando Don Antonio, colpito da un male incurabile e perfettamente consapevole, sa edificare tutti con la serena accettazione della gravissima prova).

Il 28 gennaio 1984, dopo aver concelebrato con Sua Santità Giovanni Paolo II, in ginocchio chiese una benedizione per poter accettare in tutto la Volontà di Dio. Il Santo Padre si commosse e gliela impartì di gran cuore. In maggio, a Don Marian Kucha, Direttore provinciale, che stava per partire per Czestochowa, dichiarò: «Porti la mia offerta là, alla Madonna: la mia vita per il Papa». Morì qualche ora dopo il ritorno del Provinciale che gli confermava. «L'ho portata».

Requiescat  in  pace !

(dagli "Atti e Comunicazioni della Curia Generalizia")