SAC. ANTONIO DARIDA
Deceduto
al Centro Don Orione di Roma – Monte Mario il 30 settembre 2017, a 87 anni di
età, 69 di professione religiosa e 58 di sacerdozio.
Apparteneva
alla Provincia “Madre della Divina Provvidenza” (Roma).
Da tempo, dopo il suo
ritorno dal Brasile, si trovava nel reparto Religiosi del Centro Don Orione di
Via della Camilluccia ove ultimamente non ha più
lasciato se non per saltuarie presenze in comunità. In luglio era morto suo
fratello minore Padre Gabriele, per 31 anni anche lui missionario in Brasile e
poi dal 1991 al 2003 Superiore generale dei PP. Teatini.
Antonio era il quinto di
sette figli di Vincenzo e di Giuseppa Biaggini; venne
alla luce il 21 aprile 1930 a Civita Castellana (Viterbo), fu battezzato il 15
giugno successivo e cresimato il 16 maggio 1937 a Castelnuovo di Porto da Mons.
Luigi Martinelli. La famiglia poi, per ragioni di lavoro si trasferì nella
Parrocchia SS. Urbano e Lorenzo di Prima Porta (Roma).
Dopo le elementari a
Malborghetto di Roma, fu accolto a Velletri – Colle Giorgi il 27 agosto 1941,
facendo il ginnasio tra Velletri e Patrica (Frosinone) con la vestizione
religiosa (24/03/1943) a Patrica (1941-46).
Compiuto l’anno di
noviziato alla Colonia S. Maria di Via Massimi a Roma, con la professione dei
primi voti religiosi l’11 ottobre 1947, passò all’Istituto Filosofico “San
Tommaso” di Villa Moffa di Bra (Cuneo) per il liceo e l’abilitazione magistrale
(1947-51), seguito da tre anni di tirocinio nel nascente Villaggio del
Fanciullo a Pescara, quando le attività iniziali si svolgevano ancora nella
“baracca” ed anche la cappella era una “baracca”. Con il direttore Don Candido
Di Stefano accolse i primi ospiti per l’anno 1952-53 (48 di loro venivano dal
Polesine dopo l’alluvione del 13 novembre 1951).
Dopo gli studi teologici
a Tortona (Alessandria) con la professione perpetua (29 settembre 1953), il
Diaconato (22 marzo 1958) e l’ordinazione sacerdotale ricevuta il 29 giugno
1959 nel Santuario Madonna della Guardia, si preparò per le missioni del
Brasile, ove giunse il 31 maggio 1960 a Rio de Janeiro.
Dal 1960 al 2009, per ben
49 anni Don Antonio si fece brasiliano con i brasiliani, per vivere e
trasmettere lo spirito e il carisma di Don Orione col ministero sacerdotale e
l’apostolato caritativo verso i poveri e i piccoli, nelle varie istituzioni
della grande Provincia Orionina del Brasile.
Il suo lavoro apostolico,
tra slanci generosi e difficoltà scoraggianti, che seppe superare nella
preghiera e nella fiducia si svolse nelle seguenti case: Belo Horizonte LAR,
assistente (1960-64) ed economo (1964-69); Morada
Nova di Minas, prodirettore per un anno; Cotia-Orionópolis, vicario (1970-75); direttore a Rio Claro
(1975-85).
Il 12 marzo 1984 professò
il IV Voto di speciale fedeltà al Papa, nelle mani del Card. Dom Eugenio De Araujo Sales, a Rio de Janeiro.
Dal 1985, per 6 anni
lavorò nella sede provinciale a São Paulo,
consigliere ed economo della Provincia “N. S. da Anunçiacão;
dal 1992 al 1999 fu direttore ed economo del Piccolo Cottolengo di Curitiba, e
con le stesse mansioni passò poi alla comunità di Rio Claro fino al 2004.
Destinato nuovamente a Curitiba come vicario, si sacrificò fino al 2009,
quando, per varie ragioni, chiese e ottenne di rientrare in Italia.
Dal 2010 era ospite della
comunità di Roma Monte Mario, aiutando nel possibile col ministero dell’ascolto
e della preghiera e ultimamente nel reparto dei religiosi ammalati.
Don Antonio fin da
chierico fece domanda per le missioni, ed ha sempre mantenuto alto lo spirito
missionario. Così lo ricorda P. Rodinei Thomazella Superiore del Brasile Sud nel messaggio inviato in occasione del
funerale: “Ha sempre provato orgoglio nel dire che era più brasiliano che italiano,
per i tanti anni di sacerdozio dedicati ai più poveri e ai più piccoli del
Brasile.”.
Il rito delle esequi si
svolse il 2 ottobre nella Parrocchia “Mater Dei” a Monte Mario; presiedeva Don
Aurelio Fusi, superiore della Provincia Italiana, presenti confratelli, suore,
parenti ed amici. Il feretro ha poi proseguito per il cimitero Flaminio di
Prima Porta (Roma) per la tumulazione nella locale tomba della Congregazione.