Figli della Divina Provvidenza (FDP)

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ordine alfabetico per Cognome

 

 Necrologio Figli della Divina Provvidenza (ricordati nel giorno anniversario)  

 

L (31)

 

La Monica Nunzio

Lanza Antonio

Laurendi Giuseppe

Lazzarin Belisario

Lazzarin Luigi

Lelli Cesare

Lemos Goncalves Antonio

Leoni Lorenzo

Lewandowski Antoni

Liberalon Erminio

Lignini Luigi

Limonta Ettore

Lingua Giovanni

Lion Raffaele

Lisi Giuseppe

Llosa Leonardo Roberto

Lobos Marcelo Rafael

Longoni Paolo

Lopez Rodolfo Conrado

Lorenzetti Giovanni

Lorenzi Luigi

Lo Torto Mario

Lovandina Riccardo

Lovas Amerigo Fra Paolo

Lovo Tarcisio

Lucarini Giovanni Battista

Luccherini Mario

Lucian Francesco

Luggi Narciso

Lukasiewicz Francesco

Lunardi Leonio

 

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Testimonianza di Giancarlo M., Napoli

Un ricordo di Felice C. Su Don Orione Oggi

 

Sac. Antonio Lanza

 Nato a Mestrino (PD) il 12 novembre 1918, è morto a Roma Monte Mario il 18 agosto 2012 a 93 anni di età, 77 di Professione Religiosa e 68 di Sacerdozio. Riposa nel cimitero di Prima Porta a Roma.

Fu per molti anni professore e preside ai Collegi "Dante", "San Giorgio" e "San Filippo Neri", consigliere generale (1969-1975), archivista e studioso di Don Orione.

Per il funerale di Don Antonio Lanza, morto sabato 18 agosto, si sono riuniti oggi nella chiesa "Mater Dei" del Centro Don Orione di Roma - Monte Mario, la Famiglia Orionina (sacerdoti, chierici, novizi, suore e amici)  e la famiglia Lanza, una quindicina di nipoti di tre generazioni venuti dal Veneto.  Ha presieduto la celebrazione il superiore generale Don Flavio Peloso.

Riportiamo alcuni ricordi e cenni biografici tratti dall'omelia.

Antonio Lanza era l’ultimo dei 7  figli di Alberto e Regina Pasuello, nato a Mestrino (Padova) il 12 novembre 1918 e battezzato due giorni dopo.

 Quando aveva 12 anni, il parroco di Vetrego presentò lui e un altro giovanetto, Valdastico Pattarello, al seminario di Campocroce che proprio in quell’anno 1930 iniziava la sua attività. Vi entrò il 30 settembre 1930, ricevuto da D. Giuseppe Curetti. Da lì in avanti la sua vita fu tutta e sempre per il Signore, con Don Orione.

 Dal Fondatore ricevette la vestizione a Tortona il 29 agosto 1932; fece il noviziato con Don Giulio Cremaschi ed emise i Voti il 15 agosto 1935 con il ven. Don Carlo Sterpi. Divenne sacerdote il 18 settembre 1943.

 Dunque, i tre numeri sacri della sua vita sono 93 anni di età, 77 di professione religiosa e 68 di sacerdozio. Dentro questi numeri, che misurano e identificano la sua vita, ci sono molti altri numeri e date e luoghi e compiti svolti. Tutto è stato scritto lentamente e tutto ora è nelle mani di Dio.

Nella prima parte della sua vita, svolse soprattutto il ministero dell’insegnamento. Laureato in lettere all’Università di Torino, insegnò a Villa Moffa (1946-52), all’Istituto San Filippo di Roma  (1952-59), all’Istituto Dante di Tortona (1959-64) e all’Istituto San Giorgio di Novi Ligure (1964-69).

Dal 1969, passò alla Curia generale di Roma, come consigliere generale, segretario e procuratore fino al 1981. Poi divenne archivista e si dedicò ai documenti e allo studio di Don Orione fino al 2004.

