Figli della Divina Provvidenza (FDP) A B C D E F G H I J K L M N O P Q R S T U V W Z ordine alfabetico per Cognome
Necrologio Figli della Divina Provvidenza (ricordati nel giorno anniversario) |
L (31)
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Nato
a Mestrino (PD) il 12 novembre 1918, è morto a Roma Monte Mario il 18 agosto 2012
a 93 anni di età, 77 di Professione Religiosa e 68 di Sacerdozio. Riposa nel
cimitero di Prima Porta a Roma. Fu per molti anni professore e preside ai Collegi "Dante",
"San Giorgio" e "San Filippo Neri", consigliere generale
(1969-1975), archivista e studioso di Don Orione. Per il funerale di Don Antonio
Lanza, morto sabato 18 agosto, si sono riuniti oggi nella chiesa "Mater
Dei" del Centro Don Orione di Roma - Monte Mario, la Famiglia Orionina
(sacerdoti, chierici, novizi, suore e amici) e la famiglia Lanza, una
quindicina di nipoti di tre generazioni venuti dal Veneto. Ha
presieduto la celebrazione il superiore generale Don Flavio Peloso. Riportiamo alcuni ricordi e
cenni biografici tratti dall'omelia. Antonio Lanza era l’ultimo dei 7 figli di Alberto e
Regina Pasuello, nato a Mestrino (Padova) il 12 novembre 1918 e battezzato
due giorni dopo. Quando aveva 12 anni, il parroco di Vetrego presentò
lui e un altro giovanetto, Valdastico Pattarello, al seminario di Campocroce
che proprio in quell’anno 1930 iniziava la sua attività. Vi entrò il 30
settembre 1930, ricevuto da D. Giuseppe Curetti. Da lì in avanti la sua vita
fu tutta e sempre per il Signore, con Don Orione. Dal Fondatore ricevette la vestizione a Tortona il
29 agosto 1932; fece il noviziato con Don Giulio Cremaschi ed emise i Voti il
15 agosto 1935 con il ven. Don Carlo Sterpi. Divenne sacerdote il 18
settembre 1943. Dunque, i tre numeri sacri della sua vita sono 93
anni di età, 77 di professione religiosa e 68 di sacerdozio. Dentro questi
numeri, che misurano e identificano la sua vita, ci sono molti altri numeri e
date e luoghi e compiti svolti. Tutto è stato scritto lentamente e tutto ora
è nelle mani di Dio. Nella prima parte della sua vita, svolse soprattutto il
ministero dell’insegnamento. Laureato in lettere all’Università di Torino,
insegnò a Villa Moffa (1946-52), all’Istituto San Filippo di Roma
(1952-59), all’Istituto Dante di Tortona (1959-64) e all’Istituto San
Giorgio di Novi Ligure (1964-69). Dal 1969, passò alla Curia generale di Roma, come
consigliere generale, segretario e procuratore fino al 1981. Poi divenne
archivista e si dedicò ai documenti e allo studio di Don Orione fino al 2004.
Bisognoso di aiuto per la sua salute, nel 2004 passò al
Centro Don Orione di Monte Mario a Roma. Qui tutti lo ricordano sempre
riservato, spesso passeggiando con la corona del rosario in mano per dire con
certosina precisione i suoi 15 rosari ogni giorno. La sua salute è andata
calando, fino a quando, alle ore 21 del 18 agosto 2012, il Signore l’ha
chiamato a sé. Don Lanza fu un religioso tutto casa, chiesa e lavoro.
Quasi non ebbe vita pubblica sua, non ebbe relazioni e interessi che non
fossero quelli legati alla sua vita religiosa quotidiana, all’insegnamento
prima e poi allo studio e divulgazione di Don Orione. Poche volte accettò platee commemorative o accademiche per
parlare di Don Orione. Fu invece ammirevole e costante nelle conferenze su
Don Orione ai novizi, ai chierici e alle suore in formazione. Trasmettere Don Orione divenne il suo interesse prevalente
e, alla fine, unico della vita. Prezioso per tutti è e sarà il suo apporto
soprattutto nel grande lavoro di riordino, catalogazione e studio degli
scritti di Don Orione. Don Lanza ebbe la grazia di conoscere Don Orione.
Raccontava sì, ogni tanto, qualche piccolo episodio della sua vicinanza
con il Fondatore. Ma era solito dire che lui, Don Orione, non lo conobbe
tanto da vivo quanto piuttosto dopo, conoscendo meglio la sua vita e
studiando i suoi scritti. Per lui conoscere Don Orione fu
un'esperienza spirituale e anche culturale grandissima. Ecco, questo potrebbe essere il messaggio di Don Lanza nel
giorno del suo ultimo saluto terreno: conoscere Don Orione. Conoscerlo
in senso biblico, cioè sapere di lui, relazionarsi con lui, viverlo. Don
Lanza che pur avendo incontrato Don Orione da vivo, affermava che l’aveva
conosciuto meglio studiandolo, ci ricorda che non siamo svantaggiati noi che,
oggi, siamo lontani dagli mitici “tempi di Don Orione”. Anche oggi, noi possiamo
conoscerlo, possiamo viverlo, possiamo donarlo con la nostra esperienza
personale e congregazionale al mondo. Don Orione non è una nicchia chiusa, ma
è una finestra aperta che getta luce e forza di Gesù e della Chiesa sulla
vita e sul mondo. Mentre ringraziamo e preghiamo il Signore per Don Lanza,
ascoltiamo l'invito di questo confratello a conoscere Don Orione, a
camminare sui passi di Don Orione nella sequela di Gesù.
