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19 giugno 2013 ISTITUTO SECOLARE ORIONINO: E' morta Concetta Giallongo, un volto femminile del carisma orionino Era nata a Modica (Ragusa), il 10 dicembre 1925, in una famiglia in cui è cresciuta nella fede e nella vita buona. Fin da adolescente offrì la sua vita al Signore. Conobbe la Congregazione a Torino e a Milano, ove insegnava, e si consacrò nell’Istituto Secolare orionino nel 1973. Fu donna di grande religiosità e di molta vita di preghiera, attiva, discreta, sensibile e attenta ai bisogni delle persone. La sua dedizione spirituale e l’appartenenza alla Famiglia orionina furono “suo calice e sua eredità”. La contattai per la prima volta, ricordo, con una telefonata nel 1990. Don Giuseppe Masiero mi aveva incaricato di accompagnare spiritualmente il cammino dell’Istituto Secolare. Mi colpì la sua gioia per quella telefonata e le sue parole di consacrata contenta di Dio e desiderosa di fare del bene. “Vorrei fare di più per l’Istituto, ma ora la Volontà di Dio mi vuole vicina a mio fratello malato”. Fu sempre fedele alla vita dell’Istituto Secolare, positiva nei rapporti, entusiasta della vocazione orionina secolare, sempre arricchente con la sua parola, sia nei colloqui personali e sia nel cammino comunitario. Teneva vivi i contatti personali con le altre sorelle d’Istituto, vi indirizzò varie vocazioni, contribuì con i suoi risparmi alle necessità economiche. Fu convinta sostenitrice della vocazione laicale e secolare e del cammino che portò al riconoscimento canonico dell’Istituto Secolare Orionino, il 13 maggio 1997. Fu tra le prime a fare la Professione perpetua secondo la nuova Regola di vita, il 6 agosto 1997. Alla prima Assemblea generale del “nuovo” ISO, nell’ottobre 1997, fu eletta Responsabile generale. In tale incarico fu riconfermata per un secondo sessennio che terminò nel 2009. Per l’Istituto diede tutta se stessa, senza calcoli. Fece ripetuti e lunghi viaggi in America Latina e in Polonia per tenere i collegamenti e animare il cammino comune dell’ISO. Dal 1998, essendo io divenuto Postulatore e Segretario della Congregazione, si offrì per dare un aiuto di segreteria, dal momento che non aveva più impegni familiari. Alternava alcune settimane nella Curia di Via Etruria 6 ad altre trascorse a Torino e nelle attività per l’Istituto Secolare. Aveva buone capacità intellettuali, finezza d’animo, buona cultura umanistica e religiosa; oltre al lavoro tipico di segreteria poté anche compiere studi su temi spirituali e storici riguardanti Don Orione e la Congregazione, alcuni dei quali sono stati pubblicati. Nel 2009, terminò l’incarico di Responsabile generale dell’ISO. Concetta, minuta nella persona e sempre più fragile per l’età avanzata, riteneva una grazia e una soddisfazione poter dedicarsi ancora alla Famiglia orionina, che era tutto quello che aveva di più caro e di più bello. Negli ultimi due anni, lasciò il suo piccolo appartamento di Corso Orbassano 300, a Torino, e trovò amabile accoglienza nella Casa madre delle Piccole Suore Missionarie della Carità, a Tortona. Era felicissima di essere a Tortona, vicina a Don Orione e al Santuario della Madonna della Guardia. Manteneva i contatti con molte persone, col telefono, mail, internet. Non si è mai ritirata dalla vita, aveva sempre interessi, idee e progetti. Nell’ultimo anno, la malattia si fece prepotentemente presente nella forma di carcinoma. Me ne parlava con tranquillità e manteneva nel silenzio le sue sofferenze che affrontò con fortezza. Quando seppe che stava per giungere la sua Ora, si dispose all’incontro con sorella morte e con il Padre nostro che sta nei cieli. Passò come degente al Centro “Mater Dei”. Rimase efficiente e comunicativa fino al 13 giugno, quando ebbe un notevole e improvviso calo di forze. Ho potuto visitarla al Centro Mater Dei nel pomeriggio di martedì 18 giugno. Giusto in tempo per dirle qualche parola buona, la confessione, l’unzione degli infermi, alcune ore tenendole la mano. Il giorno 19 giugno, alle 10.30, il suo tenue respiro si è definitivamente fermato. Deo gratias! Don Flavio Peloso
