Figli della Divina Provvidenza (FDP) A B C D E F G H I J K L M N O P Q R S T U V W Z ordine alfabetico per Cognome
Necrologio Figli della Divina Provvidenza (ricordati nel giorno anniversario)
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B (94)
10. Barbosa Dos Santos Americo 11. Bardini Ennio 12. Bariani Alfonso 13. Bariani Angelo 14. Bariani Enrico 15. Baron Giovanni 16. Baroni Angelo 17. Barra Giuseppe 18. Bartoli Angelo 20. Batory Stefan 22. Beccalli Filippo 23. Belli Rolando 24. Benicchio Luigi 25. Benitez Andres 26. Bensa Pietro 27. Benzi Lorenzo 28. Bergatta Giovanni Battista 29. Bernardi Pietro 30. Bernazzani Elio 31. Bernini Carlo 32. Bernini Giovanni 34. Berri Carlo 36. Bertolotti Palmo 39. Bertotti Adamo 40. Bertuzzo Marcello Giuseppe 43. Bettiol Angelo 44. Bettiol Luigi 45. Bianchi Amerigo 47. Bianchi Michele 49. Biasi Remo 50. Bibanel Sebastiano (fra Basilio) 51. Biddau Andrea 52. Bidone Paolo 54. Bigelli Mario 55. Bissolati Erte 56. Blasi Alessandro 57. Bo Enrico 58. Boccaleri Angelo (fra Vincenzo) 59. Boggio Orlando 60. Bolletta Emilio 61. Bongioni Roberto 64. Borchini Guido 65. Bordin Antonio 66. Borile Guido 67. Bormini Vincenzo 69. Bortignon Felice 70. Boselli Pietro 73. Braceschi Pietro 74. Bravieri Ugo 76. Bressan Gino 77. Breuvè Rubino 79. Brinchi Mario 80. Brunello Amedeo 82. Brunetta Enrico 83. Bruno Camillo 87. Bufalini Rocco 89. Burzoni Lino 90. Burzoni Luigi 91. Buscaglia Carlo (fra Colombano) 92. Busi Filippo 93. Bussolini Paolo 94. Bussolini Pietro |
Sac. Mario BIGELLI Passato al Signore il 14 novembre 2004 nel Centro Don Orione di Bergamo, a 83 anni d’età, 66 di Professione religiosa e 54 di sacerdozio. Riposa nel cimitero di Tortona. Era l’ultimo di tre figli di Antonio e Lucia Licci. Nacque il 14 giugno 1921 a San Giorgio di Pesaro, fu battezzato il giorno seguente e cresimato il 27 settembre ’27 nella chiesa parrocchiale di Mondolfo, da Mons. Tito Cucchi, vescovo di Senigallia. Il padre, ancora giovane, emigrò in America e se ne persero le tracce. Per interessamento del parroco Don Romolo Paolucci, fu accolto nell’istituto di San Severino Marche (Macerata), il 26 ottobre ’33, dove frequentò le prime due classi del ginnasio, passando poi a Montebello della Battaglia (Pavia), per completare il ginnasio e il discernimento vocazionale (’35-’37). Fatta la domanda e ricevuto l’abito religioso nella festa dell’Assunta ’37, compì l’anno di noviziato a Villa Moffa di Bra (Cuneo), sotto la guida di Don Giulio Cremaschi e professò i primi voti nelle mani di Don Orione, lo stesso giorno dell’anno successivo 1938. Vi rimase fino al ’40 per lo studio del liceo e della filosofia nel vicino Istituto San Tommaso. Dal ’40 al ’43 fu a Scutari in Albania, assistente e insegnante agli orfani di quell’istituto, patendo anche i disagi e le restrizioni della guerra allora in corso. Tornato in patria, a Novi Ligure riprese gli studi per l’abilitazione magistrale e conseguì la maturità classica. Dal ’44 al ’48 fece a Tortona il corso teologico, preceduto dalla professione perpetua nelle mani di Don Carlo Pensa, il 14 ottobre ’45. Da Mons. Domenico Melchiori ricevette l’ordine del Diaconato (29.06.1949) e del Presbiterato, il 17 dicembre 1949. Le prime cure sacerdotali lo vedono responsabile del Centro Addestramento Professionale all’istituto S. Cuore di Fano (Pesaro) dal ’49 al ’53; assistente al San Romolo di Sanremo (’53-’55) e all’istituto Sacro Cuore di San Severino Marche (Macerata) (’55-’57). Dal ’57 al ’62 fu dai superiori inviato con l’incarico di assistente e insegnante nel collegio di Dicastillo in Spagna. Rientrato in Italia, continuò l’insegnamento e l’assistenza nel Centro Addestramento Professionale a Borgonovo Val Tidone (Piacenza) fino a ’72, e a quello di Fano Gentili fino al 1988. In questo tempo si dedicò con passione e zelo all’arte e apostolato presepistico. Nell’88 fu mandato nella comunità del Centro “Mater Dei” in Tortona per allestire e curare il reparto dei presepi nella nuova mostra – museo delle attività orionine, prodigandosi nella manutenzione delle mostre fino al 2003, quando, l’aggravarsi della sua già precaria salute, ne consigliarono il trasferimento al Centro Don Orione di Bergamo per una migliore assistenza e cura. D’indole forte, laborioso, osservante di coscienza, più portato all’azione pratica che alla contemplazione, ebbe a lottare duramente per coniugare l’apostolato con la vita comunitaria, la preghiera e l’unione con Dio. Negli ultimi anni, e soprattutto a contatto diretto con i sofferenti, Don Mario ebbe modo di comprendere e accettare la croce in piena adesione alla volontà divina, come purificazione e preparazione all’incontro con il Signore, memore degli insegnamenti appresi dal Fondatore. Scriveva al superiore – in un momento di crisi e sofferenza - : “ sulle spalle mie il buon Gesù torna a far sentire il peso della sua Croce! Non la scrollerò io, giammai; lo spero, col suo Divino aiuto, anche se dovessi venir meno per via.”. Il Signore gli ha dato la perseveranza nella sequela, in attesa del premio. I funerali si svolsero al mattino del 16 novembre nella cappella del Centro Don Orione a Bergamo. Nel pomeriggio la salma venne trasferita a Tortona dove, dopo la liturgia funebre nel Santuario Madonna della Guardia, presenti anche alcuni suoi parenti, venne tumulato nella cappella dei Figli della Divina Provvidenza, nel cimitero della città. (dagli "Atti e Comunicazioni della Curia Generalizia")
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