Figli della Divina Provvidenza (FDP) A B C D E F G H I J K L M N O P Q R S T U V W Z ordine alfabetico per Cognome
Necrologio Figli della Divina Provvidenza (ricordati nel giorno anniversario) |
I |
da Starogard (Polonia), morto a Cuenca (Argentina) il 17 aprile 1976, a 70 anni di età, 39 di professione e 35 di sacerdozio. Nella poverissima chiesa parrocchiale di Cuenca nella Pampa Argentina il 15 aprile, giovedì santo, stava preparando l'altare per la celebrazione della Messa «in coena Domini», quando i due chierichetti, che erano accanto a lui, lo han visto accasciarsi al suolo, colpito da improvviso malore. A 70 anni di età, 39 di vita religiosa, 38 di apostolato in Argentina, 35 di sacerdozio, il Padre Juan Iwertowski è andato a celebrare la sua Pasqua in paradiso, cadendo sulla breccia dopo aver faticato fino all'ultima ora dell'ultima sua giornata, come Don Orione. Pochi giorni prima, pur non sentendosi bene (era infermo da tempo) si era recato ancora a Buenos Aires per implorare dalla Superiora provinciale qualche suora per Cuenca, ricordando come quella povera parrocchia avesse dato alla Congregazione ben sette religiose... Nato a Starogard, era stato accolto a Zdunska Wola, casa madre della Polonia, nel 1930. Qualche anno dopo veniva chiamato in Italia e, nel giorno dell'Immacolata del 1937 emetteva la sua prima professione. L'anno dopo, rispondendo generosamente all'appello del Fondatore, partiva per l'Argentina. Completò lavorando i suoi studi teologici, e il 20 dicembre 1941 era ordinato sacerdote a Mar del Plata. Svolse il suo apostolato prima a Mar del Plata, poi a Cuenca, quindi al nord, nel Chaco, tra i più poveri, a Barranqueras e a Saenz Pena, dove, con immensi sacrifici pari al suo ardimento, riuscì anche a costruire la monumentale chiesa che sarà poi cattedrale della nuova diocesi. Ritornato al sud, come direttore e parroco della casa madre di Victoria, veniva nel 1964 nominato Direttore provinciale, prima di tutte le case di Argentina e poi della provincia N.S. di Itati con sede in Cordoba, fino al 1973, quando le sue provincie furono ricongiunte. Rimase a Cordoba ancora qualche tempo, direttore di quel Piccolo Cottolengo, finché per la salute ormai compromessa veniva trasferito a Rosario senza incarichi di responsabilità diretta. Nel dicembre del 1974, dando prova di non comune disponibilità nelle mani dei superiori, non solo accettava di lasciare senza alcuna difficoltà la casa di Rosario, ma si offriva come «volontario» per la parrocchia di Cuenca, dal momento che, altrimenti, quella umilissima parrocchia della pampa sarebbe stata abbandonata. Preferì, piuttosto, sacrificarsi lui, alla sua età e nelle così precarie condizioni di salute, coronando quasi quarant'anni di esemplare «servizio» missionario con un gesto di eroica fedeltà a Don Orione e ai poveri che lo onora altamente, come onora la sua generosa terra di origine, la Polonia, mentre costituisce specialmente dopo la improvvisa sua morte un così edificante richiamo per tutti i Confratelli, vicini e lontani. Atti e comunicazioni della Curia generalizia |