Bisognoso di aiuto per la sua salute, nel 2004 passò al Centro Don Orione di Monte Mario a Roma. Qui tutti lo ricordano sempre riservato, spesso passeggiando con la corona del rosario in mano per dire con certosina precisione i suoi 15 rosari ogni giorno. La sua salute è andata calando, fino a quando, alle ore 21 del 18 agosto 2012, il Signore l’ha chiamato a sé.

Don Lanza fu un religioso tutto casa, chiesa e lavoro. Quasi non ebbe vita pubblica sua, non ebbe relazioni e interessi che non fossero quelli legati alla sua vita religiosa quotidiana, all’insegnamento prima e poi allo studio e divulgazione di Don Orione.

Poche volte accettò platee commemorative o accademiche per parlare di Don Orione. Fu invece ammirevole e costante nelle conferenze su Don Orione ai novizi, ai chierici e alle suore in formazione.

Trasmettere Don Orione divenne il suo interesse prevalente e, alla fine, unico della vita. Prezioso per tutti è e sarà il suo apporto soprattutto nel grande lavoro di riordino, catalogazione e studio degli scritti di Don Orione.

Don Lanza ebbe la grazia di conoscere Don Orione.  Raccontava sì, ogni tanto, qualche piccolo episodio della sua vicinanza con il Fondatore. Ma era solito dire che lui, Don Orione, non lo conobbe tanto da vivo quanto piuttosto dopo, conoscendo meglio la sua vita e studiando i suoi scritti. Per lui conoscere Don Orione fu un'esperienza spirituale e anche culturale grandissima.

Ecco, questo potrebbe essere il messaggio di Don Lanza nel giorno del suo ultimo saluto terreno: conoscere Don Orione. Conoscerlo in senso biblico, cioè sapere di lui, relazionarsi con lui, viverlo. Don Lanza che pur avendo incontrato Don Orione da vivo, affermava che l’aveva conosciuto meglio studiandolo, ci ricorda che non siamo svantaggiati noi che, oggi, siamo lontani dagli mitici “tempi di Don Orione”. Anche oggi, noi possiamo conoscerlo, possiamo viverlo, possiamo donarlo con la nostra esperienza personale e congregazionale al mondo. Don Orione non è una nicchia chiusa, ma è una finestra aperta che getta luce e forza di Gesù e della Chiesa sulla vita e sul mondo.

Mentre ringraziamo e preghiamo il Signore per Don Lanza, ascoltiamo l'invito di questo confratello a conoscere Don Orione, a camminare sui passi di Don Orione nella sequela di Gesù.

Da: “Atti e Comunicazioni della Curia Generale (Don Orione) n. 238, maggio – agosto 2012:

Sac. Antonio LANZA

 

Deceduto nel Centro Don Orione di Roma Monte Mario il 18 agosto 2012, a 93 anni d'età, 77 di professione religiosa e 68 di sacerdozio. Apparteneva alla Provincia "Madre della Divina Provvidenza" (Roma).

 

Era l'ultimo dei sette figli di Alberto e Regina Passuello; nacque a Mestrino (Padova) il 12 novembre 1918 e battezzato due giorni dopo. A Marano di Venezia fece le elementari e fu cresimato il 28 novembre 1926. Su insistenza della madre, che lo voleva più vicino a se, il 30 settembre 1930, il parroco di Vetrego presentò Antonio e un altro giovanetto, Valdastico Pattarello al semi­nario di Campocroce, che proprio in quell'anno iniziava la sua attività, accol­ti da Don Giuseppe Curetti.

Don Antonio ricorderà volentieri il suo primo incontro con Don Orione, il 7 dicembre 1931, quando il Fondatore visitò le istituzioni del Veneto: rimase affascinato dalla sua personalità e dal suo sguardo, avendone sentito le prece­denti "voci" sulla sua santità. Da quei giorni, la sua vita fu tutta per il Signo­re, con Don Orione, dal quale ricevette anche il s. abito, a Tortona, il 29 ago­sto 1932, mentre faceva il ginnasio ('30-'34) tra Campocroce e Montebello di Pavia.

Passò poi a Villa Moffa di Bra (Cuneo) per il noviziato con Don Giulio Cremaschi, emettendo i primi Voti il 15 agosto 1935 nelle mani del Venera­bile Don Carlo Sterpi. Completato al "Paterno" di Tortona il liceo filosofia, fu mandato per il tirocinio all'istituto San Filippo Neri di Roma Appio, segreta­rio ed economo della scuola ('37-'40).