I FUNERALI: si sono svolti venerdì 21 giugno alle ore 10,30 al Santuario della Madonna della Guardia a Tortona. Ha presieduto i funerali Mons. Martino Canessa, vescovo di Tortona. Riposa a Bologna. |
Concetta Giallongo è morta alle 10,30 del 19 giugno, al Centro Mater Dei di Tortona. Responsabile generale ISO per 12 anni Siciliana, nata a Modica (Ragusa), il 10 dicembre 1925. Fece la sua prima consacrazione nell'Istituto Secolare l'8 dicembre 1973. Fu professoressa a Torino e a Milano. Fu la prima Responsabile generale dopo il riconoscimento canonico dell'Istituto Secolare Orionino, dal 1997 al 2009. Fu sorella e madre nella Famiglia orionina e fuori, anima buona, di grande pietà, gentile, discreta e concreta, appassionata di Don Orione e della sua sua Famiglia. Il superiore generale, Don Flavio Peloso, ha detto di lei che è stata "una laica orionina che ha voluto diventare santa". Riportiamo il suo ricordo. Concetta Giallongo era siciliana, nata a Modica (Ragusa), il 10 dicembre 1925. È cresciuta nella fede e in una vita buona nella sua famiglia. Fin da adolescente offrì la sua vita al Signore. Frequentò e, per qualche tempo seguì, le suore salesiane, poi continuò nel suo cammino di laica totalmente consacrata al Signore, prima in forma privata e poi, avendo conosciuto e collaborato con la Congregazione di Don Orione, nell’Istituto Secolare orionino. Fu professoressa a Torino, soprattutto di francese e di religione, e qui si inserì nella Parrocchia orionina “Sacra Famiglia” delle Vallette, come "donna al seguito degli apostoli", attiva, discreta, sensibile e attenta ai bisogni delle persone che aiutava anche con il suo stipendio. Era persona di grande religiosità e di molta vita di preghiera. L’8 dicembre 1973, accompagnata spiritualmente da Don Ignazio Terzi, fece la sua consacrazione tra le Volontarie di Don Orione, in quell’anno approvate come “Pia Unione” secolare dal Vescovo di Avezzano. La sua dedizione spirituale e l’appartenenza alla Famiglia orionina divennero definitive, “suo calice e sua eredità”. Da Torino, passò poi a Milano e, anche qui, fu vicina ai sacerdoti orionini, portando le sue doti di gentile femminilità nella Casa del Giovane Lavoratore, accanto a Don Stefano Ongari. Terminato l’insegnamento a Torino, ritornò a Modica, in Sicilia, soprattutto per assistere il fratello infermo. Qui la raggiunsi, ricordo, con la mia prima telefonata nel 1990. Don Giuseppe Masiero mi aveva incaricato di accompagnare spiritualmente il cammino dell’Istituto Secolare. Mi colpì la sua gioia per quella telefonata e le sue parole da consacrata contenta di Dio e desiderosa di fare del bene. “Vorrei fare di più per l’Istituto, ma ora la Volontà di Dio mi vuole vicina a mio fratello”. Fu sempre fedele agli incontri delle Consacrate orionine, positiva nei rapporti, entusiasta della vocazione orionina secolare, sempre arricchente con la sua parola, sia nei colloqui personali e sia nel cammino comunitario. Teneva vivi i contatti personali con le altre sorelle d’Istituto, vi indirizzò varie vocazioni, contribuì con i suoi risparmi alle necessità economiche. Fu convinta sostenitrice della vocazione laicale e secolare e del cammino che portò al riconoscimento canonico dell’Istituto Secolare Orionino, il 13 maggio 1997. Fu tra le prime che fece la Professione perpetua secondo la nuova Regola di vita, il 6 agosto 1997. Alla prima Assemblea generale dell’ISO, tenuta al Paterno di Tortona, nell’ottobre 1997, fu spontaneo per le Sorelle eleggere Concetta come Responsabile generale dell’Istituto Secolare Orionino, che iniziava il suo cammino con la nuova “Regola di vita”, approvata dalla Congregazione per la Vita Consacrata. In tale incarico fu riconfermata per un secondo sessennio che terminò nel 2009. Per l’Istituto diede tutta se stessa, senza calcoli. Fece ripetuti e lunghi viaggi in America Latina e in Polonia per tenere i collegamenti e