Da: “Atti e
Comunicazioni della Curia Generale (Don Orione) n. 238, maggio – agosto
2012: Sac. Antonio
LANZA Deceduto nel Centro Don Orione di Roma Monte Mario il 18 agosto
2012, a 93 anni d'età, 77 di professione religiosa e 68 di sacerdozio.
Apparteneva alla Provincia "Madre della Divina Provvidenza"
(Roma). Era l'ultimo dei sette figli di Alberto e Regina Passuello;
nacque a Mestrino (Padova) il 12 novembre 1918 e battezzato due giorni
dopo. A Marano di Venezia fece le elementari e fu cresimato il 28
novembre 1926. Su insistenza della madre, che lo voleva più vicino a se,
il 30 settembre 1930, il parroco di Vetrego presentò Antonio e un altro
giovanetto, Valdastico Pattarello al seminario di Campocroce, che
proprio in quell'anno iniziava la sua attività, accolti da Don Giuseppe
Curetti. Don Antonio
ricorderà volentieri il suo primo incontro con Don Orione, il 7 dicembre
1931, quando il Fondatore visitò le istituzioni del Veneto: rimase
affascinato dalla sua personalità e dal suo sguardo, avendone sentito le
precedenti "voci" sulla sua santità. Da quei giorni, la sua
vita fu tutta per il Signore, con Don Orione, dal quale ricevette anche
il s. abito, a Tortona, il 29 agosto 1932, mentre faceva il ginnasio
('30-'34) tra Campocroce e Montebello di Pavia. Passò poi a Villa Moffa di Bra (Cuneo) per il noviziato con Don
Giulio Cremaschi, emettendo i primi Voti il 15 agosto 1935 nelle mani del
Venerabile Don Carlo Sterpi. Completato al "Paterno" di
Tortona il liceo filosofia, fu mandato per il tirocinio all'istituto San
Filippo Neri di Roma Appio, segretario ed economo della scuola
('37-'40). A causa della
guerra, la preparazione teologica la svolse a Genova, Rosano di
Casalnoceto e Roma Gregoriana ('40-'44); nel frattempo emise a Genova la
professione perpetua nelle mani di Don Carlo Pensa (29 maggio 1942), ricevette
il S. Diaconato il 3 giugno 1943 nel Santuario Madonna della Guardia a
Tortona, e il 18 settembre 1943 fu ordinato sacerdote e Rosano di
Casalnoceto (Alessandria) dal Vescovo Egisto Melchiori. Conseguita la
licenza in teologia alla Gregoriana, lavorava come minutante alla
Pontificia Commissione di Arte sacra al Palazzo della Cancelleria a Roma,
quando i superiori lo destinarono insegnante e formatore dei chierici al
"San Tommaso" di Bra ('46-'52), laureandosi nel frattempo in
lettere all'Università di Torino (1951). Fu pure assistente
ecclesiastico del riparto Bra dell'ASCI. Richiamato a Roma
nell'istituto san Filippo Neri all'appio, fu direttore per un anno prima
('52-'53), insegnante ('53-'56) e infine preside ('56-'58). Dal '58 al
'64 fu nominato direttore e preside del collegio "Dante
Alighieri" di Tortona e poi del "san Giorgio" di Novi
Ligure (Alessandria) dal '64 al '69, svolgendo nel contempo l'incarico di
consigliere provinciale di "san Marziano" per due trienni. Fu
pure membro attivo dal IV all'VIII Capitolo generale. Dopo il VI Capitolo
generale, nel 1969 passò nella curia generalizia a Roma, consigliere
generale, segretario e procuratore fino al 1981, con l'incarico di
direttore della casa ('69-'71). Poi divenne archivista, dedicandosi ai documenti
autografi e allo studio di don Orione, fino al 2004. Bisognoso di aiuto per la
sua salute, dal 2004 risiedeva al centro di Monte Mario. Qui tutti lo
ricordano sempre riservato, spesso passeggiando con la corona del rosario
in mano, a recitare con certosina precisione i suoi 15 misteri
quotidiani. La sua salute andò sempre più calando fino a quando, alle 21
del 18 agosto, il Signore lo chiamò a sé. Piace trascrivere quanto
disse il superiore generale nella liturgia esequiale, rievocandone la
forte personalità: "don Lanza fu un religioso tutto casa, chiesa e
lavoro. Quasi non ebbe vita pubblica sua, non ebbe relazioni o interessi
che non fossero quelli legati alla sua vita religiosa quotidiana,
all'insegnamento prima e poi allo studio e divulgazione di don Orione. Poche volte accettò platee
commemorative o accademiche per parlare di don Orione. Fu invece
ammirevole e costante nelle conferenze su don Orione ai novizi, ai
chierici e alle suore in formazione. Trasmettere don Orione divenne il
suo interesse prevalente e, alla fine, unico della vita. Prezioso per
tutti è e sarà il suo apporto soprattutto nel grande lavoro di riordino,
catalogazione e studio degli scritti di don Orione. Don Lanza ebbe la grazia di
conoscere don Orione. Raccontava, ogni tanto, qualche piccolo episodio
della sua vicinanza con il fondatore. Ma era solito dire che lui, don
Orione non lo conobbe tanto da vivo quanto piuttosto dopo, studiando
meglio la sua vita e i suoi scritti. Per lui conoscere don Orione fu un
esperienza spirituale e anche culturale grandissima." Al funerale, svoltosi il 20
agosto, si sono riuniti nella chiesa "Mater Dei" del centro, la
famiglia orionina (sacerdoti, fratelli, chierici, novizi, suore iso, mlo
e amici) e la famiglia Lanza, una quindicina di nipoti di tre generazioni,
venuti dal Veneto. Ha presieduto il superiore generale don Flavio Peloso.
Al termine, la salma è partita per il cimitero Flaminio di Prima Porta,
dove riposa nella tomba della Congregazione.
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