A causa della guerra, la preparazione teologica la svolse a Genova, Rosano di Casalnoceto e Roma Gregoriana ('40-'44); nel frattempo emise a Geno­va la professione perpetua nelle mani di Don Carlo Pensa (29 maggio 1942), ricevette il S. Diaconato il 3 giugno 1943 nel Santuario Madonna della Guar­dia a Tortona, e il 18 settembre 1943 fu ordinato sacerdote e Rosano di Casalnoceto (Alessandria) dal Vescovo Egisto Melchiori.

Conseguita la licenza in teologia alla Gregoriana, lavorava come minutan­te alla Pontificia Commissione di Arte sacra al Palazzo della Cancelleria a Roma, quando i superiori lo destinarono insegnante e formatore dei chierici al "San Tommaso" di Bra ('46-'52), laureandosi nel frattempo in lettere all'Università di Torino (1951). Fu pure assistente ecclesiastico del riparto Bra dell'ASCI.

Richiamato a Roma nell'istituto san Filippo Neri all'appio, fu direttore per un anno prima ('52-'53), insegnante ('53-'56) e infine preside ('56-'58). Dal '58 al '64 fu nominato direttore e preside del collegio "Dante Alighieri" di Tortona e poi del "san Giorgio" di Novi Ligure (Alessandria) dal '64 al '69, svolgendo nel contempo l'incarico di consigliere provinciale di "san Marziano" per due trienni. Fu pure membro attivo dal IV all'VIII Capitolo generale.

Dopo il VI Capitolo generale, nel 1969 passò nella curia generalizia a Roma, consigliere generale, segretario e procuratore fino al 1981, con l'inca­rico di direttore della casa ('69-'71). Poi divenne archivista, dedicandosi ai documenti autografi e allo studio di don Orione, fino al 2004.

Bisognoso di aiuto per la sua salute, dal 2004 risiedeva al centro di Mon­te Mario. Qui tutti lo ricordano sempre riservato, spesso passeggiando con la corona del rosario in mano, a recitare con certosina precisione i suoi 15 miste­ri quotidiani. La sua salute andò sempre più calando fino a quando, alle 21 del 18 agosto, il Signore lo chiamò a sé.

Piace trascrivere quanto disse il superiore generale nella liturgia esequiale, rievocandone la forte personalità: "don Lanza fu un religioso tutto casa, chiesa e lavoro. Quasi non ebbe vita pubblica sua, non ebbe relazioni o inte­ressi che non fossero quelli legati alla sua vita religiosa quotidiana, all'inse­gnamento prima e poi allo studio e divulgazione di don Orione.

Poche volte accettò platee commemorative o accademiche per parlare di don Orione. Fu invece ammirevole e costante nelle conferenze su don Orio­ne ai novizi, ai chierici e alle suore in formazione. Trasmettere don Orione divenne il suo interesse prevalente e, alla fine, unico della vita. Prezioso per tutti è e sarà il suo apporto soprattutto nel grande lavoro di riordino, catalo­gazione e studio degli scritti di don Orione.

Don Lanza ebbe la grazia di conoscere don Orione. Raccontava, ogni tan­to, qualche piccolo episodio della sua vicinanza con il fondatore. Ma era soli­to dire che lui, don Orione non lo conobbe tanto da vivo quanto piuttosto dopo, studiando meglio la sua vita e i suoi scritti. Per lui conoscere don Orio­ne fu un esperienza spirituale e anche culturale grandissima."

Al funerale, svoltosi il 20 agosto, si sono riuniti nella chiesa "Mater Dei" del centro, la famiglia orionina (sacerdoti, fratelli, chierici, novizi, suore iso, mlo e amici) e la famiglia Lanza, una quindicina di nipoti di tre gene­razioni, venuti dal Veneto. Ha presieduto il superiore generale don Flavio Peloso. Al termine, la salma è partita per il cimitero Flaminio di Prima Porta, dove riposa nella tomba della Congregazione.