animare il cammino comune dell’ISO. Fu promotrice di solidarietà per alcuni progetti di bene in Brasile. Ricordo la sua gioia in alcuni momenti particolarmente significativi della vita dell’ISO, per esempio quando presentò la Regola di vita a Giovanni Paolo II, oppure quando rappresentò l’Istituto nel saluto a Benedetto XVI durante la festa del Papa nell’Aula Paolo VI. Dal 1998, essendo io divenuto Postulatore e Segretario della Congregazione, si offrì per dare un aiuto dal momento che non aveva più impegni familiari. Alternava alcune settimane nella Curia di Via Etruria 6 ad altre trascorse a Torino e nelle attività per l’Istituto Secolare. Fu presente, in Vaticano, alla lettura del Decreto di riconoscimento del miracolo che portò alla canonizzazione di Don Orione, evento che visse con grande intensità affettiva e spirituale. Dopo Gesù, Don Orione era tutto per lei, con una devozione e identificazione che stimolavano anche me. Avevo vicino lei, quando provvidi a estrarre il Cuore di Don Orione dal reliquiario che doveva essere restaurato e indorato prima di partire per l’Argentina. Poté prenderlo tra le mani, baciarlo, piangere di commozione. Aveva buone capacità intellettuali, finezza d’animo, buona cultura umanistica e religiosa, per cui oltre al lavoro tipico di Segreteria poté anche compiere studi su temi spirituali e storici riguardanti Don Orione e la Congregazione, alcuni dei quali sono stati pubblicati. So che era apprezzata anche nella Conferenza Internazionale degli Istituti Secolari ed era inserita nella Commissione teologica. Nel 2009, terminò l’incarico di Responsabile generale dell’ISO e continuò la sua vicinanza fraterna alle sorelle dell’Istituto, che visitò ancora una volta in America Latina e in Polonia. Continuò anche il suo aiuto di segreteria in Curia generale. Minuta nella persona e sempre più fragile per l’età avanzata, riteneva una grazia e una soddisfazione poter dedicarsi ancora alla Famiglia orionina, che era tutto quello che aveva di più caro e di più bello. Negli ultimi due anni, lasciò il suo piccolo appartamento di Corso Orbassano 300, a Torino, e trovò amabile accoglienza nella Casa madre delle Piccole Suore Missionarie della Carità a Tortona. Era felicissima di essere a Tortona, vicina a Don Orione e al Santuario della Madonna, partecipe della vita della Congregazione, delle liturgie del Santuario; nella Cappella della adorazione eucaristica era fedele ai suoi turni di compagnia a Gesù. Manteneva ancora i contatti con molte persone, col telefono, mail, internet. Non si è mai ritirata dalla vita, aveva sempre interessi, idee e progetti. Nell’ultimo anno, la malattia si fece prepotentemente presente nella forma di carcinoma. Me ne parlava con tranquillità e manteneva nel silenzio le sue sofferenze che affrontò con fortezza. Quando, esaurite tutte le diagnosi e le ipotesi terapeutiche, seppe che stava per giungere la sua Ora, si dispose all’incontro con sorella morte e con il Padre nostro che sta nei cieli. Passò come degente al Centro “Mater Dei”. Mise in ordine le sue cose e accettò la terapia del dolore. Il dott. Silvio Roldi mi ha confidato la meraviglia per la sua capacità di sofferenza e il bene ricevuto dalle sue parole miti e sagge. Rimase efficiente e comunicativa fino al 13 giugno, quando ebbe un notevole e improvviso calo di forze. Di ritorno da un viaggio Africa, l’avevo sentita al telefono alla sera del giorno 16: “Aspettami che arrivo”. “Venga presto”, mi rispose. Sono giunto al Centro Mater Dei alle 13 del 18 giugno. Giusto in tempo per dirle qualche parola buona, farle una carezza, darle un bacio a nome di tutte le sorelle dell’ISO e di quanti le vogliono bene. La confessione, l’unzione degli infermi, alcune ore tenendole la mano. Il giorno 19 giugno, alle 10.30, il suo tenue respiro si è definitivamente fermato. L’ho conosciuta da vicino e “da dentro”. È una che ha voluto fino alla fine di diventare santa.
Deo gratias! Don Flavio Peloso
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