Figli della Divina Provvidenza (FDP) A B C D E F G H I J K L M N O P Q R S T U V W Z ordine alfabetico per Cognome
Necrologio Figli della Divina Provvidenza (ricordati nel giorno anniversario) |
I |
da Marzaglia (Modena), morto a Roma il 19 marzo 1975, a 58 anni di età La sua morte è avvenuta repentinamente in Casa Generalizia nella Festa di San Giuseppe, addolorando vivamente i Superiori Maggiori e i Rev.mì Padri Capitolari, tuttora raccolti a Fonteviva di Albano per le loro sessioni di studio. Come sempre aveva dato man forte in questo ultimo tempo del lavoro di archivio e nell'ufficio spedizioni, soprattutto per la preparazione e svolgimento del Capitolo Generale, dimostrando sempre la serena gioia del donarsi, del rendersi utile, del sacrificarsi per collaborare fervidamente ai molti impegni che il cuore direttivo della Congregazione offre quotidianamente. Di recente a commento di taluni episodi dolorosi aveva detto: «Una delle consolazioni che più sento nel cuore è questa, che il Signore mi da grazia di poter passare gli ultimi miei anni nella Congregazione dove sono spiritualmente nato...». Per l'anagrafe era nato a Marzaglia di Modena il 27 marzo 1916: ma a 13 anni era stato accolto da Don Orione e Don Sterpi, maestri e padri poi della sua anima negli anni della preparazione religiosa e degli studi alla terza teologia. Nel 1942 uno strano male - in seguito del resto scomparso del tutto – lo indusse con vivo dispiacere a consigliargli anche per indicazione dei medici, di cercare rimedio nel clima della sua terra, interrompendo la sua generosa attività di studente e insieme di insegnante e assistente ai più piccoli probandi dell'Opera. Fu una dura prova per lui cui se ne aggiunsero altre - la lunga guerra, la difficoltà di inserimento nella vita civile, altre amarezze e delusioni - «la fede però - egli confidava in una sua lettera - e gli insegnamenti ricevuti negli anni trascorsi in Congregazione, hanno sempre avuto il sopravvento e, fidando nella Divina Provvidenza mi aiutarono a sopportare i sacrifici... ». I quali furono anche - pensiamo - lo strumento di cui si servì il Signore per riportarlo all'antica famiglia religiosa nel luglio 1956. Tutto ritornò per lui normale, quasi non fossero intercorsi circa 15 anni di assenza: lo stesso entusiasmo, lo stesso amore all'Istituto, ai Superiori, a tutti i Confratelli Accolto a Tortona, attese all'assistenza dei ragazzi della Tipografia San Giuseppe: finché il 16 dicembre 1957 se lo riprese - lui connivente - il Postulatore Don Orlandi - che lo aveva avuto aiutante in Casa Madre nel 1941-42 - e se lo portò a Monte Mario. Qui Anselmo si ritrovò appieno nel suo ambiente e nel lavoro a lui congeniale, per le sue doti di ordine, per il paziente impegno in delicati incarichi di trascrizione, di ricerca, per il tenace svolgimento delle incombenze ricevute. Recentemente era stato segnato tra gli Aggregati della Congregazione e ne era felice. Sognava di vedere la glorificazione di Don Orione, di Don Sterpi e degli altri Servi di Dio della nostra Famiglia religiosa, con loro ne siamo certi ora pregherà per essa.
Atti e comunicazioni della Curia Generale
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