SAC. LUIGI VALERIO
Deceduto
il 18 agosto 2018 all’ospedale “San Martino” di Genova. Aveva 89 anni d’età, 72
di professione religiosa e 63 di sacerdozio.
Apparteneva
alla Provincia religiosa “Madre della Divina Provvidenza” (Roma).
Fu ricoverato d’urgenza all’ospedale in seguito ad
un’emorragia, ma dopo qualche ora il confratello rendeva l’anima a Dio.
Don Luigi era il terzo di sette figli dei coniugi Pietro
Valerio e Amelia Delvecchio; venne alla luce il 19 gennaio 1929 a Santo Stefano
di Magra (La Spezia); il 24 febbraio successivo fu portato al fonte battesimale
e venne confermato il 3 agosto 1936.
Dopo le elementari, per interessamento del parroco, fu
accolto il 4 settembre 1940 nel piccolo seminario orionino
di Ortonovo annesso al santuario della Madonna del Mirteto, frequentando la
prima classe ginnasiale, completando il corso nei probandati di Voghera (Pavia)
e Buccinigo d’Erba (Como) (1940-44). Passato a Villa Moffa di Bra (Cuneo), fece
l’anno di noviziato, professando i primi voti religiosi l’11 ottobre 1945,
proseguendo poi il corso liceale filosofico nel vicino istituto San Tommaso
(1945-48), concluso con l’abilitazione magistrale.
Dal 1945 al 1951 passò tirocinante all’istituto San Luigi di
Sassello (Savona), impegnato nell’assistenza, insegnamento e nei lavori
agricoli della vasta tenuta, a favore dei diversamente abili e agli assistiti
della colonia estiva del Piccolo Cottolengo Genovese.
Nel seminario orionino maggiore in
Tortona (Alessandria) completò la preparazione ecclesiale e carismatica con il
corso teologico (1951-55). Emise la professione perpetua il 2 marzo 1952 a
Miradolo (Torino); ricevette l’ordine del Diaconato (18 dicembre 1954) e venne
ordinato sacerdote il 29 giugno 1955 dal Vescovo locale nel Santuario “Madonna
della Guardia” in Tortona.
Le primizie sacerdotali e apostoliche le dedicò ai giovani
aspiranti alla vita religiosa: un anno a Sassello (Savona), assistente e
insegnante, e due anni (1956-58) a Casseneul in
Francia. Trasferito a Finale Emilia (Modena), fu vicario, assistente e
insegnante ai giovani probandi fino al 1965; diresse poi la comunità di
Selargius (Cagliari) comprendente probandato, parrocchia, oratorio e casa di
riposo per anziani (1965-68).
Al “Sacro Cuore di Fano (Pesaro Urbino) fu responsabile del
CAP (Centro Addestramento Professionale) dal ‘68 al ’75 e direttore della
comunità (1972-75); dirigendo poi l’istituto “Famiglia Moresco” di Bogliasco
(Genova) fino al 1981 e la Casa del Giovane Lavoratore di Genova Rivarolo fino
al 1988, espletando nel contempo l’incarico di consigliere della Provincia “S.
Benedetto”, professando il IV Voto di speciale fedeltà al Papa (22 marzo 1987),
seguito dalla nomina di Direttore provinciale
(’88-’91).
Dopo il governo provinciale ebbe la direzione dell’istituto
“Mons. Gentili” e “Villa San Biagio” di Fano (Pesaro Urbino); dal 1994 al 2002
lavorò pastoralmente nella comunità di Copparo (Ferrara), direttore e parroco,
consigliere dal 1999.
Trasferito in Sardegna, fu direttore e parroco a Carbonia
(Cagliari) per un triennio, e dal 2005 al 2011 diresse la comunità di Selargius
(Cagliari). Per motivi di salute e problemi alla vista passò al Piccolo
Cottolengo di Milano per adeguate cure mediche, aiutando come vicario
parrocchiale.
Nel 2015 ritornò a Genova Castagna ove, nonostante le cure e
l’assistenza amorevole dei confratelli e del personale, la sua salute andò via
via peggiorando fino all’improvvisa emorragia che precedette il ricovero
ospedaliero e la chiamata del Signore.
Don Valerio lo ricordano di carattere gioviale e aperto,
osservante di coscienza, di pietà soda, amante del canto gregoriano e della
liturgia; docile, disponibile al lavoro e al sacrificio; il tutto alimentato
dallo spirito di preghiera e filiale devozione mariana, che l’aiutarono a
testimoniare l’apostolato della sofferenza vissuta e offerta con e per Cristo
crocifisso.
Il commiato liturgico si svolse la mattina del 20 agosto
nella chiesa del Cottolengo di Genova Castagna, presieduto dal Consigliere
generale Don Fulvio Ferrari e nel pomeriggio nella chiesa parrocchiale nativa a
Santo Stefano di Magra (La Spezia), presieduta dal Parroco, presenti fratelli,
parenti, fedeli e alcuno confratelli da Genova, con
successiva tumulazione nel cimitero locale.